PARAGUAY (A. T., 155-156)
Stato interno dell'America Meridionale il quale prende il nome dal gran fiume, affluente del Paraná (v. plata, río de la), che lo attraversa da nord a sud. Esso confina per un migliaio di km. col Brasile (per un tratto il confine è segnato dal Paraná) e per 1100 km. con l'Argentina (fiumi Paraná, Paraguay e Pilcomayo); con la Bolivia il confine non è stato ancora fissato, perché è in contestazione il possesso del Chaco Boreal. Nella carta dell'Atlante internazionale del Touring Club Italiano i confini segnati nel Chaco (650 km.) delimitano il territorio già riconosciuto dalla Bolivia al Paraguay (v. sotto: Storia); entro tali confini il Paraguay avrebbe una superficie di circa 292.000 chilometri quadrati (inferiore di soli 18.000 kmq. a quella dell'Italia), dei quali 162.000 sarebbero dati dal territorio che si stende tra i fiumi Paraná e Paraguay, e 130.000 dal Chaco. La cifra ufficiale della superficie è 460.507 kmq. Tra le dieci repubbliche sudamericane il Paraguay per superficie è al penultimo posto. Attraversato dal Tropico del Capricorno, esso è compreso fra 19°40′ e 27°30′ di lat. S., e tra 54°20′ e 60° 30′ di long. O.
Sommario. - Geografia: Esplorazioni (p. 281); Rilievo (p. 282); Idrografia (p. 282); Condizioni climatiche (p. 282); Flora e vegetazione (p. 282); Fauna (p. 283); Popolazione (p. 283); Divisione amministrativa (p. 284); La popolazione indigena (p. 284); Condizioni economiche (p. 284); Comunicazioni (p. 286); Commercio (p. 287). - Ordinamento: Costituzione (p. 288); Forze armate (p. 288); Finanze (p. 289); Culti (p. 289). - Storia (p. 289).
Esplorazioni. - Soltanto alcuni anni dopo la spedizione di Sebastiano Caboto sul Paraná-Paraguay s'iniziò la penetrazione nell'interno del continente. Juan de Ayolas infatti nel 1536 giunse nel territorio del Paraguay e vi costruì il forte denominato Corpus Christi sul luogo dell'attuale Asunción. La vittoria da lui riportata sugl'indiani Lambark nel giorno dell'Ascensione diede il nome al nuovo centro e ne garantì la vita. Quindi l'Ayolas risalì il Paraguay e attraversò la regione andina, fino a raggiungere Lima, ma rimase ucciso durante il ritorno. Assunse allora il comando il suo luogotenente D. Martínez de Irala che si stabilì ad Asunción e organizzò la colonia. Ma la conoscenza del paese era limitata agl'itinerarî fluviali e agl'immediati dintorni degli stabilimenti di Asunción, di Candelaria ecc. Solo dopo il 1600, con l'arrivo dei gesuiti, che riunirono in aldeas gl'indios e iniziarono l'opera d'incivilimento, la conoscenza geografica s'ampliò, come ne fanno fede le notizie interessanti la geografia fisica e l'etnografia contenute nell'opera del padre Pedro Lozano su quelle missioni gesuitiche (Madrid 1754). Dopo la soppressione dei gesuiti (1767) s'arrestò qualsiasi lavoro di esplorazione: il lungo silenzio fu rotto soltanto da Felice de Azara, l'illustratore di tutte le provincie dell'America spagnola nell'ultimo quarto del sec. XVIII. La conquista dell'indipendenza e la formazione del nuovo stato segnarono l'inizio di un lungo periodo di lotte intestine e di guerre esterne che impedirono le ricerche ed esplorazioni da parte degli abitanti del paese e tennero lontani i viaggiatori stranieri: solo A. D'Orbigny (v.) nel 1828-29 attraversò il Paraguay provenendo dal Brasile meridionale. Dopo il 1850 si svolse l'opera di Th. Page, il quale negli anni 1853-56 fece il rilievo del sistema idrografico Paraná-Paraguay per studiare le condizioni di navigabilità dei corsi principali e degli affluenti, e si ebbero le esplorazioni di V. M. De Moussy che dal 1854 al 1859 e ancora nel 1863 percorse l'Argentina settentrionale e il Paraguay e pubblicò un atlante tuttora importante. Più tardi si ebbero i viaggi degli zoologi Reugger e Longchamps (Reise nach Paraguay, Zurigo 1880), del Mewers (1883), di Hugo Töppen (1885), mentre s'iniziarono le ricerche da parte di Paraguayani e di Europei chiamati da istituti scientifici di Asunción. Così nel 1887 Leopoldo Gomez de Teran e Prospero Pereira Gamba pubblicarono una geografia del Paraguay; L. Balzan, di Padova e il piemontese G. Boggiani (v.) risiedettero ad Asunción e studiarono il primo la fauna e l'altro le popolazioni indigene, raccogliendo preziosi materiali.
Rilievo. - Il Paraguay è un paese prevalentemente basso e in gran parte pianeggiante, ma ha una morfologia assai varia e il suo paesaggio è tutt'altro che monotono. Nella zona tra i fiumi Paraná e Paraguay s'innalzano le ultime propaggini dell'altipiano di arenaria rossa del Matto Grosso; esse si spingono a est verso il Paraná con dolci ondulazioni, ma, dove le diabasi sostituiscono le arenarie, gli affluenti del Paraná hanno inciso valli profonde e rocciose. Verso occidente l'altipiano termina con una scarpata, il cui orlo ha il nome di Sierra (Sierra de Amam. bay, de Maracajú); a nord questo orlo ha il profilo asimmetrico di una tipica cuesta ed è fronteggiato da basse colline. Al centro del paese giunge fino a 680 m. un massiccio di arenaria rossa sormontato da diabasi, che l'erosione ha completamente separato dall'Altipiano del Matto Grosso. Tra questo massiccio e le Sierre suddette si stende, nel Paraguay settentrionale, un penepiano di graniti e di gneiss coperti da una spessa coltre di suolo di decomposizione, leggermente ondulato e alto sui 200 m.; lo domina a O. uno stretto massiccio di sieniti, porfidi, micascisti e quarziti, delimitato da faglie, un horst (Sierra de las Quince Puntas), che verso O. e verso S. è fronteggiato da colline calcaree. Le plaghe basse che cingono. a O. e a E. verso il Paraná e il Paraguay, le zone più elevate, formano dove piani piatti e pantanosi, dove zone collinose o soltanto ondulate.
Un grande uniforme bassopiano è il Chaco, inclinato da NO., dov'è alto anche 300 m., verso SE., dove si abbassa a 80 m. Presso il fiume Paraguay la sua uniformità è interrotta da basse dune (v. chaco).
Idrografia. - Idrograficamente tutto il paese fa parte del bacino del Río de la Plata, perché, come si è detto, è attraversato dal Paraguay e limitato a oriente dal Paraná, ambedue completamente navigabili entro i confini della repubblica; il primo riceve in territorio paraguayano varî affluenti notevoli, quali l'Ipané, il Jejuy e il Tebicuary, anch'essi in parte navigabili. Frequenti sono le lagunas e gli esteros (paludi permanenti invase dalla vegetazione).
Condizioni climatiche. - Il clima, che non presenta differenze molto forti tra una parte e l'altra del paese; è caldo e umido. Le escursioni annue della temperatura di solito sono notevoli; le precipitazioni cadono in ogni epoca dell'anno, ma sono prevalentemente estive (35%) e primaverili (31%) e diminuiscono procedendo verso O. e NO. La capitale, Asunción, situata a 25° 17′ di lat. S. e a poco più di 100 m. sul livello marino, ha una temperatura media annua di 22°,9, con 17° nel mese più freddo (giugno) e 26°,9 in quello più caldo (gennaio); le piogge ammontano annualmente a 1315 millimetri, presentando un massimo in dicembre (154 mm.) e un minimo in agosto (38 mm.). Villarrica, che è più a oriente di Asunción, ha 1800 mm. di piogge. Nel Chaco le piogge sono di solito inferiori ai 1000 mm. I venti predominanti sono quelli del I e del II quadrante.
