MANUNZA, Paolo
Nacque a Cagliari l'11 ott. 1905 dal neuropsichiatra Edoardo e da Rachele Rachel; dopo i primi studi si iscrisse al corso di laurea in medicina e chirurgia nell'Università della sua città. Entrato nel 1930 come allievo interno nell'istituto di clinica delle malattie nervose e mentali diretto da L. De Lisi, si dedicò subito a un lungo lavoro sperimentale sulle conseguenze della decorticazione periarteriosa indotta mediante simpatectomia nei cani, che costituì la sua tesi di laurea (Influenza della decorticazione arteriosa sui processi rigenerativi dei nervi periferici, in Riv. sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali, LVI [1932], pp. 105-130). Conseguite la laurea a pieni voti e con la lode il 15 luglio 1931, a Cagliari, e l'abilitazione all'esercizio della professione presso l'Università di Roma, nello stesso anno iniziò a lavorare nell'istituto di medicina legale e delle assicurazioni dell'Università di Cagliari diretto da G. Benassi: dapprima assistente volontario, nel 1932, superato il concorso pubblico, divenne effettivo. Nei primi quattro mesi dell'anno successivo seguì un corso di perfezionamento presso la clinica neuropsichiatrica dell'Università di Bologna diretta da C. Ceni, dove conseguì l'idoneità al concorso per assistente effettivo della specialità. Tornato a Cagliari, riprese la sua attività presso l'istituto universitario di medicina legale e delle assicurazioni, alla cui direzione era stato chiamato nel frattempo D. Macaggi, svolgendovi un'intensa opera scientifica, in riconoscimento della quale l'ateneo cagliaritano gli assegnò nel 1936 una borsa premio di 1000 lire. Incaricato di numerosi compiti peritali, dal 1935 svolse l'ufficio di corrispondente e consulente medico per l'istituto nazionale dei grandi invalidi del lavoro nelle province di Cagliari e di Nuoro. Dal 1937, inoltre, gli furono affidati i corsi di medicina legale per gli studenti di medicina e di giurisprudenza. Sempre nel 1937, con il titolo di aiuto di ruolo, seguì Macaggi che era stato chiamato alla direzione della cattedra di medicina legale e delle assicurazioni presso l'Università di Pisa; in questa sede il M. poté completare la propria formazione e conseguì la libera docenza nella specialità. Nell'ottobre 1939 fece ritorno nel capoluogo sardo, la cui Università lo aveva incaricato dell'insegnamento della medicina legale per gli studenti di medicina e di giurisprudenza e della direzione del relativo istituto di cui, durante la guerra, provvide a mettere in salvo le attrezzature e la biblioteca nel comune di Ghilarza. Ternato al concorso per la cattedra di Cagliari, nel 1949, con voto unanime della facoltà medica, fu nominato professore straordinario e al termine del triennio ordinario.
In virtù della sua formazione neuropsichiatrica, il M. recò numerosi contributi scientifici, tutti di rilievo, soprattutto sui rapporti tra psichiatria e criminologia e tra lesioni organiche e stato neuropsichico, che gli consentirono presto di affermarsi come un esperto nel campo psichiatrico forense; condusse ricerche nell'ambiente carcerario sul fenomeno della psicosi da detenzione e, aderente al modello di pensiero proposto da C. Lombroso e alla dottrina secondo la quale è possibile spiegare con motivazioni biologiche le deviazioni della condotta umana, tentò di procedere allo studio e alla comprensione di alcuni crimini attraverso l'indagine sulle caratteristiche fisiche dei colpevoli.
