ARCARI, Paolo
Letterato, nato a Fourneaux (Savoia) il 25 ottobre 1879; dal 1903 professore di letteratura italiana nell'università di Friburgo (Svizzera). Appartenne (1910) al primo Consiglio centrale del partito nazionalista. Gli scritti, l'insegnamento (impartito anche nelle università dì Losanna e Neuchâtel), innumerevoli conferenze di calda eloquenza testimoniano di uno spirito versatile, aperto a tutti i problemi psicologici e morali, ispirato a idealità cattoliche e nazionali.
Autore di novelle (Il pazzo che dorme, Città di Castello 1907; La faccia che non capisce; Milano 1920), di romanzi (Il cielo senza Dio, Milano 1922; trad. fr. di A. Boulanger, Parigi 1925; Altrove, Milano 1926; Palanche, Milano 1930), di profili biografici (di Parini, Manzoni, Pascal, Balzac, Amiel), di saggi critici (L'arte poetica di P. Metastasio, Milano 1902; Un meccanismo umano: I, L'attività apprensiva; II, L'intensità sentimentale, ivi 1909-11; Processi e rappresentazioni di scienza nuova in G. B. Vico, Friburgo-Milano 1911; La letteratura italiana e i disfattisti suoi, Milano 1937), di edizioni (F. De Sanctis, Storia della letteratura italiana, Milano 1912; Saggi critici, ivi 1913; Pagine dantesche, ivi 1921).