Flora e vegetazione. - Data la posizione del territorio la flora è subtropicale e presenta quindi caratteri intermedî fra la tropicale e la temperata. Nel Paraguay, dal punto di vista fitogeografico, si possono distinguere due regioni: l'orientale e l'occidentale. Nella prima dominano i boschi, costituiti da grandi alberi con numerose liane e specie a fiori vistosi e appariscenti, interrotti di quando in quando da praterie coperte di alta e fitta vegetazione erbacea e da colline con boschetti di palme (Cocos australis, C. sclerocarpa). Vi sono anche boschi d'aranci sempre carichi di frutti, gruppi di platani e l'Enterolobium timbouva che in primavera si ricopre di una corona di fiori violacei. La seconda regione, che comprende il Chaco, è costituita da una nuda e vasta pianura sparsa qua e là di Cocos yatais che talora si riuniscono a formare boschetti; dove il terreno si eleva si trovano vasti boschi di quebracho a interrompere la monotonia del paesaggio. Solo nella zona più orientale del territorio si trova l'erba mate o tè del Paraguay (Ilex paraguariensis). Fra le piante che forniscono legnami da costruzione si possono ricordare: Prosopis dulcis, Aspidosperma quebracho, Pyptadenia communis, Acacia cavenia, A. maleolens, Tecoma curialis, T. varia, T. leucoxylon, Hectandra porphyria, Cedrela brasiliensis, Araucaria brasiliensis, Vitex taruma. Fra le piante da frutto: Psidium microcarpum, Hancornia speciosa, Genipa americana, Anona sylvatica. Delle altre piante utili vivono: la coca, la Copernicia cerifera che fornisce la cera vegetale, l'Hymenaea courbaril da cui si ricava una specie di copale, il Croton succirubrum che produce una sorta di sangue di drago, il Bombax ventricosa nei frutti del quale è contenuta una seta vegetale. Nelle foreste a carattere tropicale si trovano numerose Orchidee epifite, che nel paese sono chiamate, per il loro epifitismo, "fiori dell'aria". Le famiglie più riccamente rappresentate nella flora paraguayana sono: Leguminose, Anacardiacee, Cucurbitacee, Euforbiacee, Rutacee, Mirtacee, Begoniacee, Urticacee.
Fauna. - Molto ricca e interessante, come in generale quella neotropica. Varie scimmie abitano nei boschi della regione. Anche i Chirotteri vi sono rappresentati da specie neotropiche assolutamente caratteristiche, tra le quali i vampiri. Gl'Insettivori mancano. I Carnivori sono numerosi e tra questi l'ozelot, l'undi, l'eyra fra i Felidi il cane dalla criniera, il carasissi fra i Cani; il nasua dal naso rosso fra i Procioni. Tra gli Ungulati il lama, il pecari labiato, il tapiro. Tra i Rosicanti molte specie di cavie tra le quali l'aperea, qualche istrice, alcuni scoiattoli e topi. Tra gli Sdentati l'armadillo, il tatù, il peba, il formichiere, il tamandua. Ricchissima di forme è l'avifauna paraguayana e assai degni di nota i Rettili con numerose specie di sauri e Ofidî. Similmente interessanti le specie di anfibî anuri e i Pesci d'acqua dolce. Caratteristiche l'entomofauna e la malacofauna terrestre, nella quale s'annoverano specie di grandi dimensioni.
Popolazione. - Prima della disastrosa guerra del 1865-1870, combattuta contro il Brasile, l'Argentina e l'Uruguay, la popolazione del Paraguay era calcolata a circa 900.000 ab. La guerra, in seguito alla quale il Paraguay dovette cedere al Brasile e all'Argentina circa 145.000 kmq. di territorio, chiamò alle armi tutti i cittadini maschi sopra i 15 anni, e poiché l'esercito paraguayano venne poi letteralmente annientato, la popolazione diminuì moltissimo. Nel censimento del 1886 (che peraltro merita pochissimo credito) risultarono 240.000 ab. (dei quali solo una piccola percentuale di uomini), saliti a 600.000 nel 1899, a 850.000 nel 1914 e a 1.013.000 nel 1930. La percentuale degli uomini è tuttora assai inferiore a quella delle donne, con conseguenze di non trascurabile importanza nella vita del paese (70% di nascite illegittime). Etnicamente la popolazione consta soprattutto di Meticci, risultanti dall'incrocio di Bianchi con Guaraní; i Bianchi, in prevalenza d'origine spagnola, sebbene in debole percentuale, hanno nelle loro mani la vita intellettuale, politica ed economica del Paese. Amerindî più o meno puri si trovano nel Chaco (circa 50.000: Toba, Lengua e Chamacoco) e nelle foreste del Paraná (qualche tribù di Guaraní).
Il Paraguay avrebbe molto bisogno d'immigranti, perché manca della popolazione necessaria allo sviluppo delle sue risorse economiche. L'esempio dato dagl'immigranti serve anche a stimolare l'attività degl'indigeni, di natura indolenti, e a insegnar loro metodi e sistemi di coltura e d'allevamento più moderni e proficui. I soli immigranti bene accetti sono appunto quelli che si dedicano all'agricoltura e all'allevamento. Tra il 1905 e il 1932 il paese ricevette soltanto 19.300 immigranti complessivamente: l'afflusso quindi, è stato sempre assai scarso, e questo perché, data la sua situazione geografica, il paese presenta degli svantaggi in confronto con i suoi vicini, il Brasile e l'Argentina, dove l'immigrante europeo si trova più vicino al paese d' origine, nel quale può tornare più facilmente o dal quale più facilmente può far venire altri membri della sua famiglia, e dove, poi, le condizioni di vita sono in uno stadio più avanzato che nel Paraguay (maggiori facilità di trasporti e quindi di smercio dei prodotti; lingua europea diffusa in tutto il paese invece del Guaraní parlato comunemente nelle campagne paraguayane, ecc.). D'altro canto va notato che il Paraguay offre un suolo d'una fertilità eccezionale quasi dappertutto, che si può acquistare a prezzo bassissimo, e un clima assai dolce, dagl'inverni mitissimi.
Le colonie straniere maggiori sono quelle italiana, spagnola e tedesca. La colonia italiana (circa 9000 persone) è assai ben vista e organizzata, ed ha rappresentanti eminenti in tutte le branche della vita industriale del paese. Essa, anzi, è stata l'elemento più importante dello sviluppo del Paraguay negli ultimi decennî. I Tedeschi sono circa 5000, il 40% dei quali provenienti dagli stati brasiliani di Paraná e di Rio Grande do Sul. Circa 6000 sono gli Spagnoli, che vivono soprattutto nelle città, occupati nelle industrie e nei commerci. Numerosi anche i Catalani.
La popolazione relativa del Paraguay supera di poco i 3 ab. per kmq., cifra che, nell'America Meridionale, è superiore soltanto a quella della Bolivia. Va notato che la popolazione del Chaco paraguayano è valutata a soli 67.500 ab., cosicché nel Paraguay orientale la densità sarebbe di 5 ab. per kmq.
Le zone dove la popolazione è più densa si trovano lungo il fiume Paraguay e specialmente nelle campagne intorno alla capitale, Asuncion, la quale accoglie circa un decimo della popolazione totale. Mentre alcuni dipartimenti del centro superano anche i 20 e perfino i 40 ab. per kmq. (Guairá 24,1; Paraguarí 42,7), i dipartimenti più orientali hanno quasi tutti una densità inferiore a quella dell'intero paese. Asunción aveva 48.000 ab. nel 1857, scesi a 15.000 nel 1869; nel 1931 raggiungeva i 91.000 ab. Poche altre sono le città di qualche importanza: Villarrica (10.000 ab.) è al centro di un distretto agricolo fertilissimo, sulla ferrovia centrale; Concepción (6000 ab.), sulla riva sinistra del fiume Paraguay, è il centro commerciale della parte settentrionale della repubblica, verso cui si avviano i carichi di mate, i prodotti dell'allevamento e il quebracho; Encamación (3000 ab.) è situata sul Paraná di fronte all'argentina Posadas (un servizio di navi-traghetto collega il tratto argentino della ferrovia Buenos Aires-Asunción con quello paraguayano).
