BONFICHI, Paolo
Nacque a Livraga (Lodi) il 17 dic. 1769. Autodidatta, si dedicò presto allo studio della musica e fu organista nel suo paese. Nel 1787 entrò nell'Ordine dei serviti a Parma, dove frequentò anche l'università. Tre anni più tardi si recò a Roma per il corso di teologia; in seguito prese lezioni di contrappunto da P. A. Guglielmi, maestro della cappella Giulia in S. Pietro. Ritornato a Parma, ricoprì varie cariche nel convento dei serviti e, dopo la soppressione napoleonica di questo convento (1805), si rifugiò a Milano, dedicandosi completamente alla musica. Nel settembre 1807 si presentò come candidato al posto di maestro di composizione e censore degli studi al conservatorio di musica di Milano che, per volere di Napoleone Bonaparte, si andava allora istituendo, ma gli fu preferito Bonifacio Asioli.
Fu successivamente ancora a Roma, dove dal 1800 in poi aveva fatto eseguire gran parte dei suoi lavori sacri, specialmente,oratori, alla Chiesa Nuova dei padri filippini, ai quali lasciò numerosi manoscritti originali. Nel 1828 il B., allora direttore dei licei del Lombardo-Veneto, cercò di ottenere il posto di maestro di cappella a S. Petronio a Bologna, rimasto vacante alcuni anni per la morte di padre S. Mattei (1825), ma non raggiunse il suo intento.
Secondo il Vicentini, il B., recatosi a Bologna una settimana prima del giorno stabilito per il concorso, trovò già nominato il nuovo maestro. Ricorse al papa, il quale, conosciuti i suoi meriti, gli offrì di scegliere la direzione musicale o della cappella di S. Pietro in Vaticano o di quella della S. Casa a Loreto e il B. accettò quest'ultima.
Dall'aprile 1829 al giugno 1839 il B. fu così maestro di cappella nella basilica della S. Casa a Loreto; ritiratosi, quindi, a Lodi, il 15 maggio 1840 ricevette il diploma che lo nominava maestro compositore onorario dell'Accademia di S. Cecilia di Roma. Pochi mesi dopo questa attestazione, il B. si spense a Lodi il 29 dic. 1840 e fu tumulato nel cimitero di S. Fereolo.
Il B. scrisse, oltre a diverse composizioni di circostanza, un numero considerevole di musiche di chiesa: composizioni per organo (di cui fu sempre stimato eccellente suonatore), oratori, messe, vespri, inni, salmi e mottetti, sia con accompagnamento d'organo o di altri strumenti, sia di piena orchestra, e inoltre molte cantate in latino e in italiano, delle quali una per incarico della Società filarmonica di Cremona, vari pezzi per pianoforte, sinfonie e musica vocale da camera. Tutta questa produzione, scrive l'Oldrini, fu trasferita e classificata dal B. a Lodi. Della musica liturgica vanno segnalati l'inno Stabat Mater dolorosa a due tenori e basso, 1795. Ed in fine il Christus factus est obediens (sic), il salmo Laudate pueri Dominum, a quattro voci con violini e oboe obbligati, conservati in manoscritto alla Bibl. Palatina di Parma, l'inno Te Deum, a quattro voci con organo (Roma, Arch. dei filippini: ms. D. I. 43) e una Messa a quattro voci con piena orchestra, composta nel 1825 (Bologna, Bibl. del Conservatorio). Tra le cantate eseguite a Roma presso i filippini si ricordano La notte del Santo Natale (1824), L'invenzione e trasporto del corpo di S. Cecilia (1828) e Ilnatale di Roma (1832), tutte su poesia di G. B. Rasi, che gli fornì anche il testo di molti oratori. A questo genere di composizione soprattutto fu legata la fama del B.; in particolare ebbero successo i seguenti e più importanti oratori: La nuvoletta di Elia, a quattro voci, cori e piena orchestra (G. B. Rasi. Una partitura conservata a Roma nell'Arch. dei filippini, ms. L Il 6a, non datata, è del sec. XVIII; altra esecuzione: Roma, Oratorio dei filippini, 1825), Il passaggio del Mar Rosso, a cinque voci, cori e orchestra (Id.; ibid. 1800, 1819, 1824 e 1831, con nuova musica del B. sul testo rifuso e rimodernato dal Rasi), Il figliuol prodigo, a quattro voci, coro e orchestra (abate C. A. Femi, ibid. 1818), La morte di Baldassarre re di Babilonia, a cinque voci, coro e orchestra (G. B. Rasi, ibid. 1820), Il Paradiso perduto, a tre voci, coro e orchestra (Id., rappresentato a Roma in casa del poeta, 1824; Genova, Oratorio dei filippini, 1826), La Genesi o sia Le opere di Dio nei sei primi giorni del mondo, a nove voci e piccolo coro (Id., rappresentato per la prima volta a Roma in casa dell'autore, 24 giugno 1826), Elia sul Carmelo, a tre voci, coro e orchestra (Id., Genova, Oratorio dei filippini, 1826), GiudaMaccabeo o sia La morte di Nicanore, a sei voci, cori e orchestra (Id., Roma, Oratorio dei filippini, 1829) e La morte di Eli o sia La presa dell'Arca del Signore, a cinque voci, coro e orchestra (Id., ibid. 1829).
