DAL POZZO, Paolo
Nacque a Feltre (Belluno) il 5 luglio 1573 dal nobile Giovanni Giacomo, reputatissimo medico, e da Lucrezia. Fu allievo di Pietro Mariscalchi detto lo Spada, illustre pittore locale, almeno fino a sedici anni (il Mariscalchi morì nel 1589). Tramite l'insegnamento del maestro il D. pare abbia affinato solo la conoscenza delle tecniche pittoriche e del disegno, in quanto nella sua produzione è difficile scorgere veri influssi mariscalchiani.
I suoi dipinti, invece, sono contraddistinti da notevoli consonanze con quelli di Lorenzo Luzzo, detto il Morto da Feltre: esempi per lui altissimi che riecheggeranno, più o meno chiaramente, in tutta la sua pittura. Certamente fu stimato dai concittadini, tanto da meritarsi la considerazione dello storiografo contemporaneo Daniello Tomitano (Gaggia, 1936); d'altronde, all'epoca, egli era l'unico pittore locale che godesse di una certa fama in parte dovuta all'iniziale discepolato presso il Mariscalchi.
Nel 1616 furono inaugurati quaranta ritratti di presuli feltrini (Feltre, semin.) eseguiti su incarico del. vescovo A. Gradenigo; pur non restando documenti di committenza, è probabile l'intervento del D. nell'esecuzione di alcuni che stilisticamente si ricollegano alla sua produzione certa. Al 1620, risalgono i ritratti di Francesco Falce e del Conte Giacomo dal Colle di Cesana (Feltre, Museo civico). Sono opere di impostazione celebrativa, che tuttavia dimostrano una notevole finezza tecnica nella trattazione dei particolari non disgiunta da qualche interesse di carattere psicologico e umano. Forse a questo periodo risale la bella pala della Vergine ed il Bimbo con i ss. Vittore e Corona (Feltre, cattedrale), che svela suggestioni mediate dalla tela del Luzzo custodita nella parrocchiale di Villabruna (Feltre). La rielaborazione stilistica è però personalissima e particolarmente felice nel fondale paesaggistico.
Tali elementi - più o meno sapientemente fusi - si recuperano in altri dipinti eseguiti per varie chiese del Feltrino: per es., nella pala con i SS. Lorenzo e Vittore di Pullir; in quella con S. Marco di Santa Giustina Bellunese; nella tela con S. Antonio abate di Mugnai; nei SS. Vittore e Corona della cappella di casa Villabruna a Cassol. L'ancona di Cesiomaggiore, raffigurante i SS. Vittore e Corona, non permette una sicura ascrizione al catalogo del D. perché troppo compromessa da pesanti restauri.
Nel 1633 egli restautò la tela di S. Pietro (la cattedrale feltrina) eseguita dal Mariscalchi, oggi a Villabruna (Feltre). All'anno 1636 risalgono i quindici cassettoni della cripta della cattedrale feltrina, ràffiguranti episodi della Passione di Cristo; del 1645 è la pala con la Vergine in gloria tra i ss. Pietro e Paolo della chiesa feltrina di Ognissanti.
Il D., maestro di Domenico Falce, fu in definitiva un pittore di modesta cultura; tuttavia gli vanno riconosciute una sensibilità e una certa gradevolezza che si colgono specialmente negli ariosi paesaggi da lui prediletti per le sue Sacre conversazioni.
Morì a Feltre il 9 marzo 1655, ultimo dell'antica famiglia Dal Pozzo.
Fonti e Bibl.: A. Vecellio, Ipittori feltrini, Feltre 1898, pp. 157-61; M. Gaggia, Notizie geneal. d. famiglie nobili di Feltre, in Arch. stor. di Belluno, Feltre e Cadore, VII (1935), pp. 706 s.; Id., Fam. nobili di Feltre, Feltre 1936, pp. 294 s.; Id., Il pittore feltrino D. Falce, in Arch. stor. di Belluno, Feltre e Cadore, X (1938), p. 1033 n. 1; Q. Biasuz, Di altre opere d'arte ignorate o poco note nel Feltrino, ibid., XXII (1950), p. 89; E. Minella, Le nostre chiese, Feltre 1964, pp. 13 s.; G. Cengia, Pellegrinando alla cattedrale, Feltre 1974, p. 11; S. Claut, Un dipinto di P. D. nella cattedrale di Feltre, in El Campanon, XII (1978), 3, pp. 6 s.; G. Bertoldin-S. Claut, Feltre e Pedavena, Feltre 1981, pp. 37 s.; F. Vizzutti, Domenico Falce pittore feltrino dei Seicento, tesi di perfezionamento in storia dell'arte, università di Urbino, a. a. 1982-83, p. 8.