Divisione amministrativa. - La sezione orientale del paese è divisa amministrativamente in 12 dipartimenti, che prendono il nome dal loro capoluogo (meno quello di Guairá, che ha per capoluogo Villarrica) e si suddividono in partidos; la sezione occidentale (Chaco), in 3 comandancias militares; la capitale, Asunción, forma un distretto.
La popolazione indigena. - Nel periodo di evangelizzazione e colonizzazione perseguito dai gesuiti nel Paraguay (v. paraguay, missioni del) primeggiarono, per docilità e intelligenza, le tribù guaraní o guaranizzate, e la lingua guaraní prese appunto il posto di "lingua generale" della penetrazione europea; inoltre furono le donne guaraní quelle che fornirono agli Spagnoli la loro figliolanza di mezzo sangue, che costituisce la base dell'attuale popolazione meticcia del Paraguay. Ma da ciò non deve indursi che l'aspetto etnografico del Paraguay fosse di natura così semplice, ché invece le tribù indigene furono numerosissime, e specialmente a causa del loro nomadismo, hanno offerto un campo sempre cangiante e di difficile classificazione, sia linguistica sia etnica. Per tutto ciò che riguarda il Paraguay occidentale, v. chaco. In quanto al Paraguay orientale, esso fu, ed è, abitato in gran parte da una grande tribù, intensamente guaranizzata, i Cainguá. Sono piuttosto sedentarî, e costruiscono due sorta di abitazioni, l'una provvisoria e l'altra stabile, analoga a quella dei Guaraní; il tembetá o adorno labiale assume la forma di un lungo cilindro pendente dal labbro inferiore; praticano largamente la coltura di ortaggi, mais, manioca e cotone; costruiscono chitarre e violini di forma europea e hanno in onore il canto e la danza. Un'altra stirpe indigena, quella dei timidi e veramente silvestri Guayaqui, vive nella selva meridionale, in piccoli gruppi dispersi, fuggendo alla persecuzione accanita che ne fanno i Cainguá e i coloni a mano armata: sono di pelle chiara, occhi mongoloidi, naso fortemente insellato alla radice e statura pigmoide. Benché il loro patrimonio sia forse il più ristretto d'America, offre tuttavia delle strane mescolanze. Hanno, per es., accanto all'ascia litica immanicata in un grosso ramo d'albero, d'aspetto affatto primitivo, un arco da frecce poderoso, alto circa due metri, e posseggono vasellame di terracotta. Parlano un linguaggio che rivela essere un dialetto guaraní.
Condizioni economiche. - Agricoltura. - Il Paraguay è un paese essenzialmente agricolo e pastorale. Il suolo è formato in gran parte da terra rossastra, detta colorada, sabbiosa e ferruginosa, risultato della decomposizione delle arenarie, assai favorevole alle colture. Anche il clima è favorevole: un ostacolo, invece, allo sviluppo dell'agricoltura è la penuria di vie di comunicazione, che facilitino il trasporto dei prodotti ai mercati. Solo in epoca recentissima si è diffuso l'impiego delle macchine e dei moderni attrezzi agricoli, che hanno permesso una lenta trasformazione dei metodi di coltura. Nel Giardino botanico di Trinidad, presso la capitale, v'è una stazione agricola sperimentale.
La coltura più importante è attualmente quella del cotone, all'esportazione del quale il paese deve gran parte della recente prosperità. Esso veniva coltivato già dai gesuiti e la sua coltura ebbe un forte impulso durante il governo dei presidenti Francia e Garlos Antonio López. Favorito dal suolo e dal clima, può dare un rendimento medio per ettaro elevato: secondo esperienze fatte da Moisés Bertoni, nel Paraguay centrale si potrebbero raccogliere in media 625 kg. di cotone per ettaro, e nella regione dell'alto Paraná, 800 kg., con un massimo di oltre 1000. In un distretto agricolo del Chaco si è avuta, in un periodo di 6 anni, una media di 1200 kg. per ettaro. Oltre alle varietà di cotone importate (nordamericane, indiane, egiziane), ne esiste una indigena che dà prodotto per 10-12 anni. L'area coltivata a cotone è di 11-12 mila ettari (810 ettari nel 1920) e dà annualmente sui 40.000 q. di prodotto, quasi totalmente esportati.
Altra coltura ragguardevole è quella del tabacco, che peraltro ha perduto terreno di fronte a quella del cotone. Introdotta nei primi anni del sec. XVIII, si è diffusa in tutto il paese, ma la regione a essa più favorevole è quella situata a oriente di Asunción, detta la Cordillera, dove la pianta trova condizioni di suolo e di clima particolarmente buone. I metodi di coltivazione sono ancora quelli antichi, quasi primitivi, ma il prodotto è buono e in parte serve alla fabbricazione locale di sigari e sigarette, in parte viene esportato. L'Oficina revisadora de tabaco y mercado de frutos classifica il tabacco destinato all'esportazione. Nel 1932 l'area coltivata a tabacco era di 8450 ettari (6700 nel 1914, 13.350 nel 1923) e diede un prodotto di 141.420 q., che per metà circa venne esportato, e per metà consumato nel paese.
La canna da zucchero, coltivata su circa 9.800 ettari (5000 nel 1914, 5900 nel 1920) diede nel 1932-33 un prodotto di 70.000 quintali di zucchero (10 fabbriche, la più importante delle quali si trova a Tebicuary).
Altri prodotti notevoli dell'agricoltura paraguayana sono il mais, il grano, il riso, le banane, la manioca, le batate, le arachidi, gli aranci e i mandarini. Il mais, coltivato su 40-45 mila ettari, dà annualmente dai 700.000 a 1 milione di quintali di prodotto. Il grano era coltivato con successo nelle missioni dei gesuiti e la sua coltura fu incoraggiata anche dal governo paraguayano. Poi decadde, a poco a poco, e solo dal 1924 è tornato ad avere una certa importanza. Ad ogni modo il Paraguay deve ampiamente importare dall'Argentina grano e farina. La coltura del riso ha grandi possibilità di sviluppo, specialmente nella parte meridionale della repubblica e nelle zone basse acquidose della regione centrale. Le maggiori risaie si trovano nelle bassure comprese tra il fiume Paraguay e la ferrovia centrale. Nel 1932 la produzione totale fu di 35.000 quintali soltanto. Il clima subtropicale favorisce naturalmente la produzione delle frutta, come banane, ananas, aranci e mandarini. Il banano e l'ananas vengono coltivati in varie parti del paese, ma la lentezza dei trasporti sul fiume Paraguay non permette la esportazione del prodotto, che è di eccellente qualità. Esportati, invece, sono gli aranci e i mandarini, coltivati soprattutto lungo i fiumi e lungo la ferrovia centrale; il consumo nel paese è forte, tuttavia nel 1932 furono esportati 62,4 milioni di aranci e 11,7 milioni di mandarini. Dalle foglie dell'arancio forte, che si trova allo stato selvatico in tutto il paese, si estrae per distillazione la cosiddetta essenza di petit-grain, usata in profumeria ed esportata specialmente in Francia e Germania.
Prodotto in parte dalle piantagioni (yerbales) e in parte tratto dalle foreste è il mate (o tè del Paraguay), per la produzione del quale il Paraguay è al primo posto nel mondo. Il mate è costituito dalle foglie, opportunamente preparate, della Yerba maie (Ilex paraguariensis), albero indigeno del paese e in esso diffusissimo (come lo è pure nelle regioni finitime del Brasile e dell'Argentina). La esportazione è ragguardevole (68.430 q. nel 1931) e diretta specialmente nell'Argentina, dove la bevanda è diffusissima e la produzione nazionale non è sufficiente alla richiesta del paese.
Un altro prodotto forestale molto importante per l'economia paraguayana è il quebracho, uno dei legni più duri e più pesanti che si conoscano, particolarmente adatto alla costruzione di traversine ferroviarie. La sua importanza, peraltro, sta soprattutto nel fatto ch'esso contiene forti quantità di tannino; l'estratto di quebracho, uno dei tannanti migliori e meno costosi, è prodotto ed esportato largamente. Il primo stabilimento sudamericano per la fabbricazione dell'estratto di quebracho fu impiantato a Puerto Gafileo nel 1889, e da allora questa industria ha fatto passi giganteschi, anche per l'intervento di grandi capitali stranieri.
