FERRETTI, Paolo Maria (al secolo Francesco)
Nato a Subiaco (Roma) il 3 dic. 1866 da Angelo e da Adriana Giammei, entrò giovanissimo nella Congregazione benedettina cassinese, pronunciando nel 1884 i voti monastici nell'abbazia di S. Giuliano d'Albaro (Genova). Studiò a Roma presso l'ateneo di S. Anselmo, laureandosi in filosofia e teologia. Destinato alla badia di S. Giovanni Evangelista di Torrechiara (Parma) per insegnare filosofia e canto gregoriano, il 13 dic. 1900 vi fu consacrato abate.
Gregorianista rigoroso, divenne, in breve, autore di saggi e maestro ricercato per lezioni e corsi pubblici: fu perciò molto noto negli ambienti e nei circoli che gravitavano intorno ai fautori di una riforma della musica sacra. In particolare il F. sosteneva l'opportunità di fondare una scuola specifica di musica sacra presso la S. Sede, condividendo le iniziative assunte, tra gli altri da L. Bottazzo, G. Gallignani, G. Tebaldini, l'abate G. Amelli, G. Bas, il card. A. Ratti, arcivescovo di Milano, nonché il gesuita A. De Santi, il quale, quando la Scuola superiore di musica sacra venne istituita, affidò al F. un corso sul "ritmo gregoriano" e pubbliche conferenze sulle origini e lo sviluppo della notazione gregoriana. Nel 1912 lo chiamò a Roma, insieme con il benedettino I. Schuster, affidandogli la cattedra di paleografia, estetica e teoria gregoriana superiore. Nel 1914 il papa lo nominò consultore della congregazione dei Riti per la sacra liturgia e revisore ufficiale per il canto gregoriano.
Con questo incarico il F. si recò spesso presso l'abbazia benedettina di Solesmes, ove poté aggiornarsi sullo stato delle ricerche e degli studi gregoriani ed ebbe anche modo di frequentare dom A. Mocquereau, il più illustre studioso del canto gregoriano. Acquisì in tal modo una approfondita preparazione, diventando in Italia uno dei principali punti di riferimento per tali studi. Venne nominato vicepresidente dell'Associazione italiana di S. Cecilia. Alla morte del De Santi (1922) fu chiamato dalla S. Sede a succedergli nella direzione della scuola superiore di musica sacra (1ºnov. 1922). Il F. non tralasciò comunque la vita della sua congregazione religiosa, che, nel 1928, lo nominò procuratore generale, mentre l'Accademia di S. Cecilia lo elesse socio effettivo e successivamente consigliere. Anche la Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon lo annoverò tra i suoi soci.
Le grandi capacità di analisi e allo stesso tempo una mentalità sintetica consentirono al F. di adottare le teorie sul canto gregoriano di dom Mocquereau relative all'applicazione di quadri comparativi che rivelano il processo grafico della tradizione gregoriana.
Il F. seguì tale impostazione metodologica nello studio sul codice Mss. lat. 903 della Biblioteca nazionale di Parigi, Etude sur la notation aquitane d'après le Graduel de Saint-Yrieix, in Paléographie musicale (Solesmes, XIII [1925], pp. 54-211), nel quale offrì una dotta esposizione della diastematica. Fece quindi seguito l'Estetica gregoriana, ossia Trattato delle forme musicali del canto gregoriano (I, Roma 1934, traduzione francese, a cura di A. Agaësse, Tournai 1938), la sua opera più importante, ove apportò un contributo originale alla delucidazione delle forme gregoriane. L'estetica o teoria delle forme musicali proprie del canto gregoriano poteva dirsi, negli anni Trenta, una scienza moderna in quanto fino ad allora non era stato ancora possibile realizzare una sistemazione scientifica delle forme proprie delle melodie gregoriane, deturpate da manomissioni in periodi di decadenza; fu pertanto merito del F. se poté essere attuato un accurato lavoro di restauro concepito con metodo scientifico; frutto di questo lavoro fu appunto il suddetto trattato accolto con grande favore negli ambienti scientifici per il rigore metodologico e la chiarezza espositiva.
Il 23 marzo 1938 il F. improvvisamente morì nella stazione di Bologna, mentre era in viaggio per partecipare al congresso eucaristico di Budapest.
