Vedi PARMA dell'anno: 1963 - 1973 - 1996
PARMA (v. vol. v, pag. 960)
Museo Nazionale di Antichità. - Il Museo di Antichità, che ha sede nel farnesiano Palazzo della Pilotta, è costituito da un piccolo nucleo di sculture classiche (la testa colossale di Zeus, il torso dell'Eros prassitelico, il torso in basalto, mentre i due colossi in basalto dal Palatino, Dioniso ed Eracle, sono nella Pinacoteca Nazionale) residuo della rinascimentale collezione farnesiana emigrata a Napoli nel 1736, e da altre poche sculture già della Collezione Gonzaga o di vecchi acquisti. Ma l'origine del museo è legata alla scoperta di Velleia (v.) in seguito al rinvenimento fortuito nel 1747 della Tabula Alimentaria, la maggiore iscrizione bronzea a noi pervenuta, e agli scavi a varie riprese effettuati dai Borboni, che portarono alla scoperta del Foro e di varî edifici e che fruttarono larga messe di bronzi, iscrizioni e sculture fra le quali le 12 grandi statue marmoree giulio-claudie.
Arricchito da ulteriori trovamenti archeologici di Velleia, del piacentino e del parmense (statue, mosaici, bronzi, ori, pezzi architettonici) oltre che di varî medaglieri confluiti nell'attuale medagliere ricco di circa ventimila fra monete e medaglie di ogni epoca, di una piccola collezione egizia formata intorno al 1830, e di vasi greci ed etruschi, il museo divenne il centro delle ricerche preistoriche specialmente della civiltà delle terramare con vasto materiale di confronto di civiltà preistoriche italiane e straniere. Sfrondato del materiale medievale e moderno, passato alla Galleria Nazionale, il museo è stato ridimensionato dal 1964 come museo archeologico secondo la sua più antica tradizione in modo organico e moderno, con il riordinamento completo delle collezioni, della sua preziosa biblioteca e dell'archivio e con un'attrezzatura scientifica idonea.
Bibl.: A. Frova-R. Scarani, Parma, Museo Nazionale di Antichità, catalogo illustrato con bibliografia completa, Parma 1965; G. Botti, I cimeli egizi del Museo di Antichità di Parma, Firenze 1964.