Lo sfruttamento forestale è assai antico e fu praticato dapprima sulle rive delTebicuary, dove venivano costruite molte delle imbarcazioni per la navigazione fluviale.
Allevamento del bestiame. - L'allevamento del bestiame per ora è la risorsa principale del Paraguay; esso ebbe inizio nel 1546; anno nel quale furono introdotti nel paese un toro e sette vacche dal Brasile. Alla fine del sec. XVIII secondo Felix de Azara la provincia possedeva già 3 milioni di capi di bestiame, ma dopo la guerra contro l'Argentina e il Brasile il patrimonio zootecnico della repubblica era annientato, e si dové importare bestiame dal Corrientes e dal Brasile; intorno al 1930 si calcolava che il paese possedesse quasi 4 milioni di bovini, 500.000 cavalli, 600.000 ovini, 100.000 caprini e 90.000 suini.
I pascoli abbondano e l'allevamento potrà avere un forte incremento specialmente nel Chaco, nel Paraguay settentrionale e nelle cosiddette Misiones, che comprendono il Paraguay di SO. Qui i pascoli dei terreni bassi sono assai ricchi e teneri, e poiché non vanno soggetti ai danni delle gelate e della siccità, sono utilizzati durante tutto l'anno; le mandrie delle zone più elevate vi scendono per l'invernada. I pascoli del Paraguay settentrionale, a nord del Río Ipané, sono più duri di quelli delle Misiones, ma il bestiame che vive su di essi dà una carne di qualità migliore. Le maggiori possibilità di sviluppo per l'allevamento paraguayano sono offerte peraltro dal Chaco, coperto da alte erbe che costituiscono una pastura eccellente. Alcune zone hanno però lo svantaggio d'essere soggette a inondazioni gravi, come quelle del 1904 e del 1919, durante le quali annegarono considerevoli quantità di bestiame.
Il principale problema dell'allevamento è quello di eliminare il tipo di bovino detto criollo (creolo), che dà poca carne, la quale poi è molto dura, e che ha corpo ossuto, con corna e zampe sproporzionate. A questo scopo si sono fatti esperimenti d'incrocio con varie razze di bovini importate, specialmente Hereford e Durham. Nel secolo passato gli estancieros paraguayani importarono dal Brasile molti zebù, ma il vantaggio che questi hanno di resistere più di altre razze bovine alle malattie epidemiche non è compensato dallo svantaggio di avere carne durissima e di essere poco domestici, sempre disposti, anzi, a tornare allo stato selvatico. Gli sforzi degli allevatori sono rivolti anche all'eliminazione del bestiame che presenti caratteri dello zebù.
Risorse minerarie. - Non mancano, ma sono poco sfruttate. I giacimenti di manganese di Quiquió e di Ibicuy sembra siano costituiti da 60 milioni di tonnellate di minerale, che contiene oltre il 63% di manganese. Notevoli sono pure i giacimenti di ferro (Ibicuy) e di rame (San Miguel, Quiquio).
Comunicazioni. - Nel complesso difettano. Le strade ordinarie sono per lo più delle semplici piste di difficile transito; le migliori, che risalgono ancora al periodo coloniale, sono percorse da servizî di diligenze e da autoservizî. Tra le 20 repubbliche latinoamericane solo il Nicaragua possiede un numero di autoveicoli inferiore a quello del Paraguay, che è di circa 1800. Le ferrovie hanno uno sviluppo di soli 1070 km., 438 dei quali sono dati dalla linea Asunción-Encarnación (Ferrocarril central del Paraguay), che prosegue in territorio argentino per Buenos Aires e fu iniziata nel 1854 (il primo tronco fu aperto al traffico nel 1861). Il viaggio da Asunción a Buenos Aires dura circa 50 ore. Altre linee da ricordare sono la Concepción-Horqueta e la Puerto Ibapobó-Tacuatí. Nel Chaco vi sono varî tronchi che servono allo sfruttamento forestale, lunghi di solito alcune decine di km. e che finiscono sul fiume Paraguay. La navigazione sul Paraná e soprattutto sul Paraguay è molto attiva; i due fiumi offrono al paese 1500 km. di corso navigabile.
I traffici marittimi del paese sono serviti da linee straniere; i servizî fluviali vengono espletati dalla "Compañía Argentina de Navigación" fra Buenos Aires, Asunción e Corumbá, e dal "Lloyd Brasileiro" fra Montevideo, Asunción e Corumbá. Esiste qualche cantiere per piccolo barchereccio; uno di essi varò, nel 1932, la più grande nave che sia mai stata costruita nel Paraguay: tonn. 92½. Il porto di Asunción è il più importante; esso è stato ricostruito e rimodernato, dotato di attrezzatura meccanica e raccordato alla rete ferroviaria principale in base a un contratto fra il governo e la ditta americana Asunción Port Concession Corporation, alla quale il primo deve ancora (1934) 2½ milioni di dollari. Quando il debito sarà pagato, la gestione del porto passerà al governo.
Per nove mesi all'anno, da ottobre a giugno, possono raggiungere il porto di Asunción soltanto navi che abbiano meno di metri 2,60 di pescaggio. Nel 1931 entrarono in quel porto 3535 navi (392.000 tonn. di stazza) e ne uscirono 3864 (386.000 tonn.); prevalgono le bandiere paraguayana e argentina, seguite a gran distanza dalla brasiliana, uruguayana e boliviana. Oltre ad Asunción, hanno un discreto movimento, soprattutto di esportazione, Encarnación e Concepción.
Il Paraguay appartiene all'Unione Postale Universale dal 1884. Vi sono 257 uffici postali, 110 uffici telegrafici e 5 stazioni radiotelegrafiche.
Commercio. - Il commercio estero è esercitato prevalentemente con l'Argentina, che è seguita a grande distanza dagli Stati Uniti e dall'Inghilterra. Per lo più la bilancia commerciale è attiva, e infatti nel quinquennio 1927-1931 il valore medio delle esportazioni fu di 14,1 milioni di pesos-oro (il peso-oro paraguayano vale circa Lit. 18; il peso-carta, Lit. 0,40), e quello delle importazioni di circa 13 milioni.
L'Argentina assorbe di solito oltre il 90% del valore delle esportazioni; e ciò si spiega facilmente pensando ch'essa è l'unico paese col quale il Paraguay abbia comunicazioni ferroviarie e fluviali relativamente facili e rapide. Dall'Argentina proviene poi un terzo delle importazioni. Nel 1931 nell'esportazione (che è data per il 40% del valore da prodotti dell'allevamento, come carni e pelli, per il 35% da prodotti forestali, quebracho, estratto di quebracho e mate; e per il 25% da prodotti agricoli, soprattutto tabacco, cotone, semi di cotone e frutta) 11,8 milioni di pesos-oro furono rappresentati da merci dirette nell'Argentina; nelle importazioni (tessuti, grano, farine, petrolio, ecc.) 2,9 milioni furono dati da merci argentine, 1,6 degli Stati Uniti e 1,4 britanniche. Va notato, peraltro, che delle merci dirette in Argentina una parte notevole viene riesportata. I commerci con l'Italia sono di scarsa importanza: questa importa dal Paraguay per un valore che oscilla tra il 2 e il 7% di quello totale annuo delle importazioni, specialmente cotonami, cappelli, vini e prodotti chimici, ed esporta per circa l'1% del valore totale delle esportazioni.
