parlamentarismo
Sistema politico fondato sul eletto dai cittadini, sistema che si è sviluppato in epoca moderna (a partire dal 17° sec. in Inghilterra, dalla fine del 18° sul continente europeo). In senso stretto il p. indica il sistema costituzionale che, pur essendo basato sulla separazione dei poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, istituzionalizza il primato del potere legislativo sugli altri due. Il problema più rilevante per i sistemi politici che adottano una qualche variante del p. nelle proprie forme di governo è quello di rendere compatibile il principio della rappresentanza pluralistica, sul quale questi sistemi si fondano, con il «rendimento» del governo in termini di efficacia e stabilità. Per questo, negli ultimi decenni del sec. 20°, molti sistemi politici a regime parlamentare hanno cercato di limitare mediante riforme istituzionali i rischi di assemblearismo e partitocrazia, gli eccessi di frammentazione, di conflittualità e instabilità, nella prospettiva di un modello che si definisce come neoparlamentare. In quest’ottica si inseriscono, per es., le scelte costituzionali adottate da gran parte dei Paesi dell’Est europeo dopo la caduta dei rispettivi regimi comunisti (1989) e molti dei progetti di revisione della forma di governo in Italia nell’ambito dei lavori svolti dalla Commissione bicamerale dal 1992. La tendenza è stata quella di rimodellare il p. su uno schema di «potere diviso» basato, da un lato, sul rafforzamento delle funzioni di governo e, dall’altro, sui controlli corrispettivi esercitati dal parlamento.