TROIANO, Paolo Raffaele
Filosofo, professore di filosofia morale all'università di Torino, nato presso Avellino il 25 gennaio 1863, morto a Torino il 9 giugno 1909. Studiò a Napoli, ma il periodo più fecondo della sua attività fu quello torinese, dal 1902 in poi. Tenne con onore la cattedra universitaria, benché violentemente contrastato.
La sua filosofia, da lui chiamata filosofia dell'umanesimo, fenomenismo, idealismo fenomenologico, si riduce a un positivismo empiriocriticistico e pragmatistico. Il problema principale del Tr. è quello della morale: dallo studio sulle Dottrine morali di Pitagora e Aristotele (Napoli 1897) all'opera ultima e principale, Le basi dell'umanesimo (Torino 1907), il problema etico delle origini e delle fondamenta della volontà e dell'attività morale, è la sua costante preoccupazione. Il fondamento della morale è per il Tr. il sentimento, unico organo dei giudizî di valore, dei giudizî morali. Per il Tr., il quale si professava neokantiano, l'etica non poteva venire costruita su base razionale, senza sfociare nell'utilitarismo: onde la sua filosofia dell'uomo fondata sul sentimento, articolantesi in piacere, dolore, calma.
Bibl.: M. Venturini, La filos. dell'umanesimo di P. R. Tr., Torino 1919.