Bibl.: Scritti di carattere generale e relazioni di viaggi: A. Rengger, Reise nach Paraguay in den Jahren 1818 bis 1826, Aarau 1835; A. du Graty, La République du Paraguay, Bruxelles-Lipsia-Gand 1862; R. v. Fischer-Treuenfeld, Paraguay in Wort und Bild, 2ª ediz., Berlino 1906; Lopez Decoud, Breve reseña geográfica del Paraguay, Asunción 1912; K. Carnier, Skizzen vom paraguayschen Chaco und von der englischen Mission unter den Lengua-Indianern, in Mitt. geogr. Ges. in München, 1913; G. Romero, Republik Paraguay, Berlino 1914; W. H. Koebel, Paraguay, Londra 1917; M. S. Bertoni, Descripción física y económica del Paraguay, Asunción 1918; L. Hirsch, Paraguay. Geschichte, Verfassung, Land und Leute, München-Gladbach 1919; H. Haug, El Chaco Paraguayo, in Paraguayana, Friburgo in B. 1920; F. E. De Gasperi, Geografía del Paraguay, Asunción 1923; C. Täuber, Am Alto Paraná, in Lateinamerika, 1925; A. Craemer, Im Chaco Paraguayo, ibid., 1925; O. Kende, Paraguay und Uruguay, Berlino 1926; The American Weekly of Buenos Aires. Numero especial dedicado a la República del Paraguay, aprile 1926; P. Denis, L'Amérique du Sud, in Géogr. Univ., XV, ii, pp. 446-52; O. Bürger, Paraguay. Der Garten Südamerikas, Lipsia 1927.
Sulla morfologia, clima e vegetazione: K. Carnier, Paraguay. Versuch zu einer morphologischen Betrachtung seiner Landschaftsformen, in Mitt. geogr. Ges. zu Jena, XXIX (1911), pagg. 1-50; R. Chodat, La vegétation du Paraguay, Ginevra 1916-1917; H. Mangels, Paraguay. Wirtschaftliche, naturgeschichtliche und klimatologische Abhandlugen, 2ª ed., Frisinga 1919.
Sulle condizioni economiche: K. Carnier, Verkehrswege und Verkehrsmittel in Paraguay, in Mitt. geogr. Gesell. zu Jena, XXVIII (1910), pp. 1-9; R. Lütgens, Beiträge zur Kenntnis des Quebachogebietes in Argentinien und Paraguay, in Mitt. geogr. Ges. in Hamburg, 1911; E. Pfannenschmidt, Die Landwirtschaft in Paraguay, Berlino 1914; F. Vogler, Paraguayische Edelhölzer, in Paraguayana, Friburgo in B. 1920; W. G. Burkhardt, Paraguay. Wirtschaftsleben und Siedlungswesen, in Deutsche Kultur in der Welt, Lipsia 1920; G. Buetz, Quebrachoholz und Quebrachoextraktindustrie in Paraguay, in Paraguayana, Friburgo in B. 1920; E. von Hesse- Wartegg, Das Wirtschaftsleben Paraguays, in Wirtschaftlicher Nachrichtendienst. Auslandnachrichten, Berlino 1924; C. Baez, Le Paraguay. Son évolution historique et sa situation actuelle, Parigi 1927; A. Langer, Die Baumwollkultur in Paraguay, in Tropenpflanzer, 1928, pp. 340-360; C. Nicastro, Il mate o tè del Paraguay, in L'Agricolt. colon., 1928, pp. 403-17, 465-68; 1929, pp. 19-29, 221-30; F. Lange, Landwirtschaft in Paraguay, in Tropenpflanzer, 1929, pp. 317-34; A. N. Schuster, Paraguay. Land, Volk, Geschichte, Wirtschaftsleben und Kolonisation, Stoccarda 1929; J. N. González e P. M. Jusfran, El Paraguay contempor., Nancy 1929; K. Zbinden, Die schweizerische Auswanderung nach Argentinien, Uruguay, Chile und Paraguay, Lucerna 1931.
Popolazione indigena: G. Boggiani, Compendio de etnografía paraguaya moderna, Asunción 1900; F. de Azara, Voyages dans l'Amérique méridionale, Parigi 1809; E. De Gandia, Historia del gran Chaco, Buenos Aires 1930; La Hitte e Ten Kate, Notes ethnographiques sur les Guayaquis, in Anales del Museo de la Plata, 1897; Machon, Les Caïngua, voyage à travers le Paraguay, in Bulletin de la Soc. Neuchâteloise de géographie, VIII (1895).
Ordinamento.
Costituzione. - La costituzione vigente nel Paraguay è tuttora quella sanzionata il 24-25 novembre 1870, dopo la lunga guerra contro il Brasile, l'Uruguay e l'Argentina.
Per essa il Paraguay è costituito in repubblica, in cui il potere esecutivo appartiene a un presidente, coadiuvato da un vicepresidente, che viene eletto per un quadriennio per mezzo di un sistema elettorale a due gradi: il corpo elettorale designa i suoi rappresentanti, in numero quadruplo di quello dei senatori e deputati che costituiscono il Congresso; tali rappresentanti eleggono, nei varî capoluoghi di dipartimento, il capo dello stato. Al Congresso, cioè ai senatori e deputati riuniti, spetta il compito di proclamare eletto il candidato che abbia ottenuta la maggioranza assoluta dei voti (alla votazione devono però prender parte almeno i due terzi de) dipartimenti). Qualora nessun candidato al seggio presidenziale riesca ad ottenere la maggioranza assoluta, il Congresso elegge esso il presidente tra i due candidati che abbiano ottenuto, dai rappresentanti, il maggior numero di suffragi. Il presidente è rieleggibile solo dopo otto anni dallo spirare del suo mandato; capo del potere esecutivo, può concludere trattati, con riserva dell'approvazione del Congresso, può dichiarare la guerra o firmare la pace, ma con l'autorizzazione del Congresso; ha diritto di veto sospensivo nei riguardi delle leggi approvate dalle Camere. Qualora però una legge venga nuovamente votata da queste ultime, il diritto di veto cessa.
Il potere legislativo spetta al Congresso, che è formato dalla Camera dei deputati e dal Senato. I deputati sono eletti per un quadriennio, uno ogni 6000 abitanti, a suffragio universale e obbligatorio e col sistema della proporzionale; essi sono rinnovati, per metà, ogni due anni. I senatori sono eletti per sei anni, uno ogni 12.000 abitanti; sono rinnovati, per un terzo, ogni due anni. Presidente del Senato è, di diritto, il vice-presidente della repubblica. Mentre alla Camera dei deputati soltanto spetta il promuovere le leggi di carattere finanziario e militare, il Senato funge da Alta Corte di giustizia qualora la Camera decida di mettere in stato di accusa, secondoché lo consente la costituzione, il presidente o il vicepresidente della repubblica, i ministri, i generali e gli alti magistrati.
Per una revisione, totale o parziale, della costituzione, è necessaria una deliberazione, a maggioranza di due terzi, del Congresso; la revisione stessa però deve essere affidata a una Convenzione speciale, eletta dal corpo elettorale, dalla quale devono essere esclusi ministri, deputati e senatori.
Forze armate. - Esercito. - Il Paraguay possiede un esercito del tipo "permanente di leva", composto (forza bilanciata) di circa 100 ufficiali e 2900 sottufficiali e militari di truppa. Ne è capo supremo il presidente della repubblica che, in tempo di pace, delega il comando al ministro della guerra e marina, assistito da uno Stato maggiore generale. Al coordinamento dell'organizzazione militare dello stato, provvede il "consiglio della difesa nazionale", presieduto dal presidente della repubblica. Il territorio dello stato è ripartito in 5 regioni militari (Concepción, Asunción, Pilar, Encarnación, El Chaco) e in 13 distretti di reclutamento.
Le truppe, la cui unità massima è rappresentata dal reggimento, variamente ripartite nel territorio delle regioni militari predette, sono costituite da: 4 reggimenti di fanteria, di cui 1 di riserva (18 compagnie, di cui 4 di mitragliatrici); 1 reggimento di cavalleria (3 squadroni) e 1 sezione di mitragliatrici montata; 2 batterie d'artiglieria; 1 compagnia zappatori del genio. I pochi servizî (sanità, commissariato), riuniti in appositi nuclei, formano parte integrante dei reggimenti di fanteria e di cavalleria.
Il Paraguay dispone di 6 apparecchi d'aviazione militare.
Le scuole militari comprendono: 1 scuola superiore di guerra; una scuola militare (30 cadetti); una scuola d'amministrazione militare; una scuola sottufficiali; una scuola infermieri militari; una scuola di sanità militare; una scuola allievi meccanici.
Il servizio militare è obbligatorio per tutti i cittadini: dal 18° al 20° anno, nell'esercito attivo; dal 20° al 45°, nella riserva (20° a 29°: riserva dell'esercito attivo; 29° a 39°: guardia nazionale; 39° a 45°: guardia territoriale).
