PARAY-Le-Monial (A. T., 32-33-34)
Cittadina francese, del dipartimento Saône-et-Loire, diocesi di Autun, con circa 6500 abitanti. Era un centro abitato già prima del sec. X, allorché nel 973 vi fu fondato un priorato di benedettini; allora fu aggiunto al suo precedente nome, Paredum o Parodium, quello di Monial, e fino al sec. XVIII la cittadina rimase alle dipendenze della vicina Cluny. La chiesa del priorato, che può rievocare quella di Cluny, fu ricostruita nel corso del sec. XII in forme borgognone; ha un vasto esonartece (forse del sec. XI), tre navate a pilastri cruciformi con vòlte a botte e a crociera, deambulatorio a cappelle radiali a imitazione di quello di Cluny; cupola ottagona all'incrocio del transetto che si eleva in una torre (ricostruita nel 1860). Il Palazzo municipale è dal 1854 in un'antica dimora signorile costruita tra il 1525 e il 1528, con facciata ricca di sculture e di ornati, che risentono del Rinascimento italiano.
Nel sec. XVI il protestantesimo vi prese notevolmente piede; ma, stabilitisi ivi i gesuiti fin dal 1618, i protestanti diminuirono sempre più fino a scomparire del tutto. Sullo scorcio del sec. XVII vi abitò e morì santa Margherita Maria Alacoque (v.), propagatrice della devozione al Sacro Cuore di Gesù, a cui è dovuta l'odierna celebrità della cittadina, la santa è sepolta nel convento da lei abitato, alla rue de la Visitation. Vi affluiscono molti pellegrinaggi dalle varie parti del mondo, che si sono intensificati dagli ultimi decennî del sec. XIX in poi.
Bibl.: J. Virey, P.-le-M., Parigi 1926; L. Hautecœur, L'architecture en Bourgogne (Les richesses d'art de la France), III, Parigi 1929, pp. 178-182.