PAPPAGALLI (fr. perroquets; sp. papagayos; ted. Papageien; ingl. parrots)
Uccelli di organizzazione elevata che formano l'ordine dei Psittaciformi, la cui architettura corporea e le cui abitudini li rendono particolarmente adatti a vivere nelle foreste arrampicandosi sugli alberi. Servono a tale scopo il becco e i piedi. Il primo, somigliante per la sua robustezza a quello dei Rapaci, è in proporzione più alto; la mascella superiore, fortemente arcuata, è vestita alla base da una pelle (cera), nella quale si aprono le narici, mentre verso l'apice i margini offrono lateralmente un rilievo ottuso a forma di dente, oltre il quale sporge adunca la punta. La mandibola assai più breve e massiccia, è fatta a conca e s'incastra sotto la punta sporgente della mascella superiore, la quale, caso unico tra gli uccelli, è movibilmente articolata sulla fronte. Il piede è molto corto e grassoccio; il secondo e il terzo dito sono rivolti in avanti mentre il primo e il quarto sono rivolti indietro; questa disposizione unita alla mobilità delle falangi fa sì che i pappagalli si valgono dei piedi come se fossero mani, non solo per arrampicarsi di fronda in fronda, ma anche per prendere alimenti e portarli al becco. La lingua è grossa, carnosa, a forma di cono, talvolta fornita all'estremità di papille cornee: i Pappagalli se ne servono come organo di tatto, oltre che per le sensazioni gustative, che l'esperienza dimostra essere superiori a quelle degli altri uccelli. Il capo dei pappagalli è relativamente grande; la conseguente maggiore capacità cranica e la maggiore grandezza del cervello sono in relazione con facoltà psichiche più sviluppate. La maggioranza dei pappagalli si addomestica facilmente e mostra, in tale stato, attitudini che mancano agli altri uccelli. Essi distinguono le persone di casa e si comportano in maniera diversa con quelle che hanno acquistato la loro fiducia e con quelle che riescono loro antipatiche. Dalle prime si lasciano anche accarezzare e ne palpeggiano le dita o il viso con la lingua, salgono sulla mano e si appollaiano sulle spalle. Con le altre si conservano diffidenti e vendicativi e tentano di mordere. I pappagalli hanno un discreto senso di orientamento e l'istinto di tornare alla loro gabbia, onde è facile abituarli ad andare fuori e a tornare. Malauguratamente sono tali i danni che essi recano agli alberi ornamentali ed è tale la loro passione di rompere col becco tutto ciò che è costruito col legno, che si è costretti a privarsi del piacere di tenerli liberi. La voce dei pappagalli è forte, spiacevole, assordante; tuttavia alcune specie sono capaci di pronunciare più o meno chiaramente, talvolta bene, alcune parole o intere frasi; possono anche ripetere qualche melodia che abbiano sentito zufolare. La maggior parte dei pappagalli si nutre di semi e di frutta; alcune specie vivono della linfa che scorre nei ramoscelli terminali di certi alberi come gli eucalipti, di nettare e di polline; altre, che scendono sul terreno, mangiano anche radici; poche si nutrono d'insetti e loro larve. Monogami, durante il periodo riproduttivo, vivono quasi sempre in numerosi branchi dopo la fine dell'allevamento. Il nido è generalmente un buco scavato nel tronco di un albero; quivi la femmina cova le uova e alleva i piccini, mentre il maschio provvede al nutrimento di lei, rigurgitandole cibo nel becco alla guisa dei colombi, e successivamente dell'intera covata. In alcune specie di Cacatuidi il maschio partecipa alla incubazione. I piccoli sono inetti ma crescono rapidamente e quando escono dal nido sono in grado di volare perfettamente.
I pappagalli abitano le regioni tropicali e subtropicali di tutto il globo, così l'Europa è la sola delle cinque parti del mondo che non ne possiede. Due famiglie rappresentate la prima dal genere Nestor e la seconda dal genere Stringops (v. cacapo) sono proprie della Nuova Zelanda. I Cacatuidi appartengono all'Australia, e alla Nuova Guinea e alle isole adiacenti insieme con le non numerose specie di Cyclopsittacidae. I Loriidi, variamente distribuiti nella Malesia, negli arcipelaghi della Polinesia e taluno anche in Australia, sono quelli che si cibano di succhi vegetali e contano magnifiche specie, non di rado colorate in rosso acceso. La famiglia più numerosa è quella dei Psittacidi (Psittacidae), in maggioranza americani come le Are e le Amazonie verdi che parlano; alcuni generi sono africani e fra questi è buon parlatore il pappagallo grigio a coda rossa (Psittacus erythacus); altri sono indiani, malesi o polinesiani, mentre i graziosissimi Platicerchi sono australiani (v. melopsittaco; lorichetto). V. tavole a colori.