Marina militare. - La marina militare del Paraguay, dopo la radiazione delle unità di scarso valore militare (4 cannoniere e 2 trasporti), avvenuta nel 1923, è costituita attualmente (1934) da: 2 cannoniere, Humaitá e Paraguay, costruite dagli stabilimenti Odero (Genova) ed entrate in servizio nel 1931, da 845 tonn. e 17 nodi, armate con 4/120 e 3/76; 3 rimorchiatori armati, Capitán Cabral, Tagnari e Coronel Martínez da 80 tonn. e 9-12 nodi, armati con pezzi da 76. È prevista la costruzione di 2 vedette da 100 tonn. La base navale è Asunción sul Río Paraguay.
Finanze. - Bilanci e debito pubblico. - Cespite fondamentale del bilancio del Paraguay sono i dazî doganali che da soli costituiscono circa la metà delle entrate. Le spese principali sono quelle per la difesa nazionale e l'amministrazione della giustizia.
Al 30 novembre 1932 il debito pubblico esterno ammontava a 3,3 milioni di pesos oro e quello interno a 4,2 (3,2 di consolidato e 1 di fluttuante).
Moneta e credito. - L'unità monetaria è il peso oro, basato sul peso oro argentino, equivalente a 96,5 centesimi del dollaro americano. Attualmente non circolano monete d'oro né d'argento e la circolazione è composta solo di pesos carta. Dal 1923, anno in cui furono riorganizzate le finanze, un organo speciale con capitale proprio, l'Oficina de Cambios, provvede a mantenere il cambio del peso carta col peso oro a 42,61.
Il totale della circolazione cartacea, garantita dal fondo di conversione e da depositi all'estero, al 31 dicembre 1932 era di 196,5 milioni. Lo stock aureo consisteva alla stessa data di 749 mila dollari americani.
Il credito è esercitato dalla Banca di Londra e del Sud America, dal Banco Germanico de la America del Sud, dal Banco del Hogar Argentino e dal Banco Agricola, organo governativo destinato a promuovere lo sviluppo dell'agricoltura.
Culti. - La religione dello stato è la cattolica, ma è garantito il libero esercizio degli altri culti. La popolazione è nella grandissima maggioranza cattolica; merita però menzione il fatto che dal 1905 al gennaio 1933 si sono stabiliti nel territorio del Paraguay 3891 agricoltori mennoniti, provenienti dal Canada, dalla Russia e dalla Polonia. La gerarchia cattolica, riorganizzata il 1° maggio 1929, comprende l'arcidiocesi di Asunción (fondata il 1° luglio 1547 e fino al 1929 diocesi immediatamente soggetta alla Santa Sede) con due sedi suffraganee, create nella stessa occasione: Concepción e Chaco (residenza a Concepción), e Villarrica.
Storia.
Il primo periodo della storia del Paraguay dall'organizzazione della colonia per opera di Martínez de Irala (v. sopra: Esplorazioni) sino al 1617 è strettamente legato con la storia dell'odierna Argentina con cui costituiva una sola, enorme colonia, retta da un unico adelantado prima, e poi, dal 1591, da un unico governatore: anche se, dopo la ricostruzione di Buenos Aires nel 1580, ad opera di Juan de Garay, e il trasferimento della residenza del governatore in quest'ultima città, si avesse nel vero e proprio Paraguay, per sette anni, dal 1584 al 1591, un sostituto dell'adelantado di Buenos Aires, nella persona di Alonso de Vera, nipote dell'adelantado Juan Torres de Vera. Solo il 16 novembre 1617 si addiveniva a una suddivisione dell'enorme territorio. Si separò dal Paraguay il Río de la Plata con le città di Buenos Aires, Santa Fe, Corrientes, Concepción del Bermejo, e si diedero al Paraguay, col nome di Guayra, i centri di Asunción, Ciudad Real, Villarrica, Jerez. Il primo governatore di questo nuovo Paraguay, che dipendeva dal viceré del Perù, fu Manuel Frias, nominato il 22 aprile 1618.
Durante questi anni ebbe inizio la creazione delle famose missioni di gesuiti (v. paraguay, missioni del).
Nel sec. XVIII gli eventi più importanti furono costituiti dalle lotte fra i "comuneros" e i viceré del Perù (il Paraguay faceva ancora parte del vicereame del Perù): fra il 1731 e il 1735 la rivolta, repressa nel 1735, costò ad Asunción la perdita del privilegio, di cui aveva sino allora goduto, di nominarsi il governatore. Poi, costituitosi nel 1776 il vicereame del Río de la Plata, con centro a Buenos Aires, il Paraguay ne diveniva, nel 1782, un'"intendenza". Intendenza a parte costituirono, dal 1803, le trenta "poblaciones" delle missioni ex-gesuitiche (i gesuiti erano stati cacciati nel 1769, con il decreto del 1767 di Carlo III re di Spagna).
Nel 1806 venne nominato governatore della regione Bernardo de Velasco i cui primi atti furono quello di recarsi in soccorso di Buenos Aires, minacciata dagli Inglesi, nonché quello di cooperare fortemente al trionfo di Liniers. Si inizia, durante questo tempo, il movimento insurrezionale nei paesi rioplatensi contro la Spagna. Il 25 maggio 1810 viene proclamata l'indipendenza di Buenos Aires la cui giunta suprema pretende di avere e di esercitare una giurisdizione sul Paraguay. Di fronte a questa mossa delle autorità rivoluzionarie di Buenos Aires, Velasco riunisce, il 24 luglio 1810, un' assemblea di notabili la quale s'impegna: di riconoscere il consiglio di reggenza che sedeva nella Spagna, di vivere in fraterno accordo con la giunta di Buenos Aires, senza riconoscerne, però, alcuna superiorità; di organizzare una giunta di guerra per la difesa del paese e un esercito di cinque o sei mila uomini per opporlo a quello del Portogallo che minacciava le frontiere paraguayane del Río Uruguay. Ma poiché si rafforzava sempre più la tendenza, capeggiata da José Gaspar Rodríguez di Francia, ad un governo nazionale paraguaiano, indipendente da quello di Buenos Aires, il compito che spettava al Paraguay era soprattutto quello di difendere la propria indipendenza e la propria autonomia minacciate dalla propaganda autoritaria di Buenos Aires. Conseguenza di tale stato di cose fu l'invasione, compiuta dall'esercito argentino comandato da Manuel Belgrano, nel settembre del 1810, del Paraguay; dopo diversi combattimenti questa colonna argentina venne sconfitta il 20 gennaio 1811 e Manuel Belgrano fu costretto a ritirarsi, dopo una seconda sconfitta. Questa resistenza opposta dai Paraguayani alle forze argentine fu causata e vivificata non dal sentimento di sudditanza verso la Spagna, ma dal non volere il Paraguay cadere in potere dell'Argentina. Il 14 maggio del 1811 i Paraguayani che volevano il regime repubblicano, con la completa indipendenza dalla Spagna, comandati da Pedro Juan Caballero, sorpresero il quartier generale e, fatta leva sul popolo, che aderì in pieno al movimento rivoluzionario, obbligarono il governo ad accettare, il 15 maggio, le condizioni poste dai rivoluzionarî; queste si possono riassumere nell'obbligo, fatto al governatore, di riconoscere una giunta di governo da lui stesso presieduta. Dopo molti intrighi, Bernardo da Velasco venne destituito, e la giunta generale si riunì per la prima volta il 18 maggio. Questo congresso, che modificò la forma di governo, sanzionò immediatamente la politica di buon vicinato con Buenos Aires, il cui governo si affrettò a riconoscere, con i termini più lati, l'autonomia della provincia del Paraguay (trattato del 12 ottobre 1811). Il 1° ottobre 1813 si radunò il secondo Congresso generale composto di mille deputati eletti col suffragio popolare. Le deliberazioni alle quali addivenne questo secondo Congresso furono: ratifica dell'indipendenza del paese; adozione del nome "Repubblica del Paraguay"; redazione di un regolamento di governo e trasferimento del potere esecutivo a due consoli. A questa altissima carica, che risentiva dell'influenza romana, vennero nominati, il 12 ottobre, José Gaspar Rodríguez Francia e Fulgencio Yegros.
