PARAMETRITE (dal gr. παρά "presso" e μήτρα "utero")
È l'infiammazione del parametrio, o tessuto cellulare dei legamenti larghi: allo stesso modo come paracolpite, paracistite e paraproctite sono termini adoperati - secondo l'antica classificazione di R. Virchow - a significare l'infiammazione del connettivo, che avvolge, rispettivamente, la vagina, la vescica e l'intestino retto. Codeste varie designazioni, infatti, derivano dalla primitiva distinzione del connettivo pelvico in: parametrium, paracolpium, paracistium e paraproctium dovuta a W. A. Freund. La denominazione di celhulite pelvica (o flemmone diffuso) è, invece, comunemente riservata a quelle forme, in cui la diffusione del processo infiammatorio è tale da interessare la totalità o quasi del connettivo sottosieroso.
Del cellulare parauterino può essere colpita la parte basale, e allora si ha la parametrite laterale o flemmone della base del legamento largo; oppure la parte alta, compresa nell'ala vespertilionis e attraversata dai vasi utero-ovarici, e in tal caso si ha il flemmone del legamento largo propriamente detto.
Altre localizzazioni possibili, ma più o meno rare, del processo flogistico, sono quelle corrispondenti: al cellulare precervicale, compreso fra la parete vescicale posteriore e il collo uterino (parametriti anteriori); al cellulare retrocervicale, interposto fra la parete posteriore del collo dell'utero e la parete anteriore del retto (parametriti posteriori); al cellulare dello spazio di Retzius (flemmone dello spazio di Retzius); al cellulare sottosieroso della parete addominale (piastrone addominale); e al cellulare della fossa iliaca (flemmone iliaco superficiale e risp. profondo).
L'agente infettivo è rappresentato nella grande maggioranza dei casi, dallo streptococco piogene: e ciò facilmente si desume dalla frequenza della parametrite puerperale consecutiva a parti patologici. Ma in casi rari è stata anche riscontrata la presenza di altri germi, come: il gonococco, lo stafilococco, il colibacillo, il pneumococco, il pneumobacillo, il proteo, il bacillo della difterite, quello del carbonchio, ecc. Anche i processi tubercolari possono estendersi al connettivo pelvico. In caso di endometrite settica, i germi attraversano la parete uterina, seguendo le vie linfatiche (donde il nome di linfangite e linfoadenite periuterina dato da alcuni autori alla parametrite), oppure, sebbene assai di rado, si propagano lungo le vie sanguigne. La loro inoculazione, invece, può compiersi direttamente, nel caso di una lesione penetrante. Cause meno comuni di parametrite sono: corpi estranei introdotti in vagina per scopi diversi; ferite operatorie infette del canale genitale; ematomi suppurati; diffusione al cellulare paragenitale di processi infiammatorî extragenitali; ecc. Il quadro clinico della parametrite può essere quello (W. A. Freund) di un'infiammazione acuta (con o senza formazione di ascessi), o di un'infiammazione cronica. Nella prima eventualità, si possono avere: flemmoni semplici e flemmoni settici; nella seconda, la flogosi può esser circoscritta o diffusa atrofizzante. La malattia è per lo più unilaterale, e, secondo la maggioranza degli autori, risiede più frequentemente a sinistra.
La guarigione della parametrite può verificarsi con restitutio ad integrum; ma possono anche residuare ispessimenti e indurimenti cordoniformi o nodulari del tessuto parametrale, nonché alterazioni di sede dell'utero. Se, invece, si arriva alla suppurazione, questa può farsi strada nelle più diverse direzioni e la raccolta svuotarsi: o negli organi cavi del piccolo bacino; o all'esterno, in corrispondenza del basso ventre o (più raramente) della coscia; o nella cavità peritoneale. La prognosi della parametrite è, in linea di massima, favorevole. La terapia, nel periodo acuto, non può che essere esclusivamente antiflogistica, e solo quando le manifestazioni febbrili sono cessate, si deve passare all'impiego dei mezzi riassorbenti. Nell'eventualità che venga a formarsi un ascesso, conviene affrettarsi a inciderlo.