PIZZETTI, Paolo
Geodeta, nato a Parma il 24 luglio 1860, morto a Pisa il 14 aprile 1918. Insegnò geodesia nell'università di Genova dal 1886 al 1900 e in quella di Pisa dal 1900 fino alla morte. La sua opera di ricercatore è certamente tra le più cospicue, nel campo della geodesia teoretica, dell'ultimo mezzo secolo, e per la geodesia italiana segna un'epoca.
Nella varia, ricca, geniale produzione scientifica del P., che tocca argomenti svariati, sempre con acutezza d'indagine e larghezza di punti di vista, tre indirizzi di ricerche sono in modo particolare da segnalare, come quelli in cui egli conseguì risultati più importanti e originali: la teoria degli errori, la rifrazione geodetica e astronomica, la teoria meccanica della forma dei pianeti. Le ricerche relative alla teoria degli errori d'osservazione, che investono i principî scientifici della teoria stessa e i suoi procedimenti fondamentali, sono riassunte e raccolte in corpo in: I fondamenti matematici per la critica dei risultati sperimentali, pubblicati negli Atti della Università di Genova per il centenario colombiano. Tra i risultati più interessanti degli studî del P. intorno alla rifrazione, sono degni di rilievo quelli intorno alla rifrazione laterale sferoidica, e quelli che pongono in luce la scarsa influenza del modo di variare della densità atmosferica con l'altezza nel calcolo della rifrazione. Nel terzo gruppo di ricerche accennato si debbono ricordare, come di alto interesse scientifico: la soluzione del cosiddetto problema dello Stokes (determinazione della funzione potenziale esterna d'un pianeta, note la forma d'una superficie di livello, la massa e la velocità angolare) nel caso che la superficie di livello sia ellissoidica; le dimostrazioni della formula dello Stokes, che permette d'assegnare gli scostamenti lineari del geoide dall'ellissoide in funzione delle anomalie della gravità, indipendentemente da sviluppi del potenziale in serie di potenze negative del raggio vettore; lo studio delle relazioni tra azione esterna e distribuzione di densità nella massa d'un pianeta. Anche questo imponente gruppo di lavori del P. venne da lui riassunto e sistemato nel magnifico trattato Principii della teoria meccanica della figura dei pianeti (Pisa 1913), che è opera fondamentale nella letteratura sull'argomento. E soprattutto in quest'ultimo campo l'influenza dell'opera del P. è stata ed è tuttora di grande momento, sì che ad essa si riallaccia buona parte di quanto nell'ultimo ventennio è stato fatto in argomento.
Dell'opera del P. come sistematore e maestro, rimane infine chiara documentazione il Trattato di geodesia teoretica (Bologna 1905; 2ª ed. postuma, ivi 1928).