Tra i suoi lavori più significativi si ricordano: lo studio sulle psicosi da detenzione (Le psicosi da detenzione (dal punto di vista clinico e medico-legale), in Riv. sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali, LVIII [1934], pp. 147-163; A proposito di "psicosi da detenzione"… (Precisazione alle "precisazioni" indirizzatemi dal dott. De Mennato), ibid., LIX [1935], pp. 423-426); le ricerche sull'edema polmonare acuto in rapporto a lesioni cerebrali (Tentativi di riproduzione sperimentale dell'edema polmonare acuto mediante compressione endocranica, in Arch. di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale, LIII [1933], suppl., pp. 1534-1537; Ricerche sperimentali sull'edema polmonare acuto da compressione endocranica, in Arch. dell'Istituto biochimico italiano, VI [1934], pp. 89-115; L'edema polmonare di origine nervosa, in Riv. di patologia nervosa e mentale, XLV [1935], pp. 429-463); la disamina delle caratteristiche fisiche degli autori di crimini (Rilievi sulla costituzione motoria di delinquenti anche in rapporto al loro reato, in Arch. di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale, LVI [1936], pp. 28-46; Le tendenze ed il carattere delle manifestazioni sportive di un criminale diciottenne, ibid., LVII [1937], pp. 629-636; Il gruppo sanguigno, la costituzione motoria e il carattere individuale, in Zacchia: arch. di medicina legale, sociale e criminologica, s. 2, 1942, vol. VI, pp. 680-694); le osservazioni in campo immunologico e immuno- ematologico di interesse medico-forense (L'infecondità delle prostitute è consecutiva a fenomeni immunitari da abbondante assorbimento seminale, capaci d'arrestare la vitalità degli spermi?, in Arch. di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale, LVI [1936], pp. 591-613; Sul potere spermotossico del siero di sangue umano in rapporto all'assorbimento seminale per via vaginale (contributo sperimentale attraverso la deviazione del complemento), in collab. con A. Spanedda, in Arch. dell'Istituto biochimico italiano, VIII [1936], pp. 495-508; Sul potere antigene della metaemoglobina, in Arch. di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale, LVIII [1938], pp. 767-772; Nuovo accorgimento tecnico per la preparazione dei sieri precipitanti mediante antigeni cotti, in Diagnostica e tecnica di laboratorio, X [1939], pp. 656-662; Breve rassegna sui gruppi sanguigni, in Rass. medica sarda, XLVIII [1946], pp. 1-32; Note di tecnica per la preparazione del siero anti-Rh e primi risultati sulla distribuzione del fattore Rh in Cagliari e provincia, in Boll. della Società italiana di biologia sperimentale, XXII [1946], pp. 922-924); i numerosi rilievi in vari campi della medicina legale (Due casi di encefalite a carattere emorragico in neonati, in Riv. sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali, LVII [1933], pp. 147-163; La docimasia istologica sulla porzione d'impianto del funicolo ombelicale, quale elemento probativo di vita estrauterina, in Arch. di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale, LV [1935], pp. 289-299; A proposito di processi istologici accompagnanti l'eliminazione del funicolo ombelicale, ibid., pp. 1041-1043; Cenni storici sul mancinismo e rilievi in riferimento all'età protosarda, ibid., LVI [1936], pp. 316-335; Destrismo, mancinismo e dominanza oculare, in Rass. italiana d'ottalmologia, V [1936], pp. 511-551; Alcune considerazioni sulle impronte labiali, in Arch. di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale, LVIII [1938], pp. 756-763; Attuali concetti anatomo-fisio-patologici e medico legali sulla cosidetta morte timica, in Rass. medica sarda, XLIX [1947], pp. 135-151). Un cenno particolare merita l'attenzione prestata dal M. alla patologia correlata agli eventi lavorativi, soprattutto all'infortunistica (Gli esiti dei traumi sul sistema nervoso in rapporto al loro indennizzo negli infortuni del lavoro, in collab. con A. Fernando, in Rass. della previdenza sociale, XXI [1934], pp. 90-108; Emorragia degli spazi linfatici peritronculari dell'ottico, consecutiva a trauma cranico, in Arch. di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale, LVI [1936], pp. 351-359; La nuova legge sugli infortuni industriali e le ripercussioni nell'ambito medico, in Rass. medica sarda, XXXIX [1937], pp. 257-276; Sul significato e limiti da accordarsi alla espressione "protesi da lavoro" dell'articolo 36 della nuova legge infortunistica, in Zacchia: arch. di medicina legale, sociale e criminologica, s.2, 1937, vol. I, pp. 153-160; Qualche osservazione sulle vigenti norme nel campo degli infortuni e delle malattie del lavoro, in Folia medica, XXX [1947], pp. 226-239; Criteri di indennizzabilità per i traumatizzati cranio cerebrali in campo infortunistico, in Riv. di patologia nervosa e mentale, LXXIII [1952], pp. 693-736), all'aborto criminoso (Aborto criminoso con esito letale, complicato da osteomielite pubica, in Folia demografica gynecologica, XXXVII [1940], pp. 5-16; Ulteriori considerazioni critiche sugli articoli che regolano il delitto d'aborto e i delitti contro la procreazione, in Rass. medica sarda, XLVIII [1946], pp. 94-104), ai problemi del matrimonio e della filiazione (Il matrimonio e la filiazione nel nuovo codice civile, in Minerva medica, XXXI [1940], 1, pp. 113-118). Da ricordare, infine, l'ampio studio del M. sulla personalità del reo L'indirizzo psicologico nello studio della personalità del reo, in Rass. medica sarda, XLIX (1947), suppl. al n. 8, pp. 1-138. Pubblicò a Cagliari, nel 1952, Rendiconto dell'attività dello istituto di medicina legale e delle assicurazioni presso l'Università di Cagliari durante il triennio 1950-1952.
