parladura
Di questo gallicismo, che vale " parlata ", c'è solo un esempio in Rime dubbie III 15 29 (D. si rivolge alle donne, alle quali si presenterà la sua ballata): fate volgere a me li pensier suoi / pur con sospiri, che la parladura / di quel che fece lei nolle sia scura. " Il passo è contorto e infelice: con determina pensier' (pur con sospiri, ‛ anche se si accompagnano sospiri '), che è consecutivo e dipende anch'esso da fate, quel... che fece lei (dove lei non può indicare che la ballata) sarà l'autore, scura vale ‛ priva di significato ', e perciò ‛ inefficace sulla donna ' " (Contini). Il Pézard interpreta diversamente, considerando quel pronome neutro, e lei soggetto: " Quel che fece lei, ‛ ce qu'elle a fait ', ce sont les douleurs du poète, ouvrage de sa belle. La parladura [di tutto quello], c'en est le récit, ou plutôt l'éloquente manifestation donnée par les soupirs des dames pitoyables ".