Letterato fiorentino (m. Firenze 1569). Frate, cavaliere di S. Giovanni, fu avverso ai Medici, patì l'esilio e, sotto Giulio III, la prigionia. Tradusse Svetonio, scrisse Regole, osservanze e avvertimenti sopra lo scrivere correttamente la lingua toscana (1545), rime, e il poemetto Fisica (post., 1578).