PARAGUAY (XXVI, p. 281; App. I, p. 920)
Confini e superficie (XXVI, p. 281). - Dopo la guerra del Chaco i confini tra la Bolivia e il Paraguay sono stati fissati (ottobre 1938) in modo da assegnare al Paraguay la maggior parte del territorio contestato; una recente misurazione cartometrica ha dato per il Paraguay, entro i nuovi confini, una superficie di 406.752 chilometri quadrati.
Popolazione (XXVI, p. 283). - Nel 1945 fu calcolata a 1.182.877 ab., cioè 2,9 per kmq. Alla stessa data la popolazione della capitale, Assunción, ammontava a 134.025 ab., e quella delle altre maggiori città era: Coronel Oviedo 33.098, Villarrica 31.081, Jesús yTrinidad 23.677, Caazapá. 19.953, Caraguatay 18.907, Concepción 16.487, Encarciación 16.078.
Risorse economiche (XXVI, p. 285). - La coltivazione del cotone, notevolmente favorita dal governo, ha ricoperto nel 1946-47 un'area di 350.000 ha., con un prodotto di 38.000 t.; nella stessa annata agraria su un'area di 62.500 ha. la canna da zucchero ha dato 16.000 t. di zucchero. Tra le altre colture importanti, quella del tabacco, su 7000 ha. in media negli ultimi anni, ha dato 10.000 t., di cui metà esportate; quella dell'ilex paraguaryensis (di cui 70.000 ha. sono a piantagione) ha dato nel 1943 17.600 t. di yerba mate; quella del petit-grain ha raggiunto 284.000 kg. nel 1945, pari ai tre quarti del prodotto mondiale. L'estrazione dal quebracho dell'estratto conciante è stata, nel 1943, di 38.500 t. Fondamentale rimane l'allevamento di cui nel 1944 una stima ha dato le seguenti cifre: 3.187.400 bovini, 145.000 ovini e 59.000 caprini. La produzione di carne è stata nel 1943 di 183.000 q., di cui il 95% esportate.
Bibl.: R. Riccardi, La superficie della Bolivia e del Paraguay, in Boll. R. Soc. Geogr. Ital., 1941, pp. 110-5.
Commercio (XXVI, p. 287 e App. I, p. 920). - Il commercio estero è stato negli ultimi anni attivo, come risulta dalla seguente tabella.
Finanze (XXVI. p. 289; App. I, p. 920). - Si riportano qui di seguito i dati dei bilanci:
Una riforma monetaria e bancaria è stata attuata tra l'ottobre 1943 e il settembre 1944, con l'emanazione: a) della legge monetaria 5 ottobre 1943, la quale ha sostituito il vecchio peso con una nuova moneta, il guaraní, di 100 céntimos, disponendo il cambio in ragione di un guaraní per ogni 100 pesos e ha disancorato il nuovo metro monetario dal peso argentino, affidando al Banco della repubblica il compito di mantenerne provvisoriamente fisso il valore in relazione alle monete aventi maggiore influenza sulla bilancia commerciale del paese; b) della legge 8 settembre 1944, che ha sostituito al Banco della repubblica un nuovo istituto di emissione a carattere statale, il Banco del Paraguay; c) della legge 27 settembre 1944, che ha regolato l'attività delle aziende di credito operanti nel paese, sottoponendole al controllo della banca centrale. La parità aurea del guaraní comunicata al Fondo monetario internazionale è di gr. 0,287595 di fino e corrisponde al cambio uffficiale con il dollaro di 3,09 guaranis per dollaro. Il cambio libero del dollaro era a fine novembre 1948 di 3,74 guaranis per dollaro. Il controllo dei cambî, ripristinato nel febbraio 1941 ed esercitato dal Banco del Paraguay, è stato ulteriormente inasprito nel corso del 1947. La guerra civile ha anche determinato un sensibile aumento della circolazione, passata da 28,8 milioni a fine dicembre 1946 a 45 milioni al 30 giugno 1948. Le riserve in oro e divise del Banco del Paraguay ascendevano a fine novembre 1948 a 20,1 milioni, dopo aver raggiunto un massimo di 38,9 milioni nel novembre 1946.
