ORSINI, Paolo
Figlio naturale del card. Latino Orsini, appare tra i pontifici nel 1483 nella guerra di Ferrara. Si segnalò poi per violenze nelle lotte civili che insanguinarono Roma, a causa del conflitto prima tra Dallavalle e Santacroce, poi tra Orsini e Colonna. Discepolo di Virginio Orsini, fu con lui nel 1485 nella prima fase della guerra provocata dalla congiura dei baroni, poi fu mandato in Abruzzo a fronteggiare Fabrizio Colonna. Passò in seguito al servizio fiorentino e nel 1494 subì uno scacco presso Sarzana, scacco che contribuì a indurre il debole Piero de' Medici alla nota vergognosa pace. Scortò appunto il suo signore fino a Bologna, allorché venne cacciato da Firenze, e nel 1495 si trovò con Virginio Orsini nel tentativo di ristabilire Piero in Firenze. Seguì poi il parente e maestro nella campagna dell'Italia meridionale accanto ai Francesi. Capitolò egli pure ad Atella e, come Virginio, fu rinchiuso in Castel dell'Ovo; più avventurato di lui, ne uscì nell'aprile 1497. Fu quindi in Casentino con i Veneziani, per passare poi al servizio della Chiesa e di Cesare Borgia.
Nel 1502 ebbe molta parte nella cospirazione della Magione (v.) contro quest'ultimo, e ne sconfisse il capitano Micheletto presso Colmazzo. Ma si lasciò poi giocare dal Borgia e imprigionare in Senigallia (31 dicembre 1502); condotto prigioniero a Castello delle Pieve, il 18 gennaio 1503 veniva fatto strangolare insieme col cugino Francesco, duca di Gravina.