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PANTOFOLA

di Gabriella Aruch Scaravaglio - Enciclopedia Italiana (1935)
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PANTOFOLA (fr. pantoufle; sp. pantufla, pantuflo; ted. Pantoffel; ingl. slipper)

Gabriella Aruch Scaravaglio

Fin dal sec. XV la pantofola o "spantoffia", "zibra", "solea", o pianella è molto in uso come calzatura maschile e femminile; la pianella delle donne è fatta di stoffa con suola a varî strati di un certo spessore: si distinguono infatti pianelle basse e alte; e già nel sec. XV contro le "pianelle alte più che predelle" si scagliano S. Bernardino da Siena nelle sue prediche e Domenico da Prato in un sirventese contro il lusso donnesco. La pianella fiorentina del Quattrocento è formata da una striscia di cuoio o di stoffa attaccata alla suola che poi cinge il piede; a Napoli nel sec. XV le donne portano pianelle "milanesi di velluto alla valentiana"; nel corredo di B.M. Sforza sposa dell'imperatore Massimiliano I vengono elencate 24 paia di pianelle ("solee seu cifre") di diversi colori e di stoffe ricchissime. La pianella maschile è di stoffa di seta o di velluto a colori vivaci (i senatori veneti portano pianelle rosse) ed è in genere portata sopra la scarpa stessa. Con l'uso dei gambali la pianella si trasforma in calzatura da casa più o meno ricca ed elegante. Caratteristiche le pantofole da uomo ricamate a punto in croce (1840) e le modernissime pantofole femminili a tacchi alti guarnite di piume o di fiori di nastro (v. anche, specie per l'antichità, calzatura).

Bibl.: C. Vecellio, Habiti antichi e moderni, Venezia 1589, pp. 181, 213, 246; F. Calvi, Il corredo di Bianca M. Sforza Visconti, Milano 1875, p. 60; E. Motta, Nozze principesche del 400, Milano 1894, p. 15; L. A. Gandini, Isabella, Beatrice, Alfonso d'Este infanti, Modena 1896, p. 30; L. Beltrami, La vita nel castello di Milano al tempo degli Sforza, Milano 1900, p. 25; L. Colini Baldeschi, Vita pubblica e privata maceratese, Ancona 1903, p. 5; G. Pansa, Gli statuti aquilani, Teramo 1890, p. 13; F. Malaguzzi-Valeri, La corte di Ludovico il Moro, Milano 1913, p. 408; L. Montalto, La corte di Alfonso I d'Aragona, Napoli 1922, pp. 28, 53; E. Polidori Calamandrei, Le vesti delle donne fiorentine, Firenze 1924.

Vedi anche
calzatura Parte dell’abbigliamento che copre e protegge il piede contro le asperità del suolo e del clima. 1. Cenni storici L’uso della calzatura è da sempre noto ai popoli di tutti i continenti, a eccezione dell’Oceania, dove la calzatura era sconosciuta all’arrivo degli Europei. Nel costume tradizionale degli ... non tessuto Struttura tessile piana prodotta con tecnologie diverse dalla tessitura e dalla maglieria; consiste in un velo di fibre (per es., polipropilene, rayon viscosa) tenute insieme con procedimenti di collegamento meccanico, chimico, termico. Pertanto i non tessuto sono una particolare categoria di prodotti ... cuoio Pelle animale trasformata, mediante i processi di concia, in una sostanza imputrescibile e di lunghissima conservazione. Si trasforma in cuoio, dopo essere stato liberato dall’epidermide, dai peli, dalle fibre muscolari e dal carniccio, il secondo dei vari strati che costituiscono la pelle degli animali, ...
Vocabolario
pantòfola
pantofola pantòfola s. f. [etimo incerto]. – Calzatura da riposo, usata in casa, morbida e leggera, di pelle sottile oppure di panno, di feltro, di lana o di stoffa, che, a differenza della pianella, copre interamente il piede: pantofole...
pantofolerìa
pantofoleria pantofolerìa s. f. [der. di pantofola], non com. – Stabilimento dove si fabbricano pantofole o negozio dove si vendono.
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