Storia. - Il trattato di pace del 21 luglio 1938 attribuì al Paraguay la maggior parte del territorio in contesa. Nello stesso anno ritornò, dopo 2 anni di volontario esilio, il gen. José Felix Estigarribia, eroe della guerra del Chaco, nominato subito ministro a Washington, mentre in settembre si tennero le elezioni; il Congresso prorogò intanto la presidenza provvisoria del Paiva, che il 2 gennaio 1939 ampliò, includendovi anche il fascismo, il decreto che vietava l'insegnamento di dottrine antidemocratiche, rivolto in origine contro il comunismo. Finalmente, il 30 aprile 1939 venne eletto presidente l'Estigarribia, che si sforzò di migliorare le condizioni economiche del paese, mediante un prestito di 5 milioni di dollari con la Export-and Import Bank degli S. U. e il concorso di tecnici nordamericani. Inoltre allo scopo di sottrarre i traffici alle vie di comunicazione monopolizzate dall'Argentina, si studiò la costruzione di una ferrovia verso il porto di Santos e s'iniziò quella di una strada tra Asunción e Villarrica (220 km.); concludendo anche trattati di commercio con l'Argentina, la Bolivia e l'Uruguay. Ma al principio del 1940 ricominciarono le agitazioni; l'Estigarribia assunse i pieni poteri, nominando insieme una commissione per elaborare il progetto di una nuova costituzione, approvato poi dal plebiscito del 4 agosto. L'Estigarribia indisse quindi le elezioni per il novembre; ma il 7 settembre perì in un incidente aereo.
Il Gabinetto designò a succedergli il ministro della Guerra, gen. Higinio Morínigo, che subito rimandò le elezioni al 1943 e mise da parte varie riforme studiate dall'Estigarribia, preparandosi a stabilire un governo dittatoriale e sedando due tentativi di rivolta.
Il Paraguay nel 1941 partecipò alla Conferenza dei paesi del Rio de la Plata, nel giugno concluse un trattato di commercio col Brasile, il 10 dicembre si proclamò pienamente solidale con gli S. U. di fronte all'aggressione giapponese, quindi, dopo la conferenza di Rio de Janeiro, ruppe le relazioni con i paesi del Tripartito.
Ma all'interno le misure repressive bastavano appena a tenere a freno il malcontento, che cominciò a manifestarsi con vivacità nel 1942, fu contenuto l'anno seguente grazie all'aiuto tecnico e finanziario degli S. U., ai nuovi trattati commerciali con Argentina, Bolivia e Brasile (e scambio di visite tra i presidenti Vargas e Morínigo) sicché il plebiscito del 15 febbraio prorogò per 5 anni la dittatura, soppressi i partiti politici; ma, nonostante l'annuncio dato dal Morínigo di un piano quinquennale, scoppiò in tentativi rivoluzionarî fin dai primi mesi del 1944. Si mandavano avanti gli accordi col Brasile per la ferrovia, mentre una magra straordinaria del fiume Paraguay paralizzava le comunicazioni e il commercio. Ma il Morínigo, abbandonato anche da alcuni amici, si sosteneva con misure poliziesche e repressive, mentre cercava di mostrarsi democratico, per mantenersi le simpatie degli S. U., col sostenere le N. U., aderire agli accordi di Bretton Woods e concludere un trattato di commercio. Anzi nel giugno 1946 rimosse il quasi-fascista comandante dell'esercito col. Benítez, e soppresse la rivolta che ne derivò; nel luglio ristabilì la libertà di stampa, formò un ministero in prevalenza di civili, con membri dei partiti Colorado e Febrerista (o "franchista", da R. Franco), in agosto riconobbe la legalità del Partito comunista, in settembre indisse elezioni a un'Assemblea costituente, per il dicembre. Ma nello stesso settembre riorganizzò un Gabinetto interamente di militari. L'agitazione politica si fece più intensa e si parlava di complotti comunisti, quando nel gennaio 1947 il Morínigo, assunto personalmente il comando delle forze armate, si preparò a dominare di nuovo con la forza.
Però il 7 marzo scoppiò in Asunción e Concepción la rivoluzione, guidata da R. Franco e da A. Galleano (liberato dal carcere). In Asunción la ribellione fu presto domata; ma in Concepción si mantenne, dando così origine a una vera e propria guerra civile, che raggiunse nuovamente la capitale nell'aprile e poi nell'agosto quando i ribelli, già entrativi, presi tra i difensori e una colonna di soccorso dei governativi, dovettero arrendersi. Pochi giorni dopo, il 25 agosto, il Morínigo concesse un'amnistia e promise elezioni. Queste si effettuarono il 15 febbraio 1948, presentandosi come unico candidato, per il partito colorado (il liberale e il febrerista erano stati soppressi dopo la rivolta) il ministro delle Finanze, Natalicio González, designato dallo stesso Morínigo. L'11 e il 20 aprile si annunziò la scoperta di complotti terroristici e comunistici; ma il 3 giugno una frazione (guión rojo "guidone rosso") del partito colorado e gruppi militari attuarono un colpo di stato incruento che rovesciò il Morínigo. Il giorno dopo il Congresso elesse il presidente della Corte suprema, M. Frutos, a presidente provvisorio, fino all'insediamento del González (15 agosto), che fu rovesciato a sua volta il 30 gennaio 1949 da un colpo di stato organizzato dal ministro dell'Istruzione Molus López. Il 2 settembre 1948, con la nomina di un ministro a Madrid, furono ricondotte alla normalità le relazioni diplomatiche con la Spagna.