INTROZZI, Paolo
Nacque a Como il 20 luglio 1898 da Gaspare e da Flaminia Scolari. Conseguito il diploma di maturità classica, fu chiamato alle armi e partecipò al conflitto mondiale in prima linea, meritando, per il suo valoroso comportamento, la croce di guerra. Chiusa la parentesi bellica, tornò agli studi: ammesso al collegio Ghislieri, frequentò i corsi di medicina e chirurgia dell'Università di Pavia, ove si laureò a pieni voti nel 1923 specializzandosi in malattie dell'apparato digerente, del sangue e del ricambio. Avviatosi subito alla carriera universitaria, che, salvo una breve parentesi, avrebbe interamente percorso nell'ateneo ticinese, fu assistente presso quella clinica medica sotto la direzione dapprima di L. Zoja, quindi, dal 1924, di A. Ferrata, di cui divenne allievo prediletto e stretto collaboratore. Vinta una borsa di studio per perfezionamento all'estero messa a concorso nell'anno accademico 1925-26 dal ministero della Pubblica Istruzione, si recò per un anno a Berlino, ove frequentò la clinica medica universitaria e il celebre Istituto di igiene e immunologia diretto da E. Friedberger.
Aveva contemporaneamente inizio anche l'attività scientifica dell'I. con ricerche di ordine biochimico riguardanti in particolare alcuni aspetti del metabolismo glicidico (Azione dell'insulina sulla reazione iperglicemica e sulla glicosuria alimentare, in Problemi della nutrizione, II [1925], pp. 1-65; La iperglicemia alimentare come metodo d'esplorazione del meccanismo glicoregolatore, ibid., pp. 77-111) e un argomento - allora di grande attualità - quale l'origine del pigmento cutaneo sotto l'azione dei raggi ultravioletti (L'origine pirrolica ed indolica del pigmento cutaneo e le cellule a funzione cromatopoietica. Ricerche sperimentali, istologiche e considerazioni istogenetiche, in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, LXVII [1926], pp. 1414-1457, studio basato su osservazioni condotte presso l'Istituto Mosso, ai piedi del Monte Rosa). L'I. contribuì anche alla ricerca nel campo della patologia medica con diversi studi, clinici e sperimentali (Mielosi globale pseudo-aplastica, in Boll. della Società medico chirurgica di Pavia, XXXVIII [1925], pp. 725-743; Mielosi globale pseudo-aplastica (Nota clinica, anatomo-patologica e critica), in Haematologica. I. Archivio, VII [1926], pp. 35-85; Complessi aberranti da blocco di branca destra con bigeminismo extrasistolico e aritmia completa da fibrillazione auricolare, in Boll. della Società medico chirurgica di Pavia, n.s., I [1926], pp. 809-828; Sul comportamento delle cellule del Kupffer negli animali splenectomizzati, ibid., pp. 1133-1147; Sul valore clinico della "Reazione di Bothelo" per la diagnosi sierologica dei tumori maligni, in La Clinica medica italiana, LVII [1926], pp. 539-558; Contributo allo studio delle anemie gravidiche, in Il Morgagni, LXIX [1927], pp. 41-61; Disturbi della eccitabilità e della conducibilità cardiache per compressione dei bulbi oculari, in Cuore e circolazione, XI [1927], pp. 133-157, in collab. con A. Orsi). Di particolare interesse, e assai apprezzate dalla comunità scientifica, furono le sue ricerche sulla possibilità dell'utilizzazione a scopo diagnostico della dimostrazione nel siero di sangue di enzimi fuoriusciti dalle cellule alterate di organi colpiti da processi patologici (Sulla presenza di una lipasi resistente all'arsenico nel siero di sangue dei basedowiani, in Boll. della Società italiana di biologia sperimentale, III [1928], pp. 774-776; Il valore diagnostico della ricerca nel siero di sangue della lipasi degli organi. Sulla presenza di una lipasi resistente all'arsenico nel siero di sangue dei basedowiani, in Minerva medica, VIII [1928], 2, pp. 294-302) e quelle di ordine immunologico condotte sotto la guida del Friedberger (Weitere Versuche über Serumwirkung am isolierten Gefasspräparat, in Zeitschrift für Immunitätsforschung und experimentelle Therapie, LV [1928], pp. 167-184; Weitere Versuche über Anaphylaxie, insbesondere über isolierten Gefasspräparat, ibid., pp. 226-236, in collab. con E. Friedberger; Misslingt der Nachweis aktiver Anaphylaxie am isolierten Gefasspräparat unter Verwendung (ungiftigen) Eiklars zur Präparierung und Durchströmung?, ibid., pp. 439-442; Misslingt der Nachweis aktiver Anaphylaxie…? Erwiderung zu den Bemerkungen Goldbergs, ibid., LXIII [1929], pp. 175 s.).
