PAOLO I Papa, santo
Diacono della Chiesa romana, fratello di papa Stefano II, fu eletto papa alla morte di questo (26 aprile 757) e si affrettò a significare l'avvenuta elezione al re dei Franchi Pipino il Breve, pur astenendosi dal chiedere a questo l'autorizzazione per la consacrazione, come si usava prima nei riguardi degl'imperatori bizantini. La politica di P. ebbe, si può dire, un solo fine: fortificare il dominio temporale della Chiesa, di recente costituito, a tutto svantaggio del regno longobardo. P. tentò, per questo, di sottrarre all'influenza longobarda i ducati di Spoleto e Benevento per aggiogarli al carro della politica franca. Più prudente, Pipino intervenne a portare una nota d'equilibrio nei rapporti fra il re dei longobardi, Desiderìo, e P. e ad accordarli contro il comune nemico, l'imperatore bizantino, Costantino V Copronimo. Il quale a sua volta tentò di consolidare la sua posizione in Italia isolando il papa, speculando sulla scarsa simpatia che i Franchi mostravano di fronte alla netta politica anticonoclasta di Roma. Pipino mostrò invece di non voler intavolare con Bisanzio trattative di rette su quest' argomento e si limitò a secondare - nonostante i suoi personali sentimenti - il punto di vista romano. P. morì il 28 giugno 767, lasciando all'interno dello stato una situazione solo apparentemente calma, come dimostrò, all'indomani della sua morte, la rivolta che portò al papato Costantino I, un membro dell'aristocrazia laica, scontenta fra l'altro della durezza con la quale P. aveva esercitato il potere.
Bibl.: Liber pontificalis, ed. L. Duchesne, I, Parigi 1886, pp. 463-67; Mon. Germ. hist., Epist., III, Hannover 1892 (a cura di A. Grundlach); Ph. Jaffè, Regesta, I, Lipsia 1881, pp. 277-283; L. Duchesne, Les premiers temps de l'état pontifical, 3ª ed., Parigi 1911, pp. 79-112; E. Amann, in Dictionnaire de théologie catholique, XII, coll. 1-3.