PARÁ (A. T., 155-156)
Il Rio do Pará o Rio do Grão Pará, detto anche estuario del Pará, che tra la Ponta da Tijoca e il Cabo Macoary presenta sull'Atlantico un'apertura di quasi 100 km., è considerato generalmente come la parte meridionale del grande estuario amazzonico, da cui è diviso dalla grande isola di Marajó. Invero esso è con tutta probabilità un'antica foce del grande fiume, ma attualmente ne è quasi del tutto indipendente. Infatti l'insieme di lagune (Bahias) che ad occidente di Breves e di Portel si stendono fin presso la confluenza dello Xingú, sentono esclusivamente l'effetto della marea del Pará e i bracci che già le univano al fiume principale sono ostruiti. L'unione tra i due sistemi è ora mantenuta soltanto da tre canali o furos che attraversano le terre basse stendentisi tra Gurupá e Breves. Sono essi il Furo de Tajapuru, quello di Jaburu e quello di Breves, e in essi penetra tanto la marea del nord quanto quella del sud, per cui piuttosto che bracci dell'Amazzoni possono considerarsi semplici canali di comunicazione alimentati dall'uno e dall'altro estuario: la sezione centrale infatti è detta zona d'encontro de aguas.
Il Rio Pará non è quindi ormai che la foce del Tocantins e dei minori fiumi (Jacundá, Pacajá e Auapí) che a occidente del Tocantins si versano nelle bahias sopra ricordate, e dei rios Guamá, Capim e Acará i quali, prima di penetrare nell'estuario, si uniscono a formare il minore estuario di Guajará sulle cui rive si trova il porto e la città di Belém (o Pará), il grande sbocco dell'Amazzonia.