Abilitato alla libera docenza in patologia speciale medica con decreto ministeriale del 5 marzo 1930, nell'anno accademico 1931-32 fu nominato aiuto presso la clinica medica pavese e nel 1934-35 inaugurò un corso libero di metodologia e tecnica medica. Incaricato della direzione della cattedra di patologia speciale medica dell'Università di Catania nel 1935-36, il 16 dic. 1936 fu nominato professore straordinario di patologia speciale medica dimostrativa presso l'Università di Pavia, succedendo nell'insegnamento e nella direzione dell'istituto a L. Villa. Ordinario dall'anno accademico 1939-40, nel 1946, alla morte di Ferrata, assunse la direzione della clinica medica pavese, divenendo, pertanto, il diretto continuatore dell'opera del maestro, e dirigendo inoltre le scuole di specializzazione in malattie del tubo digerente, del sangue e del ricambio, in malattie infettive e in medicina interna. Collocato fuori ruolo per raggiunti limiti di età nel 1968, gli fu conferito il titolo di professore emerito.
Valente clinico e studioso dei vari settori della patologia medica, l'I. fu autore di un gran numero di ricerche di ordine fisiopatologico, anatomopatologico e sperimentale.
Proseguendo nella strada tracciata dal maestro, si distinse in particolare nello studio delle malattie del sangue, degli organi emopoietici e dei tessuti linfo-reticolari. Molto importanti furono i suoi contributi alla conoscenza delle anemie megaloblastiche, con la descrizione di alcune particolari manifestazioni cliniche dell'anemia perniciosa e degli aspetti morfologici e cronologici della normoblastizzazione del midollo megaloblastico per effetto dell'estratto epatico e successivamente della vitamina B12 (La terapia epatica e le sue applicazioni con particolare riguardo all'anemia perniciosa, in Arch. di patologia e clinica medica, VIII [1929], pp. 307-378; Contributo allo studio della genesi dei megaloblasti nell'anemia perniciosa progressiva, e dei loro rapporti colle cellule fisse reticolari, in Haematologica. I. Archivio, XII [1931], pp. 391-401; La sindrome di Lichtheim, ibid., II. Recensioni, pp. 169-215; Aspetti attuali clinici, ezio-patogenetici e terapeutici dell'anemia perniciosa, in Il Policlinico, sez. pratica, LIX [1952], pp. 505-540). Richiamò l'attenzione sul significato non solo semeiologico, ma soprattutto fisiopatologico della splenomegalia in numerose emopatie e linfopatie, e consigliò l'esplorazione morfologica della milza tramite puntura a scopo diagnostico e la sua asportazione come sussidio terapeutico in varie condizioni morbose (La puntura della milza nella anemia perniciosa progressiva. Suo valore diagnostico, in Boll. della Società medico chirurgica di Pavia, XLIII [1929], pp. 389-411 e in Haematologica. I. Archivio, X [1929], pp. 431-457; La puntura della milza nel granuloma maligno, in Boll. della Società medico chirurgica di Pavia, XLVI [1932], pp. 69-84 e in Haematologica. I. Archivio, XIII [1932], pp. 571-586; Splenomegalia primitiva follicolo-iperplastica. Splenectomia. Guarigione, in Boll. della Società medico chirurgica di Pavia, XLVI [1932], pp. 327-342 e in Haematologica. I. Archivio, XIV [1933], pp. 159-171, in collab. con A. Ferrata; Anemia ipocromica splenomegalica emolitica con ovalocitosi (ellittocitosi), poichilocitosi ed aumento della resistenza osmotica dei globuli rossi. Splenectomia, in Haematologica, XVI [1935], pp. 525-578). Recò significativi contributi alla conoscenza della patologia e della fisiopatologia del sistema megacariocitico e delle piastrine (La funzione fagocitaria dei megacariociti, in Haematologica. I. Archivio, X [1929], pp. 195-204; Contributo allo studio della patologia del sistema megacariocitico (megacariociti nel sangue periferico di anemia perniciosa progressiva e di leucemia acuta emocitoblastica), in Haematologica, XVI [1935], pp. 217-260; Studies on platelet physiopathology, in Scientia medica Italica. English edition, s. 2, IV [1956], pp. 656-695, in collab. con P. De Nicola) e della patogenesi delle anemie in corso di leucemie (Il ricambio del ferro nelle leucemie acute e croniche (considerazioni patogenetiche