BARBIERI, Paolo Antonio
Fratello del Guercino, nacque a Cento, presso Bologna, nel 1603. Dotato di una oculatezza che si univa ad una grande rettitudine e ad una naturale modestia, tenne l'anuninistrazione dei beni della famiglia, e curò gli affari e la casa del fratello seguendone da presso l'attività, e delle sue opere - come delle proprie - curò un diligente inventario al quale dobbiamo preziose notizie (Diario,pubbl. da J. A. Calvi, in Notizia della vita..., 1808).
Si dedicò alla pittura sotto la guida del fratero, che talvolta aggiunse di propria mano figure ai suoi quadri, come la figura del pescatore in una natura morta di pesci, o quella dell'ortolano in una composizione di frutta; dalla scuola del Guercino trasse il gusto del chiaroscuro e la vivacità del colore, ma - seguendo una naturale inclinazione - si dedicò al genere "minore" della pittura naturalistica, ritraendo dal vero paesaggi, oggetti di vita comune, animali, fiori, frutta e nature morte, con spiccato gusto della composizione e del colore. Il tratto delicato e l'impressionante vivezza della pittura fruttarono al B. notevole fama e la fioritura di numerosi aneddoti, quale quello delle ciliege, che aggiunse a un quadro del fratello, raffigurante una donna con un canestro di frutta, e che per la loro veridicità attrassero un fanciullo.
Il Guercino ne pianse la prematura morte, avvenuta a Bologna nel 1649.Secondo il Diario da lui tenuto, oltre quaranta sono le sue opere: alcune nella Galleria Costabili di Ferrara (due quadri di caccia con animali vivi e morti, e tre di frutta ed uccellami), altre a Cento (casa Tiazzi, casa ChiareW, Pinacoteca comunale), a Modena (Galleria Campori e Galleria Coccapani), a Bologna (Pinacoteca, raccolta Gualandi: Villano ridente che suona il flauto, con canestro di frutta,e raccolta Bertocchi, dove tra gli altri si conserva un quadro con attrezzi da caccia, datato dall'artista 1649 e non compreso nel Diario, forse perché immediatamente precedente la morte) e a Roma (un dipinto nella Galleria Corsini).
Fonti e Bibl.: A. Masini, Bologna perlustrata,Bologna 1650, p. 758; A. P. Orlandi, Abecedario Pittorico,Bologna 1704, p. 307; C. Righetti Dondini, Le pitture di Cento...,Cento 1768; C. Cittadena, Catalogo istorico de' pittori e scultori ferraresi e delle loro, opere, III, Ferrara 1783, pp. 283 s.; Pitture di Cento con alcuni ritratti e costumi de' celebri pittori centesi,Bologna 1792, pp. 34 S.; J. A. Calvi, Notizia della vita e delle opere del cav. Gioan Francesco Barbieri..., Bologna 1808, pp. 46 ss.; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia,Milano 1824, III, p. 175; C. C. Malvasia, Felsina Pittrice, Bologna 1841, 11, pp. 257, 267 s., 293, 299, 301; A. Bolognini Amorini, Vite dei pittori e artefici bolognesi, V, Bologna 1843, pp. 248 S.; G. Baruffaldi, Vite de' pittori e scultori ferraresi, I, Ferrara 1846, pp. 477 s.; G. Atti, P. A. B.,in L'Album, XIX (1852), pp. 132 s.; G. Campori, Gli artisti italiani e stranieri negli stati estensi,Modena 1855, p. 56; C. Laderchi, La Pittura ferrarese,Ferrara 1856, p. 168; F. Malaguzzi Valeri, La Galleria Campori,in Cronache d'arte, 1 (1924), p. 242; G. J. Hoogewerff, Nature morte ital. del Seicento e del Settecento,in Dedalo, IV (1924), pp. 116-118; C. Sterling, La nature morte de l'antiquité à nos jours,Paris 1952, pp. 56, 81; F. Arcangeli, Il fratello del Guercino,in Arte antica e moderna, 13-16 (1961), pp. 325-343; U. ThienieF. Becker, Künstler-Lexikon, II, pp. 476 s.