Non appena costituitasi la nuova repubblica, si erano creati tre partiti i cui dissensi e le cui lotte riempiranno i primi anni del nascente stato: il "realista", capeggiato dall'ultimo viceré spagnolo liberaleggiante (Velasco); il "portenista" sostenuto e sovvenzionato dal governo di Buenos Aires; il "patriottico", che raggruppava nelle sue file tutti coloro che la rivoluzione avevano effettivamente fatta con lo scopo di sottrarsi sia al giogo di Spagna sia a quello di qualsiasi altro stato, e volevano ardentemente la libertà. Dopo essersi opposti, con i mezzi in loro potere, ai due partiti "realista" e "portenista", i due consoli decisero di adottare una politica di energica repressione. Conclusione di questa mossa fu che moltissimi fra Spagnoli e Argentini vennero condannati alla perdita completa dei diritti civili. Nel terzo congresso, tenutosi il 15 maggio 1814, i due consoli, dopo aver reso ampiamente conto del loro operato, rassegnarono le dimissioni. Nei messaggi che, prima di abbandonare la "suprema potestas" redassero, essi proposero al popolo la nomina di un potere esecutivo unico, come rimedio imposto dalle circostanze gravi che si stavano traversando, per salvare la patria dagl'intrighi degli stranieri. In seguito a questi messaggi, e alla campagna fatta in loro favore, il dottor Francia venne nominato dittatore temporaneo (tre anni). Avuto nelle mani il sommo potere, come era sua intenzione, Francia diede inizio a un tale periodo di despotismo da condurre il paese nel più completo abbrutimento. Nell'eventualità di una guerra contro l'Argentina, uno dei primi provvedimenti del Francia fu quello di riorganizzare e di rinforzare potentemente l'esercito. Nel medesimo tempo, egli si disfece di tutti quei funzionarî e quegli impiegati che sembravano non voler seguire le sue linee di condotta, perseguitò la religione cattolica, destituendo il vescovo della diocesi e proibendo, nel modo più assoluto, le processioni e le manifestazioni esterne del culto. Rieletto, pur con questi precedenti, a dittatore perpetuo dal congresso adunatosi nel maggio del 1817, la tirannia del Francia non conobbe più limiti e si palesò in tutta la sua ampiezza. Poiché il sistema di governo instaurato dal dittatore si basava sull'isolamento di cui aveva bisogno per potersi sostenere, il Francia finì col proibire ogni forma di commercio con l'estero e negò a tutti, nazionali e forestieri, i passaporti, in modo da far rimanere il Paraguay completamente avulso dalla vita mondiale. Così la repubblica proseguì nella sua faticosa esistenza fino alla morte del dittatore, avvenuta il 20 settembre del 1840.
Resa di pubblica ragione la morte del dittatore, Ramón Maldonado, Francisco Arroyo, Augustín Canete e Pablo Pereira organizzarono una giunta di governo presieduta dall'alcalde di Asunción, José Manuel Ortiz. Questa prima giunta fu sostituita da una seconda e poi da una terza della quale fu nominato segretario D. Carlos Antonio López, nipote del Francia. Infine, il congresso, riunitosi il 12 marzo del 1841, nominò consoli, per un triennio, Mariano Roque Alonso e Carlos Antonio López. Il 16 marzo 1844 una legge del Congresso concentrò la quasi totalità dei poteri pubblici in una sola magistratura, chiamata potere esecutivo permanente; al posto dei consoli venne nominato un presidente, che fu lo stesso López con un mandato di dieci anni e con facoltà di essere rieletto. L'indipendenza del Paraguay venne riconosciuta dalle nazioni europee e americane.
Sorsero invece serie difficoltà con il dittatore argentino Rosas che, già impegnato in lotta contro l'Uruguay, e in conflitto aperto con Francia e Inghilterra, non intendeva riconoscere l'indipendenza paraguaiana. Così il López sin dal dicembre 1845 dichiarava guerra al dittatore argentino, aiutando poi direttamente gli Argentini della provincia di Corrientes, ribelli al Rosas. La situazione fra i due paesi non fu chiarita se non dopo la caduta del Rosas (1852), quando l'Argentina riconobbe ufficialmente l'indipendenza del Paraguay (1853). Il Congresso nazionale del 1854 confermò, per la terza volta, Lopez alla presidenza della repubblica; nel 1857 venne rieletto per la quarta volta. Nel 1862, dopo venti anni di laboriosa, cosciente, onesta amministrazione, muore Carlos Antonio López; il 16 ottobre, il Congresso conferma nella presidenza della repubblica il figlio del defunto, Francisco Solano López.
Scoppiati contrasti fra l'Uruguay e il Brasile, che era intervenuto nelle questioni interne uruguayane (v. brasile; uruguay), il López propose di farsi mediatore per la risoluzione di tale incidente, ma il Brasile non accettò tale mediazione e iniziò, senz'altro, delle operazioni di guerra contro l'Uruguay. Il López, dal canto suo, scorgendo nell'indipendenza della contigua repubblica una garanzia per la pace e per la prosperità del Paraguay, fece confiscare un vapore brasiliano all'ancora in un porto paraguayano e diede ordine al generale Barrios di invadere la provincia brasiliana del Matto Grosso. Nel 1865, il Paraguay domandò all'Argentina l'autorizzazione di far transitare le proprie truppe attraverso la provincia di Corrientes, basando questa sua richiesta col precedente del 1855, anno nel quale la flotta brasiliana, che si recava a minacciare il Paraguay, aveva avuto l'autorizzazione di transitare attraverso le acque territoriali della repubblica argentina. Non solamente il governo argentino rifiutò tale permesso, ma inviò una vibrata nota di protesta al Paraguay per l'ammassamento, da questa repubblica effettuato, di truppe lungo i confini tra Paraguay e Argentina. Come contro risposta a questa nota il López, il 18 marzo 1865, dichiarò guerra all'Argentina. Immediatamente dopo questa dichiarazione di guerra si allearono con l'Argentina non solo il Brasile, ma anche l'Uruguay, in cui un mutamento di politica interno aveva permesso il riavvicinamento e infine l'alleanza con il Brasile. Prima di iniziare qualsiasi forma di attività bellica, la triplice alleanza dichiarò solennemente che rispettava l'indipendenza del Paraguay, il cui popolo riteneva come fratello, ma moveva in guerra contro il López, considerandolo un tiranno.
Il piano di campagna del López fu quello di attaccare i tre alleati, e cioè, a dire, al nord, con le truppe comandate dai generali Barrios e Rasquín e al sud con le forze poste agli ordini dei generali Robles, Duarte, Estigarribia. Il 15 aprile 1865 Robles, alla testa di tremila soldati, sbarcò in Corrientes. Mentre Robles invadeva la provincia di Corrientes, Estigarribia e Duarte, con un esercito di dodicimila uomini, attraversando le Missioni argentine, operavano lungo il Río Uruguay, avendo per scopo l'invasione della provincia di Río Grande. Queste truppe operavano isolate dal gruppo di Robles; e questo isolamento fu la causa precipua della loro sconfitta. Il 16 agosto 1865 Estigarribia entrò nella repubblica uruguayana, mentre Duarte si accampava in una località chiamata Yatay, sulla riva opposta del fiume. Il 17 agosto il contingente di Duarte venne distrutto dall'esercito uruguayano. Estigarribia, attaccato da forze assai superiori alle sue, fu obbligato ad arrendersi all'argentino generale Mitre.
