PAPAIA (fr. papayer; sp. papaya; ted. Melonenbaum; ingl. papaw tree)
È la Carica papaya L., pianta della famiglia Caricacee, originaria dell'America tropicale, e oggi coltivata nei paesi caldi di tutto il mondo per il frutto assai apprezzato. Non si conosce allo stato selvatico e si ritiene probabile la sua origine ibrida. Sebbene superi anche i 10 m. di altezza, piuttosto che un albero si può dire una grande specie vivace; la sua durata è di 4-5 anni. Il fusto è spugnoso e succoso, per lo più non ramificato, nudo e segnato dalle cicatrici delle foglie cadute e porta alla sommità un ciuffo di grandi foglie flaccide, palmato-lobate, lungamente picciolate. I fiori sono ordinariamente dioici e talvolta triclini, in infiorescenze ascellari: le staminifere lungamente peduncolate e con fiori a corolla infundibuliforme a lungo tubo e 5 lobi, e 10 stami; le pistillifere brevissimamente peduncolate con fiori a corolla con tubo subnullo e 5 petali lineari-oblunghi, e ovario uniloculare. Il frutto è una grossa bacca ovoidale, lunga 20-30 cm., con 5 coste poco pronunziate, a maturità giallo-aranciata; ha una polpa succosa dolce e profumata contenente numerosi piccoli semi; si mangia crudo o cotto, se ne fanno confetture e si consuma anche immaturo come ortaggio.
Tutte le parti della pianta contengono un lattice, in cui si trova il fermento papaina, che ha la proprietà di solubilizzare l'albumina, rendere tenera rapidamente la carne fresca, coagulare il latte.