PAOLINO di York
PAOLINO di York.– Non è nota la sua data di nascita. Le prime notizie che lo riguardano risalgono al 601, quando papa Gregorio Magno (590-604) lo inviò da Roma in Inghilterra per sostenere l’opera di conversione degli Anglo-Sassoni; giunse oltre Manica, nel Kent, nel 604.
Gregorio Magno aveva inviato nella stessa regione Agostino con parecchi altri monaci nel 596, e fu questo l’immediato precedente della missione di Paolino. Æthelberht, re del Kent (560/585-616) accolse Agostino e i suoi nel 597 (Beda, Historia ecclesiastica, I, 23-25) e consentì loro di predicare; si convertì e fu battezzato.
Divenuto arcivescovo di Canterbury (Beda, Historia ecclesiastica, I, 26-27), Agostino informò di questi eventi papa Gregorio, che nel 601 decise allora di inviare in Inghilterra un altro gruppo comprendente Mellito, Giusto, Rufiniano e appunto Paolino (Beda, Historia ecclesiastica, I, 27-29). Costoro portavano una lettera di Gregorio ad Agostino, vasi sacri, paramenti d’altare, suppellettili per le chiese, abiti sacerdotali, reliquie e manoscritti (Beda, Historia ecclesiastica, I, 29). La lettera di Gregorio prevedeva inoltre la costituzione di due sedi metropolitane, una a Londra e l’altra a York, con alternanza della primazia (Beda, Historia ecclesiastica, I, 29): si delineava così il futuro di Paolino. Alcuni dei compagni di Paolino divennero rapidamente vescovi, a Canterbury, Londra, Rochester; Paolino venne invece presumibilmente considerato un candidato all’episcopato quando se ne fosse presentata l’occasione, ma è verosimile che li affiancasse nel loro lavoro.
Le vicende della conversione di Edwin (re di Northumbria dal 616 al 633) e della cristianizzazione del Regno – eventi che ebbero Paolino come protagonista (lo ricordavano ancora i racconti che circolavano in Northumbria all’inizio dell’VIII secolo) – sono narrate nella Vita Gregorii Magni di autore anonimo e nella Historia ecclesiastica di Beda. Un primo racconto riguarda avvenimenti precedenti l’ascesa al trono di Edwin nel 616.
Rædwald, re degli Angli dell’Est, aveva offerto protezione a Edwin durante il suo esilio, ma gli venne offerto del denaro per ucciderlo. Stando all’anonimo autore della Vita Gregorii Magni sarebbe stato Paolino (Anon., Vita Gregorii Magni, cap. 16) lo straniero che avrebbe confortato Edwin, che temeva per la propria vita, assicurandogli che avrebbe avuto ragione dei suoi nemici; ritornato poi Edwin sul trono, Paolino si sarebbe ripresentato a lui ricordandogli l’incontro e spingendolo alla conversione (Beda, Historia ecclesiastica, II, 12).
Nel frattempo, nell’anno 625 l’arcivescovo Giusto di Canterbury aveva consacrato Paolino vescovo, e fu lui ad accompagnare in Northumbria Æthelburh, figlia di Æthelbert (e sorella ed Eadbald, nuovo re del Kent), destinata sposa a Edwin (Beda, Historia Ecclesiastica, II, 9). La nascita della figlia della coppia regale (626) e il suo battesimo (nella Pasqua del 627) furono l’occasione della conversione di Edwin.
Il re dei Sassoni occidentali, Cwichelm, inviò Eomer a uccidere Edwin in un palazzo vicino al fiume Derwent, nell’East Yorkshire. Eomer tentò di trafiggere Edwin con una spada avvelenata, ma il colpo raggiunse lo scudiero di Edwin, Lilla. Quella stessa notte Æthelburh partorì Eanflæd. Edwin ringraziò le proprie divinità pagane, ma Paolino disse che erano state le preghiere a Dio che avevano fatto sì che il parto si fosse concluso felicemente, e che, se si fosse convertito, Dio gli avrebbe assicurato la vittoria su Cwichelm. Edwin affidò Eanflæd a Paolino affinché la consacrasse a Dio e la bambina venne battezzata insieme ad altri undici membri della casa del re (Beda, Historia ecclesiastica, II, 9).
In questo contesto nella Historia ecclesiastica viene messo in scena un pubblico dibattito sulla conversione, al quale partecipò Paolino. Beda mette in evidenza tre interventi: quello di Coifi, il capo dei sacerdoti pagani, quello di un ignoto interlocutore che espresse la speranza che la nuova religione potesse offrire maggiori certezze; e infine l’intervento di Paolino che compì l’opera di conversione e spinse Coifi a distruggere un santuario pagano a Goodmanham, nell’East Yorkshire (Beda, Historia ecclesiastica, II, 13).
Al momento della conversione di Edwin, Paolino divenne vescovo di York (Beda, Historia ecclesiastica, II, 14). Numerosi racconti diffusi in Northumbria all’inizio dell’VIII secolo ci offrono degli squarci sul suo operato a York e in diversi altri luoghi. Si narra che una domenica, a York, dopo aver esortato il popolo ad abbandonare gli usi pagani e le unioni illegittime, fosse uscito dalla chiesa e, avendo assistito direttamente ad atti di superstizione popolare aventi per oggetto un corvo, avesse dato ordine a un giovane di colpire il corvo in volo per mostrare gli errori dell’idolatria e della lettura dei presagi (Anon., Vita Gregorii Magni, cap. 15). Si riteneva che si fosse recato in un centro del potere reale a Yeavering (nel Northumberland) e a Catterick (nel North Yorkshire), per predicare e battezzare (Beda, Historia Ecclesiastica, II, 14); si ricordano le sue predicazioni nel regno di Lindsey (Lincolnshire), la conversione di un uomo di nome Blæcca a Lincoln, e il battesimo di molti altri individui a Littleborough (Beda, Historia ecclesiastica, II, 16). Secondo questi racconti era assistito da Giacomo, un diacono assai versato per la musica sacra (Beda, Historia ecclesiastica, II, 16, 20).
