VETRI, Paolo
Pittore, nato a Castrogiovanni (oggi Enna) il 21 febbraio 1855, morto a Napoli il 2 maggio 1937. Fu scolaro attentissimo di Domenico Morelli, al quale fu poi legato con fedeltà assoluta, come assistente assiduo e discepolo devoto. A Napoli, per il soffitto della cappella Nunziante, copiò la grande tela dell'Assunta che il maestro aveva dipinto per la cappella della Reggia; e, sulla scorta dei bozzetti di lui, eseguì l'affresco della Madonna e i grandi cartoni per i musaici della cattedrale di Amalfi. Seguendo l'esempio e i consigli del Morelli, prescelse per il suo lavoro, in prevalente modo, la pittura di soggetto sacro; e per essa riesumò la pratica dell'affresco, quasi del tutto abbandonata a Napoli nella prima metà dell'Ottocento. Dipinse in tal modo nella chiesa di San Francesco e nell'Ospizio dei ciechi di Palermo, e a Napoli, nelle chiese di Fuorigrotta, di S. Brigida e del Gesù Nuovo. Nella stessa Napoli dipinse affreschi di carattere celebrativo o allegorico in due sale del Museo e nell'aula magna dell'università. Il V. non vide e non volle vedere che la pittura del Morelli. Ma non ebbe la fantasia del maestro; e, dedicandosi soprattutto all'imitazione programmatica delle opere che quegli aveva eseguito nell'ultimo ventennio della vita, pervenne manieristicamente a una pittura scialba e insignificante, appena sollevata qua e là da qualche nota felice.
Bibl.: E. Giannelli, Pittori napoletani viventi, Napoli 1913.