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ANASTASIO IV, papa

di Raoul Manselli - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
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ANASTASIO IV, papa

Raoul Manselli

Al secolo Corrado, figlio, forse, di un Benedetto, era romano di nascita ed originario della "regio" detta della Suburra. Nulla sappiamo della sua vita anteriormente al cardinalato perché le notizie più antiche su di lui lo danno già dal 1121 cardinale prete del titolo di S. Pastore (oggi scomparso).

Promosso nella seconda metà del 1126cardinale vescovo di Sabina dal papa Onorio II, di cui, secondo la tradizione, sarebbe stato nipote, fu nella commissione cardinalizia incaricata di provvedere all'elezione del nuovo pontefice, nel 1130, alla morte di Onorio. Nel contrasto tra i due eletti di quell'anno, Innocenzo II e l'antipapa Anacleto II, egli si schierò risolutamente per il primo, di cui fu, coraggiosamente, vicario in Roma.

Secondo un'ipotesi, assai verosimile (P. F. Palumbo, Lo scisma dei MCXXX,Roma 1942, p. 423 n. 1), Corrado sarebbe rimasto a Roma, come si dedurrebbe dal fatto che egli non seguì Innocenzo nella sua fuga in Francia. P certo però il fatto che, pur restando in Roma, o nei dintorni, nascosto, egli non poté svolgere nessuna attività.

Nelle sue funzioni di vicario del pontefice rimase lunghi anni durante il pontificato di Celestino II e di Eugenio III; alla morte di quest'ultimo, veniva eletto papa per spontanea e comune convergenza di voti del collegio cardinalizio, il 12luglio 1153, assumendo il nome di Anastasio IV.

Eletto pontefice in tarda età, pur essendo assai esperto nel disbrigo degli affari di curia, A. ebbe appena il tempo di risolvere alcune delle questioni lasciategli in sospeso dal suo predecessore. Due erano di particolare rilievo: quella del trasferimento di Guitmanno dalla sede di Naumburg a quella di Magdeburgo, voluta da Federico Barbarossa e fino allora contrastata da Eugenio III, e quella del riconoscimento della dignità di arcivescovo a Guglielmo di York, che aveva suscitato gravi opposizioni e in Inghilterra ed in seno allo stesso collegio cardinalizio.

Per Guitmanno A. mandò in Germania un legato, il cardinale Gerardo, che non riuscì a concludere nulla e morì sulla via del ritorno. Raggiunto a sua volta a Roma da un'ambasceria di Federico Barbarossa, di cui faceva parte lo stesso Guitmanno, A. finì per riconoscere la validità della traslazione.

Per questa sua remissività A. suscitò qualche scandalo in Germania e confermò il prestigio di Federico, come notò Ottone di Frisinga (Ottonis et Rahewini Gesta Friderici I imperatoris,a cura di G. Waitz, Hannoverae 1884, p. 89). Un'eco dell'opposizione suscitata dal riconoscimento di Guitmanno è, probabilmente, nei rimproveri che ad A. rivolge s. Ildegarde di Bingen (S. Hildegardis Epistola II,in Migne, Patr. Lat., CXCVII,coll. 151-153), accusandolo di trascurare la giustizia.

Nella lotta per la sede di York, che da anni divideva Guglielmo, parente del re d'Inghilterra, ed Enrico Murdach, ancora una volta A. diede prova di indulgenza, rifiutando di proseguire la politica intransigente di Eugenio III, fiancheggiato da s. Bernardo. Poiché inoltre nell'ottobre del 1153 era morto Enrico di Murdach, che aveva tenuto in contrasto con Guglielino la sede di York, il papa concluse la questione, riconoscendo finalmente come canonicamente valida l'elezione di Guglielmo, anteriore a quella di Enrico, e consacrando egli stesso Guglielmo il 10 dic. 1153. Va infine ricordato che A. stabilì, in modo regolare, la percezione dell'obolo di S. Pietro in Svezia.

Poco sappiamo dell'azione di A. nella città di Roma, allora in pieno travaglio di formazione comunale ed agitata dalla predicazione di Arnaldo da Brescia, che il papa non riuscì ad espellere dalla città, per quanto perturbatrice fosse la sua predicazione. Importante fu la sua attività edilizia, che esplicò nella zona del Pantheon.

Bibl.: H. K. Mann, The lives of the papes in the Middle Ages,IX,London 1925, pp. 221-230; I. Haller, Das Papsttum,II,2, Stuttgart 1939, pp. 108-112; I. X. Seppelt, Geschichte des Papsttum,III,München 1956, pp. 212, 606 s.; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés.,II, coll.1475 s.; Encicl. Cattolica,I, coll.1156.

Vedi anche
Wichmann arcivescovo di Magdeburgo Ecclesiastico tedesco (n. 1116 circa - m. Könnern 1192), vescovo di Naumburg-Zeitz (1148), fu eletto, con l'aiuto di Federico Barbarossa, arcivescovo di Magdeburgo (1152). Appoggiò l'imperatore nella lotta contro Alessandro III e negoziò, a nome di Federico, la pace di Venezia con il papa (1177). Diede ... beato Eugènio III papa Eugènio III papa, beato. - Bernardo, forse dei Paganelli di Montemagno, di Pisa (m. Tivoli 1153), fu abate cisterciense e scolaro di s. Bernardo, che più tardi gli dedicò il De consideratione; eletto a succedere a Lucio II il 15 febbr. 1145, dovette ben presto allontanarsi da Roma, per le frequenti ribellioni ... conclave Luogo dove i cardinali, in clausura, procedono all’elezione del papa e il complesso dei cardinali che vi prendono parte. ● La sua origine si fa risalire alle singolari circostanze che accompagnarono l’elezione di Gregorio X: trascorsi già 18 mesi dalla morte di Clemente IV (29 nov. 1268), poiché i cardinali, ... cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i cardinale sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. ● La nomina dei cardinale spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, ...
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