Infine in un'edizione del Pirola (Milano 1837), contenente melodie musicali composte sugl'inni, cantici e salmi della chiesa, si trova del B. un Concerto all'unissono pei fanciulli. Il B. scrisse anche, e felicemente, per il teatro, che forse più della chiesa sentiva vicino alla natura del suo temperamento musicale; di lui si conoscono i drammi seri Climene, ossia l'innocenza protetta (Parma, Teatro Nazionale, 21 genn. 1804) e Abradate e Dircea (Torino, Teatro Regio, 23 genn. 1817) e le opere giocose L'amor villano (Parma, Teatro Nazionale, 11 luglio 1809; Genova, Teatro S. Agostino, estate 1815; sul frontespizio della partitura conservata alla Bibl. Palatina di Parma il B. figura "All'attuale servizio di S. A. Imperiale il Viceré d'Italia"), Lauretta (Roma, 1812) e La testa di bronzo (senza indicaz. di anno né di città).
Al giudizio favorevole dato alle composizioni sacre del B. dall'Oldrini e dal Masutto si contrappone quello negativo espresso dal Tebaldini, il quale afferma che nessuna delle opere del B. "risponde, né alle proprietà volute dalla liturgia, né alle esigenze dell'arte vera, sia pur considerata dal semplice punto di vista della tecnica. Si tratta di musiche in cui le idee tematiche sono affatto nulle, la condotta è banale, l'artifizio contrappuntistico - se tale si può chiamare - affatto puerile", ma questo giudizio è, in realtà, eccessivamente severo.
Bibl.: G. Oldrini, Lodi musicale. Memoria, Lodi 1881, pp. 4-37; Id., Storia della cultura laudense, Lodi 1885, pp. 276 s.; G. Masutto, Della musica sacra in Italia, I, Venezia 1889, pp. 194 s.; G. Gaspari, Catalogo della Bibl. del Liceo musicale di Bologna, II, Bologna 1892, pp. 45, 185; Associazione dei Musicologi italiani, Catalogo generale delle opere musicali... esistenti nelle Bibl. e negli Archivi d'Italia. Città di Parma, a cura di G. Gasperini, Parma 1911, pp. 71, 110, 173, 247, 265; G. Tebaldini, L'Arch. musicale della Cappella Lauretana, Loreto 1921, p. 150; A. M. Vicentini, Memorie di musicisti dell'Ordine dei Servi di Maria, in Note d'Arch. per la storia musicale, VIII (1931), 1, pp. 53 s.; A. Bertini, Inventario del Fondo musicale dell'Oratorio, in L'Oratorio di S. Filippo Neri. Rassegna di cultura e arte oratoriana XXV(1968), 6, pp. 114-116; 7-8, pp. 125-128; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, II, pp. 110 s.; C. Schmidl, Diz.universale dei Musicisti, I, p. 216; Suppl., p. 110; Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 291.