BOLZONI, Paolo
Fratello di Alessandro, ci è noto soltanto attraverso notizie che riguardano sue opere.
L'8 sett. 1564 "pro retracto facto ac pictura totius civitatis", il B. ricevette un compenso di 4 scudi d'oro, aumentati pochi giorni dopo a 6 scudi (Piacenza, Arch. Com., Libri delle Provvigioni [secc. XVI-XVII], vol. 50, pp. 83-88): si tratta con tutta probabilità della carta di cui parla il fratello Alessandro a c. 33r del volume Dell'architettura: questi, definendo la corografia, dice che essa "è la descrittione di luogo particolare, come sarebbe la Città di Piacenza col paese circonvicino in che molto s'è affaticato mr Paolo mio fratello et nel qual disegno si vede la pianta del tutto et con ogni deligentia ha disignato i luoghi del naturale con ogni strada, case, borghi, castelli, ville, monti, montagne; colli, boschi, fiumi, et ogn'altra cosa che all'interno e per dentro vi si ritrova". Questa stessa carta, che probabilmente servì da modello per quella di Matteo Florimi e di Enrico van Schoel, è ricordata anche in una lettera di un corrispondente del Magini (Almagià, pp. 58 s.). L'Arch. di Stato di Parma (Indice dei Confini, n. 259, vol. 28, n. 2) conserva, del B., la Nova vera et integra descriptiototiusfluminis Padi,incipiendo a Castro Arenae usque adCastrum Novum BuccaeAbduae et cum tototerritorio placentinoet eiusconfinibus ultra Padum. La carta è dedicata a Ranuccio Farnese, che gliela aveva commissionata. La durata del lavoro viene precisata dal B. al termine della dedica: "Paulus Bolzonus placentinus incepi die prima mensis novembris 1587, absolvi die 15 Augusti anno Domini 1588".È carta di grande interesse, perché non si limita a segnare l'andamento del Po al momento della delineazione, ma ne segna anche la ripa vetus consentendo di seguire il variare nel tempo del corso del fiume. Di essa dovette servirsi il fratello Alessandro quando realizzò il taglio del Po a Caselle Landi, impresa alla quale collaborò anche lo stesso Paolo.
Forse a corredo della carta del 1564, il B. compose un'operetta intitolata Li sedeci Quartieri di tutti li Castelli e Ville delPiacentino,raccolti et compartiti l'anno 1595da me Paolo BolzoniPiacentino alli dieci di Genaro (Piacenza, Biblioteca Comunale, ms. Landi, n. 59).
Svolse anche un'attività di ingegnere e architetto documentata da una relazione (marzo 1589) per una progettata copertura, a volte su colonne, del palazzo goticodi Piacenza (Cerri, 1914).
Morì prima del 1609 (Fiori).
Bibl.: P. Bozzini, Elenco di artisti piacentini, in Strenna piacentina, IV (1878), p. 72; L. Ambiveri, Gli artisti piacentini, Piacenza 1879, pp. 85 s.; A. Riccardi, Il Po da Arena e S. Zenonea Piacenza ed aipressi ovest di Cremona e zone finitime giustalacarta Bolzoniana del 1588 e prima, Lodi 1890, p. 49; L. Mensi, Dizionario biografico piacentino, Piacenza 1899, pp. 73 s.; U. Benassi, Esposizione di cartografia parmigiana e piacentina..., Parma 1907, p. 31; L. Cerri, Cartografia piacentina (sec. XVI), in Indicatore ecclesiastico piacentino, Piacenza 1910, pp. 24-331. G. Tononi, Quartieri dei Castelli e Ville del Piacentino al di sottodella Strada Romea di qua e di là del Po1595, in Il Piacentinoistruito, 1911, pp. 9-17; Id., Quartieri dei Castelli e Ville del Piacentino al di sopra della Strada Romea 1595,ibid., 1912, pp. 53-81; L. Cerri, Il palazzo del Comune e le sue vicende edilizie, in Boll. stor. piacent., IX (1914), p. 61; R. Almagià, L'"Italia" di G.A. Magini..., Napoli-Città di Castello-Firenze 1922, pp. 50 s., 160 s., 165; E. Nasalli Rocca, Antiche piante topografiche diPiacenza, in Strenna piacentina, Piacenza 1926, p. 52; Id., Il corso del Po nell'antica cartografia, in Il Resto del Carlino, 11 giugno 1927; V. Pancotti, Iparatici piacentini e i loro statuti, II, Piacenza 1927, pp. 96-103; R. Almagià, Monumenta Italiaecartographica..., Firenze 1929, pp. 41, 57 s.; S. Maggi-C. Artocchini, I castellidel Piacentino, Piacenza 1967, pp. 468 s.; G. Fiori, Mise le briglie al Po l'eclettico Alessandro Bolzoni, in Libertà (Piacenza), 4 febbr. 1969.