CLEMENTE XI, papa
Gianfrancesco Albani, nacque in Urbino il 23 luglio 1649 e morì il 19 marzo 1721. Per circa sei anni fu governatore prima a Rieti, poi in Sabina, quindi ad Orvieto. Nel 1687 fu nominato segretario dei brevi. Alessandro VIII lo creò cardinale diacono di S. Adriano il 13 febbraio 1690; ma solo nelle quattro tempora di settembre del 1700, l'Albani si fece ordinare prete, ricevendo il titolo di S. Silvestro in Capite. Morto il 27 settembre Innocenzo XII, la notizia della morte di Carlo II re di Spagna che faceva prevedere grandi guerre, riunì il 23 novembre, i voti dei cardinali sull'Albani che fu eletto papa e prese nome di Clemente.
Volle fossero osservate rigidamente la bolla del suo predecessore contro il nepotismo e le costituzioni dirette a limitare le eccessive pretese degli ambasciatori in fatto d'immunità e di diritto d'asilo. Per mezzo dell'Assemani arricchì la Biblioteca Vaticana di molti codici orientali. Difficili assai furono i rapporti con la chiesa di Francia, a causa della questione giansenista. Prima di tutto si ebbe la questione del caso di coscienza, nei riguardi del silenzio ossequioso e C. condannò nel 1703 la risposta che si dava dai giansenisti a quel caso, poi nel 1705 emanò la bolla Vineam Domini a conferma delle costituzioní dei suoi predecessori contro i giansenisti e contro il silenzio puramente ossequioso; nel 1713 con la bolla Unigenitus condannò cento e una proposizione contenute nel libro di Pascasio Quesnel, Abrégé de la morale de l'Évangile. Un'altra celebre questione religiosa, che ebbe il suo svolgimento critico durante questo pontificato, fu quella dei riti cinesi e malabatrici v. malabarici e cinesi, riti).
Quanto agli affari politici, C. rimane spettatore nella guerra di successione di Spagna col programma di mantenere fra i contendenti la più stretta neutralità, cercando anche di salvaguardare la neutralita italiana con una lega di principi, che però non ebbe concreta effettuazione. Perciò si offrì mediatore tra il re di Francia e l'imperatore Leopoldo, offrendosi a tenere sotto sequestro gli stati che la Spagna aveva in Italia fino all'assegnazione definitiva; e il 29 giugno 1701 non volle accettare l'annuo omaggio feudale della chinea per il regno di Napoli, che Filippo re di Spagna e Carlo d'Austria a gara volevano prestargli. Protestò pure contro l'imperatore che per gl'interessi della guerra aveva concesso il titolo di re all'elettore di Brandeburgo, principe protestante. Da parte sua Leopoldo non si fece scrupolo di violare coi suoi eserciti la neutralità papale; nel 1708 suo figlio Giuseppe occupò anzi Comacchio, che rimase in mani straniere per alcuni anni (si ebbe in proposito anche una famosa questione storico-giuridica tra Giusto Fontanini che difendeva le ragioni di Roma, e Ludovico Antonio Muratori, che difendeva quelle del duca di Modena, il quale aspirava ad avere Comacchio). Nel 1707 il papa fu costretto alla pace con l'Impero, sollevando le recriminazioni della Francia e della Spagna, perché aveva riconosciuto Carlo d'Austria a re di Napoli; ma la morte dell'imperatore Giuseppe I nel 1711 condusse finalmente alle paci di Utrecht (1713) e di Rastadt (1714); e C. poté essere libero dalle strettoie delle potenze fra loro avverse. Durante il suo pontificato si svolse un lungo e penoso conflitto con Vittorio Amedeo, re di Sicilia, a proposito delle esenzioni fiscali del clero in quell'isola, e C. confermò l'interdetto lanciato sull'isola dai vescovi esiliati da quel viceré. E causa di un altro conflitto con la Spagna fu la politica del cardinale Alberoni, che poi; esiliato, si rifugiò a Roma, dove fu sottoposto a processo.
Bibl.: Si ha una magnifica edizione Clementis XI Epistolae et Brevia selecta, Roma 1724, in due volumi. Ed inoltre Clementis XI Orationes concistoriales, Roma 1722; Clementis XI Omiliae in Evangelia, Roma 1722 (il poeta A. Guidi pubblicò a Roma nel 1712 in una magnifica edizione illustrata la versione poetica di sei omelie del papa); Clementis XI Bullarium, Roma 1723; Bullarium Romanum, Torino 1871, XXI; Buder, Leben und Thaten Clementis XI, Francoforte, voll. 3, 1720-21; P. Polidori, De vita et rebus gestis Clementis XI, Urbino 1724, in folio; Lafiteau, Vie de Clément XI, Padova 1752; S. Reboulet, Histoire de Clément XI, voll. 2, Avignone 1752; G. De Novaes, Storia de' Sommi Pontefici, Roma 1822, XII; Guarnacci, Vitae Pontiff. Romanorum, Roma 1751, I, p. 369; II, p. 2 segg.; Pometti, Studii sul pontificato di Clemente XI, in Archiv Soc. Rom. st. patria, XXI (1898).