PARLER (anche: Perler, Arler, Parlier, ecc.)
Casata di architetti e scultori, attiva per tutta la seconda metà del sec. XIV in Boemia, in Austria, in Germania, in Italia, in Francia, in Polonia. - Enrico di Gmünd, capostipite di un ramo della famiglia, visse nella prima metà del sec. XIV. È incerto se fosse originario della Polonia (Cracovia) o di Schwäbisch-Gmünd. A Gmünd costruì la chiesa di Santa Croce. È da identificare con l'architetto del coro della cattedrale di Ulma. Ma sicuramente non ha nessun rapporto con la cattedrale di Colonia. Dei suoi tre figli, il più celebre è Pietro, architetto e scultore, nato a Schwäbisch-Gmünd circa il 1330 e morto nel 1390. Pietro lavorò prima al duomo di Colonia, poi fu chiamato (1353) da Carlo IV a Praga per costruire la cattedrale di S. Vito. Trapiantatosi in Boemia, dove prese moglie, vi organizzò una maestranza, la quale dopo la sua morte fu diretta dai suoi fratelli (Michael, Jan) e dai suoi figli (Václav, Jan, Pavel e Jenec). Oltre a questi parenti immediati, ebbe un seguito nell'arte di molti altri parenti più lontani. Introdusse in Boemia nell'architettura lo stile gotico seriore, che innesta nell'accentuato e aereo verticalismo una linea orizzontale più massiccia. Sue opere principali: la costruzione del coro della cattedrale di San Vito e la porta aurea della stessa chiesa, il coro della chiesa di S. Barbara a Kutná Hora e la torre del ponte della città vecchia a Praga, ecc.
Fra le sculture sue e degli aiuti sono importanti per il loro robusto naturalismo i busti del matroneo nella cattedrale di Praga.
Opere minori possono attribuirsi al figlio Venceslao, che trapiantò a Vienna lo stile paterno (lavorò alla chiesa di S. Stefano).
In quale relazione di parentela con Enrico di Gmünd siano Michele (II), che negli anni 1383-1387 dirige la costruzione della cattedrale di Ulma, ed Enrico (III), accertato a Ulma negli anni 1388-91, non si può stabilire. Probabilmente egli era il loro zio.
Il primo dei due testé nominati lavorò anche al convento di Zlatá Koruna in Boemia (1359) e di lui sono pure le statue dei profeti nel coro di Ulma. Enrico (III), detto dai documenti milanesi "Enrico Parler da Gamodia", fu chiamato a provvedere alla costruzione del duomo di Milano (1391-93).
Altri membri della famiglia Parler, che sembra essersi divisa in due gruppi, lavorarono nelle cattedrali di Friburgo in Brisgovia e di Basilea, a Praga e altrove, a Colonia.
Bibl.: A. Stiw, in Kunstgeschicht. Jahrbuch, II, pagine 68-132; W. Pinder, Die deutsche Plastik, Potsdam 1929, p. 120-124; O. Kletzl, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932 (con la bibliografia preced.); id., Zur Parler-Plastik, in Wallraf-Rihartz-Jahrbuch, II-III (1933-1934), pagine 100-154; id., Zur Identität d. Dombaumeister Wenzel Parler d.Ä.v. Prag u. Wenzel v. Wien, in Wiener Jahrbuch für Kunstg., IX (1934), pp. 43-62.