BOCCONE, Paolo
Nacque a Palermo il 24 aprile 1633 da famiglia oriunda di Savona in Liguria, trascorse gran parte della sua vita viaggiando per la Sicilia, per tutta Italia e per gran parte d'Europa, osservando, ricercando, raccogliendo fatti ed oggetti naturali, principalmente piante; maturo negli anni, si fece monaco cisterciense nel convento di Parco presso Palermo, assumendo il nome di Silvio. Ivi morì il 22 dicembre 1704.
Il B. fu un naturalista nel senso più largo della parola; pur essendo principalmente versato nello studio delle piante e della terapia, non vi è ramo delle scienze naturali o argomento che con queste abbia qualche attinenza di cui egli non si sia occupato. Molto scrisse e pubblicò, in italiano, in latino, in francese, e taluni suoi scritti furono anche tradotti in lingue straniere. Le sue opere principali sono: Recherches et observations naturelles, Parigi 1672; Icones et descriptiones rariorum plantarum, Oxford 1674; Ossavazioni naturali, Bologna 1684; Museo di piante rare, Venezia 1697; Museo di fisica, Venezia 1697. La materia delle sue ricerche e delle sue trattazioni fu così estesa che tutti i suoi scritti messi assieme costituiscono una vera enciclopedia del sapere naturalistico e terapeutico del suo tempo, che egli contribuì ad accrescere, principalmente per quanto riguarda conoscenza di oggetti naturali. Spirito acuto e profondamente analitico, lavoratore instancabile, ricercatore appassionato, vissuto nell'epoca in cui si procedeva alla prima ricognizione scientifica degli esseri organici, avendo fatto campo delle sue ricerche tanta parte d'Europa, egli costituì per primo un gran numero di specie organiche, principalmente di piante, e sta perciò in prima linea fra i padri della flora europea.
Nell'accertamento e nella spiegazione dei fatti, dei fenomeni naturali, delle virtù dei semplici, dell'efficacia di certe pratiche curative, alcune delle quali appaiono certamente incredibili, il B. si dimostra talvolta di assai facile contentatura; ma, nonostante gli errori nell'applicazione, egli è un convinto ed energico assertore del principio, da lui proclamato ad ogni passo, che ogni fatto, per quanto possa apparire straordinario, non deve per questo essere rigettato, ma deve essere sottoposto all'esperienza e rientrare sotto l'impero delle leggi fisiche ordinarie.
A lui Linneo dedicò il genere di piante Bocconia della famiglia delle Papaveracee.