Intarsiatore cremonese (notizie dalla seconda metà del 15º all'inizio del 16º sec.), confuso talora con uno dei figli di Agostino De Marchi (v.). Attivo a Cremona, è documentato nella certosa di Pavia tra il 1492 e il 1495. Unica opera firmata, i frammenti di un coro, divisi tra Berlino (Bode Museum) e Parigi (Musée Jacquemart-André), forse da identificare con quello dei Conversi nella Certosa di Pavia (smembrato e disperso alla fine del 18º sec.).