La notizia di questo insuccesso indusse il López a ordinare alle forze paraguayane l'evacuazione del Corrientes; abbandonata tale località, esse si diressero al "Paso de la Patria" intorno al quale avvenne il concentramento generale delle truppe repubblicane, al diretto comando del Lopez. Le forze paraguayane, il 2 maggio del 1866, attaccarono gli alleati che erano riusciti a penetrare sul territorio paraguayano. Un'altra battaglia ebbe a verificarsi il 24 maggio, con esito assai svantaggioso per l'esercito del López, che venne quasi distrutto. Nonostante ciò, gli alleati non seppero trarre partito dalla vittoria e, continuando a rimanere fermi nelle posizioni già da prima occupate, permisero alle forze paraguayane di riorganizzarsi, di riordinarsi, e di fortificarsi, infine, a Curupaytí. In questa località accadde il 12 settembre 1866 un altro grande fatto d'armi nel quale i Paraguayani, riorganizzati, poterono sconfiggere e porre in fuga l'esercito alleato. Da tal giorno non si ebbero a notare altri fatti importanti fino al 3 novembre, allorquando le truppe del López, attaccato di sorpresa l'accampamento alleato di Tuyutí, riuscirono a effettuare un grosso bottino di armi, cannoni, vettovaglie. Nel frattempo, un'altra disgrazia si aggiungeva alle atrocità della guerra: il colera che, scoppiato nel maggio del 1867, nell'intera regione, fece migliaia di vittime. Nei due anni seguenti di guerra, la situazione del Lopez andò via via peggiorando: e dopo la battaglia di Ita-Ybaté, nella quale si videro manipoli di Paraguayani resistere a battaglioni e a reggimenti alleati, il López si ritirò, seguito da pochi uomini, a Cerro Leon. Prima di allontanarsi da quello che era stato l'esercito paraguayano, il López insanguinò le proprie mani facendo fucilare suo fratello Benigno, il vescovo Palacios de Berges e il colonnello Alén sotto l'imputazione di aver congiurato contro di lui. Con questo stesso pretesto di congiura contro la sua persona, il Lopez fece fucilare, durante la guerra, più di mille persone appartenenti alle più svariate classi civili. Questo eccesso di crudeltà, ponendo contro il López l'opinione pubblica del paese, e dando agli avversarî sempre nuove armi contro di lui, contribuì molto a far precipitare le operazioni militari. Padroni del campo, gli alleati marciarono su Asuncion, che venne occupata dai Brasiliani. Il López, che non aveva rinunciato a opporre resistenza, riuscito a radunare alcuni nuclei di truppa, si stabilì lungo la Cordigliera, da dove continuò a tenere in scacco l'esercito alleato fino a quando, ridotti i suoi a 450 uomini, attaccato nelle sue ultime trincee di Cerro Corá, morì difendendosi strenuamente, il 1° marzo 1870.
Morto il López, firmata la pace (20 giugno 1870), grande fu il numero dei Paraguayani proscritti che tornarono in patria: la popolazione dispersa cominciò ad affluire in Asunción ove, il 22 luglio, quegli elettori che fu possibile trovare e far accorrere alle urne, nominarono un triumvirato, che venne accettato dal popolo il 15 agosto del 1870, in occasione dell'anniversario della fondazione della città. Il 24-25 novembre venne approvata una nuova costituzione della repubblica. Era allora presidente provvisorio della repubblica Cirillo Antonio Rivarola, che il 25 novembre fu rieletto, secondo la nuova costituzione. Negli anni seguenti i fatti più notevoli furono l'accordo col Brasile del 9 gennaio 1872, per cui il Paraguay cedeva la parte orientale al nord del Rio Apa e il trattato del 3 febbraio 1876, con la Repubblica Argentina, che rimetteva la decisione sulle questioni territoriali al lodo del presidente degli Stati Uniti; il lodo fissò il confine con la Repubblica Argentina a sud del Chaco e a occidente del fiume Paraguay, per mezzo del braccio principale del Pilcomayo.
Gli anni che seguono sono, all'interno, contrassegnati dai contrasti fra i due partiti, "colorado" (conservatore) e liberale radicale, contrasti più volte degenerati in vere e proprie guerre civili, in colpi di stato in cui interviene attivamente l'esercito: così il presidente Juan Gill fu ucciso il 12 aprile 1877 in occasione di una sommossa; il presidente Juan B. González fu rovesciato dalla rivoluzione liberale, capeggiata dal generale Benigno Ferreira, nel dicembre del 1904; il presidente Manuel Gondra fu costretto a dimettersi nel gennaio 1911. Assai gravi furono, in quest' ultimo episodio, i disordini interni: nel 1911 contro il colonnello Albino Jara che, rovesciato il presidente Gondra, era divenuto dittatore si ebbe la rivolta del luglio; poi, contro il successore del Jara, Rojas, si ebbe una seconda rivoluzione (novembre 1911-gennaio 1912, con ripresa dei torbidi nel marzo). Comunque, una certa linea di demarcazione nella storia più recente del Paraguay è data dal fatto che mentre il partito "colorado" ha tenuto il potere dal 1874 al 1904, dal 1904 in poi è prevalso il partito liberale.
La questione che domina la vita politica paraguayana dell'ultimo periodo e che è entrata nella fase acuta proprio in questi ultimi anni, dal 1928 ad oggi, è per la questione del Chaco Boreal, il cui possesso viene disputato al Paraguay dalla Bolivia. La questione, che si avverte già sin dal 1880, da quando cioè la perdita della regione di Antofagasta, conquistata dal Chile, privava la Bolivia del suo unico sbocco al mare, è sorta sulle seguenti basi giuridiche. La tesi boliviana è questa: per tutto il periodo coloniale il Chaco Boreal aveva appartenuto all'audiencia di Charcas (Bolivia), i cui territorî passarono alla repubblica di Bolivia, secondo il principio proclamato da Simone Bolívar nel 1810, dell'uti possidetis per regolare le frontiere degli stati nascenti. Il Paraguay controbatte, sulla base di una distinzione fra l'uti possidetis de iure dallo uti possidetis de facto, che il dominio effettivo nel Chaco è sempre stato esercitato dai governatori del Paraguay, nel campo amministrativo, dai vescovi di Asunción, nel campo religioso; che l'opera di colonizzazione del Chaco è stata sempre ed esclusivamente svolta da Paraguayani.
La questione, d'importanza vitale, perché la Bolivia solo con il possesso del Chaco Boreal potrebbe avere, con lo sbocco nel fiume Paraguay, uno sbocco sia pure indiretto sul mare, aveva dato origine, già nell'ultimo ventennio del sec. XIX, a controversie e accordi; nel gennaio 1907, in seguito a mosse militari boliviane, si addivenne alla convenzione Soler-Pinilla che sottoponeva la questione all'arbitrato del presidente della Repubblica Argentina, statuendo intanto lo statu quo per il territorio compreso fra 61° 30′ e 62° di longitudine. Per varie circostanze, la convenzione non ebbe seguito: e pure non tradotto in atti risolutivi rimaneva un nuovo accordo del 5 aprile 1913, che confermava lo statu quo provvisorio, fino a decisione arbitrale o ad accordo definitivo. Nuove trattative avviate nel 1927 fra i due governi, rimasero infruttuose; e invece nel dicembre 1928 scoppiarono i primi conflitti armati fra le truppe boliviane e paraguayane nel Chaco. L'intervento del Congresso Panamericano, poi della Società delle nazioni parve condurre a una soluzione pacifica del conflitto: il 3 gennaio 1929 i due governi firmavano un protocollo, che statuiva la nomina di una commissione d'inchiesta; il 19 settembre i delegati dei due paesi presso la Società delle nazioni annunziavano che i due governi avevano accettato le proposte della commissione, che statuivano la ripresa delle relazioni diplomatiche fra Bolivia e Paraguay e il ritorno allo statu quo territoriale del 5 dicembre 1928. Ma ben presto il conflitto si riaccendeva: già all'inizio del 1930, ma specialmente dall'estate del 1932, la guerra si è riaccesa nel Chaco, dove continua tuttora (novembre 1934), con varie alternative. Il Paraguay si è ritirato dalla Società delle nazioni nel febbraio 1935.
Bibl.: Bozzo, Notizie storiche sulla repubblica del Paraguay e la guerra attuale, Genova 1869; L. Schneider, Der Krieg der Tripellalianz gegen die Republik Paraguay, Berlino 1873; Bruyssel, La république du Paraguay, Bruxelles 1893; Baas Garay, Compendio de historia del Paraguay, Buenos Aires 1906; W. H. Koebel, Paraguay, Londra 1917; Navarro Lamarca, Apuntes de historia americana, Buenos Aires s. a.; P. Pereira, Geografía é hist. del Paraguay, ivi s. a.