paralisi
Perdita di una funzione motoria, per interruzione delle vie motorie, a qualsiasi livello, dal cervello fino alla fibra muscolare. La p. è detta anche plegia (tetraplegia, paraplegia, emiplegia).
Queste p. possono essere imputabili a molteplici cause, fra cui quelle vascolari (infarto, emorragia cerebrale), traumatiche (traumi cranici), infettive (poliomielite, botulismo, rabbia), o tossiche, neoplastiche e degenerative. Le p. cerebrali infantili sono quelle causate da danni ipossici o da traumi prima, durante o subito dopo il parto. Le lesioni che interessano le vie piramidali in un punto qualsiasi del loro decorso determinano p., e le funzioni deficitarie, insieme ai muscoli che partecipano a tali funzioni, permettono spesso di risalire alle sede della lesione stessa; in linea generale, però, le p. del motoneurone superiore non interessano mai singoli muscoli, bensì gruppi muscolari, e si accompagnano ad atrofia muscolare di grado modesto, spasticità con iperreflessia, riflessi nocicettivi spinali, fra i quali il più noto è il segno di Babinski.
Sindrome paralitica complessa, accompagnata da parkinsonismo atipico (➔), che insorge nella tarda età (solitamente dopo i 60 anni) ed è caratterizzata da p. dei movimenti oculari, difficoltà di espressione, rigidità del collo e del tronco, grave e precoce riduzione dei riflessi posturali che causano frequenti cadute soprattutto all’indietro; generalmente non c’è deterioramento mentale. Dal punto di vista anatomopatologico è caratterizzata dalla perdita di neuroni, gliosi con placche di astrociti e noduli neurofibrillari (➔ neurodegenerazione); la distribuzione delle alterazioni è in specifiche aree del tronco cerebrale, nei gangli della base e nella neocorteccia frontale.
Le cause in questo caso sono infettive (mieliti, meningiti spinali), traumi midollari, tumori del canale vertebrale, malattie a genesi immunitaria. Possono in questo caso essere colpiti muscoli isolati; si associano marcata atrofia muscolare, flaccidità e perdita dei riflessi tendinei; possono essere presenti fascicolazioni; evidenti, all’esame elettromiografico, i potenziali da denervazione.
Malattia genetica che insorge nei primi mesi di vita, che si manifesta con crisi paralitiche e miotoniche scatenate dal digiuno o da cibi ricchi di potassio (condizioni che rendono più eccitabili i canali del sodio, che ha effetto depolarizzante diretto).