Nel novembre del 1952 il M. fu chiamato all'Università di Bologna a succedere a Benassi nella direzione della cattedra e dell'istituto di medicina legale e delle assicurazioni. Le sue condizioni di salute, tuttavia, andavano declinando già da alcuni anni per una grave infermità; non mancò comunque ai suoi compiti di caposcuola e proseguì la sua attività di ricercatore e studioso.
Pubblicò ancora alcuni interessanti articoli (si ricordano i lavori di natura storica Le origini della medicina legale negli Stati emiliani e nella Repubblica veneziana, in Critica penale e medicina legale, XV [1960], pp. 21-28, e Divagazioni medico legali su alcune antichità iconografiche ravennati, ibid., XIX [1964], pp. 17-35); partecipò attivamente a congressi e convegni (al XIII congresso della Società italiana di medicina legale e delle assicurazioni, svoltosi a Palermo nel 1956, definì con lucidità i concetti di vizio parziale di mente e di psicopatie marginali; nel giugno del 1960, al convegno di studi sul termalismo sociale delle terme di Tabiano, indicò nel ristabilimento di una buona condizione di salute del lavoratore un vantaggio per gli enti previdenziali, Qualche osservazione sugli aspetti giuridici e assistenziali del termalismo sociale, in Minerva medica, LII [1961], 1, pp. 459-469; nel convegno di Bologna del 1963 sul tema "Il colloquio internazionale sull'espressione plastica", ribadì l'idea di una psichiatria orientata alle ragioni della criminologia, sostenendo che il "gergo", solitamente incomprensibile o turpe, utilizzato di regola dai criminali, sia strettamente aderente al tipo di manifestazione delinquenziale del gruppo di affiliazione, Significato e valore espressivo del "gergo", Imola 1966, pp. 512-515); redasse per la prima edizione dell'Enciclopedia medica italiana le voci Imputabilità (vol. V, coll. 393-396) e Perizia (vol. VII, coll. 1436-1449); collaborò con A. Franchini, sotto la guida di Macaggi, alla stesura di un grande trattato di medicina legale, in continuità dell'opera avviata da G.G. Perrando, curando i capitoli inerenti le alterazioni della personalità psichica e le infermità di mente e la sezione di tanatologia forense (Medicina legale, Napoli 1957, pp. 303-486, 593-652); pubblicò poi autonomamente l'ampia trattazione delle malattie mentali, esaminate dal punto di vista medico e da quello giuridico (Manuale di psicopatologia forense ad uso dei magistrati e degli studenti di medicina e di giurisprudenza, ibid. 1957; il volume uscì in una seconda edizione postuma, curata da C. Ambrosetto, ibid. 1973, ampliata dai capitoli compilati dal M. per il secondo volume del Compendio di medicina legale, ibid. 1967).
Il M. appartenne a varie società scientifiche italiane e straniere. Nel 1941 sposò Giuseppina Pedrelli, dalla quale ebbe un figlio, morto in tenera età.
Morì a Bologna il 22 marzo 1968.
Fonti e Bibl.: Necrologi, in Minerva medico legale, 1968, pp. 199 s.; in Riv. oto-neuro-oftalmologica, XLIII (1968), pp. 333-336; in Università di Bologna. Annuario degli anni accademici 1966-67 - 1967-68, Bologna s.d., pp. 361-364; P. Manunza. Notizie sulla carriera didattica ed operosità scientifica, Cagliari s.d.; La medicina legale in Italia, in Acta medica Italica, III (1937), 1; G. Chieregatti, La medicina legale, in La scuola medica di Bologna. Settecento anni di storia, a cura di R.A. Bernabeo - G. D'Antuono, I, Bologna 1988, pp. 79-85; A. Bucarelli, Vita e morte dell'istituto di medicina legale dell'Università di Cagliari, in Atti del II Congresso in Sardegna di storia della medicina… 2004, Cagliari 2006, pp. 138-142.