PAOLO de Castro
Così chiamato dal luogo di nascita; fu scolaro di Baldo. Si laureò in Avignone, e quivi cominciò a insegnare facendosi grande onore in lungo dibattito con due contraddittori valenti. Fu poi professore a Siena; tornò ad Avignone dal 1394 al 1412, essendovi anche auditor cardinalis Florentini. Finalmente insegnò a Padova dal 1429 al 1441, dove andò da Firenze: qui aveva lasciato buona memoria di sé per avervi tenuto una cattedra e avere partecipato nel 1415 alla riforma degli statuti del comune. Si narra abbia partecipato anche a quella degli statuti lucchesi.
Fu acuto giurista teorico e pratico (a Bologna scoprì un errore in un consiglio di Bartolo, che era stato inavvertitamente accolto da tutti i dottori) e più ancora consulente pregiato anche ad Avignone. Un consulto di lui sul possesso sommarissimo fece testo in questa materia. Dopo quelli di Bartolo e Baldo, i commentarî e i consulti di P. de C. sono senza dubbio i migliori.
Bibl.: G. Panziroli, De clar. legum interpr., Lipsia 1721, pp. 188, 189; G. Tiraboschi, Storia della lett. ital., VI, Venezia 1796, p. 475; F. C. Savigny, Storia del diritto romano nel Medioevo (trad. it. Bollati), II, Torino 1852, p. 695 seg.; E. Besta, Storia del diritto italiano, I, ii, Milano 1925, pp. 514, 629-630, 859-860, 884.