BALIANO, Pantaleone
Appartenente ad antica e nobile famiglia ligure originaria del Chiavarese, che si trasferì a Genova verso il 1370 e che aveva fornito al commercio almeno due generazioni, nacque in Genova verso il 1480 da Teramo e Geronima Compagnano. Il padre, tra i cittadini più in vista della Repubblica (fu uno dei Sapienti del Comune e dei componenti il Consiglio dei Dodici Anziani nel 1502, officiale di Balìa ed infine Defensor et Capitaneus libertatis), era fra i setaioli più attivi e più ricchi della città e associò ben presto al suo commercio anche il figlio.
Campo d'azione del B. dal 1508 al 1514 furono le fiere di Lione, dove curava la vendita dei famosi velluti genovesi e dove assunse la gestione, per procura, degli affari di molti suoi concittadini, svolgendo un'intensa attività che supponeva nel B. una solida posizione economica. Sempre a Lione esercitò la banca e il traffico delle lettere di cambio per importi notevoli, come attesta la documentazione notarile esistente nell'Archivio di Stato di Genova. Nelle quattro fiere di Lione egli faceva rimesse a mezzo di lettere di cambio per somme ingenti che ritornavano in patria con un buon margine di guadagno; in questa attività furono utilizzate anche le altre grandi piazze finanziarie dell'epoca, come Medina del Campo ed Anversa.
Come banchiere fu incaricato dall'Officium Baliae di Genova, assieme ad altri mercanti, di anticipare nella fiera di Pasqua di Lione del 1508 la rata di 50.000 lire genovine ai tesorieri di Luigi XII sulle 200.000 da corrispondere al sovrano come indennizzo per la rivolta del 1506-07.
Nel 1514 fondò con Giovanni Paxerio una società commerciale il cui scopo principale era l'esportazione ed il commercio del velluto e di ogni altro genere di panni di seta. Il capitale sociale fu apportato in parti eguali dai due soci e la sede della ditta fu a Genova e a Lione.
Dal 1516 sembra aver dimorato stabilmente a Genova a giudicare dalle importanti cariche pubbliche che gli furono affidate: nel 1520 e nel 1526 fu infatti officiale di mercanzia, nel 1524 e nel 1528 officiale di sanità, nel 1525 fece parte dell'officio delle monache, fu componente dell'Officium Gazariae nel 1522 e 1524, nel 1527 membro dell'officio dei sale e nel 1528, nell'ambito della riforma costituzionale di Andrea Doria, entrò a far parte del collegio degli Octo Gubernatores della Repubblica, istituito per assistere il doge nelle sue decisioni. In tale occasione la famiglia Baliano venne iscritta al patriziato nell'"Albergo" degli Imperiale. La carriera pubblica del B. si concluse nel 1529 con la nomina a sindacatore supremo, carica ambita nella Repubblica aristocratica genovese, includendo il diritto di sindacare l'operato dei magistrati usciti di carica, doge compreso.
Morì in Genova presumibilmente intorno al 1540 e fu sepolto nella chiesa dell'Annunziata del Guastado.
Sappiamo che da una Nicolosina da Moneglia sposata fra il 1500-1503 ebbe quattro figli: Teramo, Francesco, Benedetto e Battista, che svolsero attività mercantile e si imparentarono con gli Spinola e con altre famiglie nobili.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Genova, Catalogo dei magistrati.... ms. 10; Ibid., Archivio notarile, notaio Pastorino Antonio,filze nn. 33, 35, 37; Ibid., Archivio segreto, Diversorum Communis Ianue,filza 676; D. Gioffrè, Gênes et les foires de Change,Paris 1960, pp. 161, 162, 164, 180 e passim.