Dopo la conferma da parte di papa Onorio (625-638) della pari autorità delle sedi episcopali di Londra e York, Paolino si impegnò fortemente a sostenere la sua sede (Beda, Historia ecclesiastica, II, 17-18). Alla morte di Giusto, fu lui a consacrare a Lincoln Onorio arcivescovo di Canterbury (Beda, Historia ecclesiastica, II, 18). Oltre che in questa città e ovviamente a York, a Paolino viene attribuita la costruzione di una chiesa a Cambodunum (forse Slack, nel West Yorkshire; Beda, Historia ecclesiastica, II, 14, 16).
La sua carriera ebbe una svolta imprevista nel 633. Quando infatti Cædwalla re dei Bretoni e Panda re di Mercia sconfissero e uccisero Edwin, Paolino fuggì nel Kent con lo scudiero reale Basso e con la moglie di Edwin, Æthelburg, suo figlio Uscfrea, sua figlia Eanflæd e il nipote Yffi. Divenne allora vescovo di Rochester (Beda, Historia Ecclesiastica, II, 20), ove morì il 10 ottobre 644.
Fu sepolto nel presbiterio della chiesa di S. Andrea (Beda, Historia ecclesiastica, III, 14).
Un passo di Beda ce ne presenta l’aspetto fisico: un uomo che lo aveva incontrato nel Lincolnshire affermò che era «longae staturae, paululum incurvus, nigro capillo, facie macilenta, naso adunco [...] venerabilis simul et terribilis aspectu» (Beda, Historia ecclesiastica, II, 16). Dopo la sua morte, a riprova dell’eco della sua opera, taluni oggetti da lui posseduti furono conservati come reliquie: la pietra dell’altare della chiesa costruita a Cambodunum venne conservata presso una comunità religiosa nella foresta di Elmet, nel West Yorkshire (Beda, Historia ecclesiastica, II, 14); la croce d’oro del re Edwin e il calice che Paolino aveva portato nel Kent nel 633 furono conservati a Canterbury; il suo pallio a Rochester (Beda,Historia Ecclesiastica, II, 20).
La fama di Paolino si diffuse rapidamente e si mantenne nel tempo: si possono riconoscere tracce della sua eredità spirituale nell’alta stima in cui era tenuto e nei racconti intorno alla sua persona, di cui già si è fatto cenno, che ancora circolavano un secolo dopo la sua morte. A Streanæshalch era detto «il nostro maestro Paolino» e, a quanto si diceva, alla sua morte: «la sua anima salì la cielo sotto forma di un grande uccello bianco di straordinaria bellezza, come un cigno» (Anon., Vita Gregorii Magni, cap. 17). Dal tardo VIII secolo i calendari anglosassoni introducono la commemorazione liturgica della sua morte (Blair, pp. 551 s.); la chiesa da lui eretta a Lincoln, ancorché in rovina, conservò la fama di luogo ove avvenivano guarigioni miracolose (Beda, Historia ecclesiastica, II, 16, pp. 192 s.).
Come si è visto, la fonte principale per la conoscenza di Paolino è la Historia ecclesiastica gentis Anglorum di Beda, completata intorno al 731, che raccoglie notizie di varia provenienza. Dalla Praefatio apprendiamo che l’abate Albino di Canterbury (m. 733/734) inviò a Beda la tradizione intorno alla missione romana nel Kent e che Notelmo, presbitero di Londra, si recò a Roma acquisendo per lui alcune lettere papali. Al tempo dell’abbaziato di Ælfflæd i resti del re Edwin vennero traslati a Streanæshalch e venne composta la prima Vita Gregorii Magni, comprendente narrazioni su Paolino (Anon., Vita Gregorii Magni, cap. 18-19). Streanæshalch inviò il materiale a Beda (Beda, Historia Ecclesiastica, III, 24-25, IV, 23 [21]-24 [22]). A Littleborough di Lindsey (Lincolnshire) Paolino battezzò un uomo che descrisse l’evento all’abate Deda di Partney (Lincolnshire), che a sua volta trasmise l’informazione a Beda (Beda, Historia Ecclesiastica, II, 16). La lettera del vescovo Cyneberht di Lindsey (? 716-731) menzionata da Beda nella Praefatio conteneva forse anche i racconti che si riferivano a Paolino.
Fonti e Bibl.: Anonymous, Life of Gregory the Great, ed. and trans. B. Colgrave, The Earliest Life of Gregory the Great (Lawrence, 1968; rist. Cambridge, 1985), capp. 15, 17; Bede, Historia Ecclesiastica of the English People, ed. and trans. B. Colgrave and R.A.B. Mynors, Oxford 1969, I.29, II.9, II.12, II.13, II.14, II.16, II.20, III.1, III.14, III.25, IV.23 [21]; J. Blair, A Handlist of Anglo-Saxon Saints, in A. Thacker and R. Sharpe (eds.), Local Saints and Local Churches in the Early Medieval West, Oxford 2002, pp. 495-565.