sulle anemie leucemiche), in Haematologica, XXXVIII [1954], pp. 475-511, in collab. con S. Ventura). Insieme con G. Marinone operò un'ampia rassegna critica e una esauriente messa a punto degli schemi terapeutici delle leucemie (La posizione dei trattamenti chimici citostatici nella terapia delle emopatie produttive maligne croniche, ibid., XXXVII [1953], pp. 1195-1274; La terapia delle leucemie, Pavia 1955) e al V congresso della Società internazionale di ematologia, tenutosi a Parigi nel 1954, illustrò le modificazioni morfologiche indotte dai chemioterapici nelle cellule normali e patologiche (Le mode d'action de la chimiothérapie des leucémies. Les modifications morphologiques provoquées par les antimitotiques sur l'hémopoièse normale et leucémique. Leur valeur biologique et clinique, in Revue d'hématologie, X [1955], pp. 463-472). Condusse un'interessante ricerca su alcuni aspetti biochimici dei globuli rossi in alcune emopatie (Comportamento degli acidi grassi eritrocitari in alcune eritropatie acute e croniche (Policitemia, poliglobulie secondarie, leucemie, eritremia, talassemia major e minor, anemia perniciosa, porfiria, emoglobinuria parossistica notturna), in Haematologica, L [1965], pp. 323-358, in collab. con A. Notario et al.). Intuì il significato e l'importanza delle anomalie quantitative degli acidi nucleici nella patogenesi delle leucemie e dei tumori, e ne promosse lo studio nella sua scuola con l'impiego di un moderno spettrofotometro. Con l'aiuto di P. De Nicola pubblicò a Pavia nel 1955 la monografia La terapia dei difetti di coagulazione. Collaborò con la redazione di vari capitoli al trattato di A. Ferrata, Le emopatie, edito a Milano nel 1933-35.
Tra i numerosissimi contributi dell'I. alla patologia e alla clinica medica, meritano un cenno particolare lo studio del potere amilolitico della saliva e del siero di sangue (Il potere amilolitico della saliva e del siero in condizioni normali e patologiche, in La Clinica medica italiana, LXVI [1935], pp. 403-504, in collab. con A. Mariani), l'impiego terapeutico dei cortisonici associati agli antibiotici nel trattamento della febbre tifoide che tra i primi praticò in Italia (L'associazione cortisone-cloroamfenicolo nella terapia della febbre tifoide, in Minerva medica, XLVI [1955], 1, pp. 213-220, in collab. con S. Mainoli), l'individuazione dell'importanza patogenetica delle alterazioni delle pareti vasali accanto a quella dei fattori plasmatici nella malattia aterosclerotica (Fattori plasmatici e fattori parietali nella patogenesi dell'aterosclerosi, in Recenti Progressi in medicina, XXXI [1961], pp. 197-236, in collab. con G. Bernasconi). Promosse tra i suoi allievi lo studio della fibrinolisi e della terapia fibrinolitica della trombosi. Con P. Larizza e M. Ravetta redasse il grande capitolo Le malattie dell'intestino nel Trattato delle malattie dell'apparato digerente diretto da A. Ferrata (Milano 1950), e pubblicò, in collab. con G. Marinone, la monografia Tecnica medica terapeutica (Torino 1953). Diresse il Trattato italiano di medicina interna, uscito in prima edizione in 24 volumi (Venezia-Roma 1959) e in successive altre, notevolmente ampliate.
L'I. fu presidente della sezione di Pavia della Lega italiana per la lotta contro i tumori e, nella stessa città, presso l'ospedale S. Matteo diresse il Centro per la profilassi, la prevenzione, la diagnosi e la cura dei tumori, sezione radioisotopi ed emopatie produttive maligne. Appartenne a numerose società e accademie scientifiche e fu socio fondatore della Società medico chirurgica di Catania. Nel 1965 ricevette la medaglia d'oro del ministero della Pubblica Istruzione per i benemeriti della cultura, dell'arte e dell'insegnamento.
L'I. morì a Pavia il 30 ott. 1990.
Fonti e Bibl.: E.G. Rondanelli, Commemorazione, in Rendiconti dell'Istituto lombardo di scienze e lettere. Parte generale e atti ufficiali, CXXVI (1992), pp. 291-294; Annuario dell'Università degli studi di Pavia, dall'a.a. 1923-24 all'a.a. 1968-69; Annuario dell'Università degli studi di Catania, per l'a.a. 1935-36.
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