PANTELEGRAFO
. Telegrafo elettrico, inventato nel 1856 da G. Caselli, per mezzo del quale si possono trasmettere scritti e disegni. Il suo funzionamento è basato sul seguente principio: una punta di ferro attraversata da corrente elettrica scorrendo su un foglio di carta imbevuto di una soluzione di prussiato giallo di potassio, vi lascia una traccia di blu di Prussia.
Lo scritto o il disegno che si vuole trasmettere viene riprodotto, con inchiostro grasso, su un foglio di stagno; quindi si dispone questo foglio su una tavoletta metallica che riceve un movimento alternativo di traslazione, combinato con uno spostamento laterale, in modo che tutti i punti della sua superficie vengano a passare successivamente sotto uno stilo di platino. Alla stazione ricevente una punta di ferro scorre, con movimento concorde e sincrono col precedente, sulla superficie di un foglio imbevuto di una soluzione di prussiato di potassio, disteso su una lastra di rame. Il foglio di stagno è collegato al polo positivo d'una pila e la lastra di rame della stazione ricevente che porta il foglio di carta è collegata alla terra; lo stilo di platino della trasmettente e la punta di ferro della ricevente sono collegati attraverso la linea.
Sinché la punta di platino è a contatto con lo stagno, il circuito è chiuso e la punta di ferro, attraversata dalla corrente elettrica, lascia sul foglio una traccia azzurra; quando lo stilo di platino passa sull'inchiostro, il circuito s'interrompe e si interrompe anche il segno azzurro sul foglio ricevitore. Al termine della trasmissione il dispaccio appare come una traccia bianca su fondo azzurro.
Il sincronismo perfetto dei movimenti dei due apparecchi ricevente e trasmittente è stato ottenuto dal Caselli articolandoli a due pendoli le cui oscillazioni sono rese sincrone da una elettrocalamita comandata da un orologio regolatore.