PARAPETTO (fr. parapet, appui; sp. antepecho; ted. Brüstung; ingl. parapet)
Per parapetto s'intende qualsiasi riparo di muro o di altro materiale posto nel vano delle finestre o a difesa di balconi, scale, argini di fiumi, ecc. La sua applicazione, per quanto si riferisce alle finestre, merita alcune considerazioni tecniche e artistiche. Le finestre risultano aperte, come è noto, in un vano praticato nei muri perimetrali degli edifici, vano limitato in alto dalla piattabanda o dalla centina e in basso dal pavimento. Quando l'infisso sia adattato alla totalità di siffatta apertura questa prenderà il nome di porta-finestra; più spesso però il vano sarà chiuso nella sua parte inferiore da parapetti sia di muro sia a elementi metallici, la cui altezza varia entro limiti assai ristretti e cioè tra m. 0,90 e m. 1,10 per rispondere alla pratica condizione di permettere di affacciarsi comodamente e senza pericolo.
I parapetti metallici sono generalmente realizzati in ferro; talvolta - nel caso d'impiego del ferro battuto - essi hanno carattere d'arte, talaltra rispondono al più stretto funzionalismo. Oggi se ne costruiscono in canne di ferro di vario diametro, spesso irrazionalmente disposte secondo l'orizzontale e passanti attraverso piastre verticali appositamente forate.
I parapetti in muratura sono costituiti da un muro generalmente dello spessore di 15-30 centimetri coperto con un piano di legno o di pietra detto soglia.
Nei climi freddi si evita di dare a questo muro una sezione troppo ridotta che condurrebbe a dispersione di calore e quindi generalmente si costruiscono parapetti costituiti da un doppio muro che lascia nell'interno una camera d'aria. Sempre in vista della dispersione di calore è da sconsigliare l'uso invalso di disporre i radiatori dei termosifoni nel vano delle finestre e addossati quindi al parapetto stesso.
Per quanto si riferisce all'estetica, il parapetto acquista una certa importanza, giacché, oltre alle soluzioni artistiche cui può dar luogo se in metallo o in pietra da taglio (v. balaustrata), esso, con l'adozione di linee o fasce continue o interrotte in corrispondenza della soglia o del pavimento, contribuisce ad accentuare lo sviluppo orizzontale o il riparto verticale di una facciata determinandone i rapporti tra pieni e vuoti.