FRISI, Paolo (al secolo Giuseppe Maria)
Matematico e astronomo, nato a Melegnano il 13 aprile 1728, morto ivi il 12 novembre 1784. Appartenne all'ordine dei barnabiti. Fu lettore di filosofia a Lodi e a Casale Monferrato; fu, più tardi, professore di metafisica ed etica, poi di aritmetica e algebra, all'università di Pisa dal 1755 al 1764; insegnò poi matematiche a Milano.
Le memorie giovanili sulla figura e grandezza della Terra e sul moto diurno della Terra, premiate dalle accademie di Francia e di Berlino, lo resero presto noto nel mondo scientifico. In varî lavori spiegò i fenomeni della luce col moto vibratorio dell'etere, e, pure con moti dell'etere, spiegò i fenomeni elettrici; dedicò altri notevoli studî alla meccanica celeste e al problema degl'isoperimetri. La sua opera maggiore è la Cosmografia, ove commenta e amplia ciò che fu scritto sull'argomento, dando una completa teoria sulla composizione dei moti rotatorî e rendendo più accessibile la teoria del moto lunare. Profondo nell'idraulica pratica, fu richiesto di consigli per la sistemazione dei corsi del Reno e del Brenta e per la costruzione del canale Pavia-Milano. Scrisse anche pregevoli elogi di Galileo, di B. Cavalieri, di Newton e di D'Alembert. Le sue opere non sono ora conosciute quanto forse meritano e tanto meno è nota la sua corrispondenza sparsa nelle biblioteche (Milano, Bologna, Pisa, ecc.).
Bibl.: P. Riccardi, Biblioteca mat. italiana, Modena 1870; P. Verri, Memorie appartenenti alla vita e agli studi del sig. D. P. Frisi, ecc., Milano 1787, inserite anche in Operette scelte di P. F., Milano 1825.