Tra le sue principali opere, soprattutto sotto forma di studi, articoli e relazioni, si ricordano inoltre: Rapporti tra gli accenti della melodia e gli accenti del testo negli inni liturgici, giambici, quaternari, in Boll. ceciliano, III(1908), pp. 77-83; Il Seminario e sua azione per la riforma del canto liturgico (relazione letta al congresso toscano di Pisa, 18 ott. 1909), ibid., IV (1909), pp. 66-79; L'introito Jerusalem della IV dom. di quaresima, in Rassegna gregoriana, IX(1910), pp. 6-10; Il cursus metrico e il ritmo delle melodie gregoriane, Roma 1913; Principi teorici e pratici del canto gregoriano, ibid. 1914; L'antifona "Repleatur os meum" e il versetto "Pro Episcopo" in canto gregoriano, in Boll. cecil., X(1915), pp. 34 s.; Polemiche intorno all'archetipo gregoriano del b. Umberto O. P., ibid., XIII (1918), pp. 14-19; Il canto della Passione della Settimana Santa, in Rivista liturgica, V(1918), pp. 69-75; Les formes rythmiques du "Pes subbipunctis" d'après manuscripts, in Revue grégorienne, X (1920), pp. 173-180; Martyrium Agnetis Virginis, testo per l'oratorio omonimo musicato da L. Refice, New York 1927; Papal documents on figured music from the 14th to the 20th century ..., Roma 1927; I manoscritti musicali gregoriani dell'Archivio di Montecassino, Montecassino 1929; Pio XI e la musica sacra, in Boll. cecil.,XXIV (1929), pp. 182-185; L'introito "Sacerdotes Dei", ibid., XXX (1935), pp. 13-16; L'Antifona "Venite Populi", ibid., pp. 81 s.; Teoria superiore gregoriana, Roma 1937; Carattere dell'accento tonico nel canto gregoriano, in Riv. liturg., XXV(1938), pp. 117-130; Harmonia e ritmica nella musica antica, a cura di P. Ernetti, in Iucunda Laudatio (Venezia) 1969, n. 3-4.
Fonti e Bibl.: Roma, Archivio del Pontificio Istituto di musica sacra, rep. Presidi e Docenti, segn. III-B-2; Subiaco, Bibl. ap. Vaticana, Vite, coll. 6669-6; necrol. in Boll. cecil., XXXIII(1938), 6-10, pp. 92-94; in Riv. liturg., XXV(1938), pp. 178-182; in Musica sacra, LXV (1938), 9, pp. 1-5; in L'Osservatore romano, 1ºgiugno 1938; in New York Herald Tribune, 5 maggio 1938; in Eusebiano (Vercelli), 2 giugno 1938; in Le Devoir (Montreal), juillet 1938; in Boll. liturg., XVI (1938), pp. 161-166; in Der Chorwachter (Einsiedeln), luglio 1938, pp. 127 ss.; E. B., Estetica Gregoriana: Een Standaardwerk van Pater F., in Gregorius-Blad (Utrecht), dicembre 1935; G. Parma, Produzione scientifico-musicale dell'abate F., Subiaco 1936; D. Gregorio M. Suñol, Il rev.mo ... abate F., preside del Pontificio Istituto di musica sacra (1922-1938), in Annuario del Pont. Ist. di musica sacra, a.a. 1940-41, Roma 1942, pp. 7-16; P. Thomas, L'insegnamento del canto gregoriano..., in Boll. degli amici del Pont. Ist. di musica sacra, III (1951), 3, pp. 38-41; Abate P. F., ibid., XIII(1961), 1-4 (numero unico sul 50º di fondazione del Pont. Ist. di musica sacra, 1911-1961); G. M. Steinschulte, Die Wardbewegung, Regensburg 1979, pp. 431-490 e passim; Omaggio a mons. R. Casimiri nel centenario della nascita, Roma 1980, pp. 1-36; A. Bartocci, L. Refice, in Roma 1983, pp. 11, 13 s., 27; Enc. cattolica, V, p. 1202; Diccionario de la musica Labor, I, p. 902; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, IV, coll. 78 s.; Encycl. de la musique, II,p. 48; H. Riemans Musik Lexikon, p. 503; Enzyklopedia Muzyki Kościelnej, p. 148; Lexikon für Theologie und Kirche, IV, p. 91; Enc. della Musica Rizzoli-Ricordi, II, pp. 456 s.; The New Grove Dict. of music and musicians, VI, p. 497; Diz. encicl. universale della musica e dei musicisti, Le biografie, II,p. 746.