PARAHYBA (A. T., 155-156)
Stato del Brasile della zona di nord-est, cioè della cuspide orientale del continente dove la colonizzazione fu iniziata fin dal sec. XVI e dove quindi l'elemento immigrato portoghese si è profondamente fuso tanto con gl'indigeni quanto con i negri importati dai primi tempi della occupazione.
Anche il Parahyba, come il Rio Grande do Norte e il Pernambuco, stati confinanti rispettivamente a nord e a sud, appartiene quindi alla regione più anticamente occupata e posta a coltura, ma lo sviluppo economico dello stato è piuttosto recente e molto è il cammino ancora da compiere.
Il Parahyba è una delle più piccole unità della Confederazione Brasiliana, non avendo che una superficie di kmq. 55.920 e una popolazione, secondo il censimento del 1920, di 961.106 abitanti, ora valutata (gennaio 1932) a 1.415.558 anime, onde la densità risulta di 25,31 ab. per kmq., una delle più forti del Brasile. Il territorio dello stato può considerarsi diviso in tre zone: si trova dapprima una cimosa costiera non molto estesa, formata di terreni ondulati con coltivazioni di piante tropicali; segue una seconda regione interna costituita dal centro dell'altipiano della Borborema a cui succede verso ovest il cosidetto sertão che confina col Ceará. Il clima, tolta la breve striscia costiera dove le precipitazioni sono sufficienti, è nel rimanente territorio piuttosto asciutto e molto caldo specialmente dove non giunge l'azione mitigatrice dei venti marini. Le scarse piogge cadono poi nel periodo da marzo a giugno, mentre negli altri mesi imperversa la siccità, comune del resto a tutta la regione del nord-est brasiliano.
I fiumi sono in conseguenza pochi di numero e scarsi di acque, il principale, il Rio Parahyba do Norte, pur avendo un corso di circa 300 km., ha una portata limitatissima ed è navigabile soltanto nell'ultimo tratto del corso inferiore dove si allarga in un vasto estuario risalito con grande violenza dalle maree.
Dalla piovosità dipende anche il mantello vegetale che lungo il mare e nella sezione immediatamente retrostante, detta zona da matta, era un tempo costituito rispettivamente da foreste di piante alofile e igrofile; vi cresceva in particolare il Pão brazil (Caesalpinia echinata) che fu il primo prodotto di esportazione dell'America portoghese. Ma la foresta è stata quasi totalmente abbattuta e sostituita dalle varie coltivazioni, specialmente da quella della canna da zucchero. Sull'altipiano invece, dove la piovosità è più scarsa o mancante, la vegetazione diventa di tipo xerofilo e dà origine alla formazione vegetale chiamata dagl'indigeni caatinga. È questa formata da un denso cespugliato di piante xerofile, piante che durante la stagione delle piogge sviluppano una grande quantità di foglie, mentre si spogliano completamente nella stagione asciutta. In conseguenza la caatinga si presenta come una foresta verdeggiante durante la stagione umida e come una macchia aspra e desolata nel periodo arido. Piante assai diffuse di questa formazione sono le mimose a cui si frammischiano le bombacee con tronco rigonfio a mezza altezza chiamate barrigudas (alberi bottiglia). Nell'interno della Borborema compaiono anche i cactus spinosi. Durante la stagione delle piogge nella caatinga si sviluppano delle piante erbacee adatte all'allevamento del bestiame, perciò il sertão si presta a questa industria, specialmente all'allevamento degli ovini e caprini.
Lo sfruttamento agricolo varia naturalmente a seconda delle condizioni del suolo e del clima. Nella zona del litorale si distinguono la regione costiera con foreste di piante tropicali e piantagioni di cocchi, la varzea con terreni di natura prevalentemente silicea, argillo-silicea e argillosa nei quali le foreste sono più rigogliose e dove si è diffusa la coltivazione della canna da zucchero specie nei terreni più bassi, sulle rive dei corsi d'acqua e infine il taboleiro arenoso che si eleva verso l'interno e dove si alternano campos di graminacee e boschi di mangabeiras. Più ad occidente si trova la zona della Serra che comprende il planalto della Borborema costituito da gneiss, scisti e quarziti, in cui domina, come si è detto, la caatinga con alberi delle famiglie delle cactacee, delle bromeliacee e delle euforbiacee, mentre nella zona detta do Brejo, che raccorda il taboleiro con l'altipiano, il terreno accidentato, solcato da numerose valli ricche di sorgenti, è rivestito di abbondante vegetazione e vi si coltivano il caffè, la canna da zucchero e i cereali. Infine nel sertão predominano le formazioni erbacee sfruttate dall'allevamento del bestiame, tranne nelle valli dei fiumi dove la presenza dell'acqua permette le colture e specialmente quella del cotone associato al mais.
Nel quinquennio 1921-26 la produzione media del mais fu di 20.000 tonn. e quella della farina di manioca di 6.6000 tonn., mentre il riso raggiunse la media di 4100 tonn. e lo zucchero quella di 21.000 tonn. Anche il caffè diede 5500 t., ma il prodotto più importante è rappresentato dal cotone con una media di 15.000 tonn.
Il patrimonio zootecnico, sempre secondo il censimento del 1920, ascendeva a 445.000 bovini, 106.000 equini, 72.000 asini e muli, 100.000 suini e oltre 800.000 pecore e capre, animali questi ultimi più adatti al clima semiarido prevalente.
Tutto lo stato è diviso in 36 municipî e 87 distretti, che hanno una superficie variante dai 40 kmq. di Cabedello ai 4.500 kmq. di Alagôa do Monteiro; un solo municipio supera gli 85.000 ab. ed è quello della capitale dello stato. La città di Parahyba è situata sulla riva del fiume omonimo, in terreno collinoso al centro di un paesaggio verdeggiante, e comprende la parte più vecchia, o città alta con i palazzi del governo e le residenze dei ricchi e la città bassa sulla riva del fiume, sorta più recentemente e nella quale si concentra il movimento commerciale. Edifici degni di nota sono la cattedrale e la chiesa di San Francesco, l'antico convento dei gesuiti trasformato in palazzo del govemo, l'edificio della scuola normale, la residenza del presidente dello stato, il palazzo dell'Associazione commerciale costruito dall'architetto italiano Di Lascio il liceo, il teatro, ecc. Si tratta in complesso di una città pittoresca, ma modesta, che tuttavia ha fatto notevoli progressi in questi ultimi tempi. La sua popolazione, che era di 52.990 ab. nel 1920, raggiunse gli 87.719 nel 1930.
Come si è detto, i prodotti più importanti, oggetto di esportazione, sono il cotone, di cui il Parahyba è il secondo produttore del Brasile dopo il Pernambuco, lo zucchero, il tabacco, il ricino e le noci di cocco. Il progresso dell'agricoltura, e quindi dell'economia dello stato, è ostacolato dalle lunghe siccità, ma qui operò con intensità particolare la direzione federale dei lavori contro la siccità e furono costruiti numerosi serbatoi artificiali per provvedere alla deficienza dell'acqua piovana.
L'estuario del Parahyba è navigabile soltanto da piroscafi di limitato pescaggio, per cui il porto dello stato è a Cabedello, località sulla costa atlantica a breve distanza dalla foce del Parahyba, dove furono costruite delle banchine per l'approdo dei piroscafi marittimi e magazzini per il deposito delle merci.
L'istruzione primaria è impartita da numerose scuole sparse nelle varie località, mentre gli istituti d'istruzione media e superiore sono concentrati nella capitale.