PANORMO (Panormus)
Nome antico di Palermo (v.).
La battaglia di Panormo. - Nel corso della prima punica, nel giugno del 250 a. C., sotto le mura di Panormo l'esercito cartaginese guidato da Asdrubale fu rotto rovinosamente dalle legioni romane, sotto il comando del proconsole L. Cecilio Metello. Lo scontro era stato preceduto da una serie di provocazioni da parte dei Cartaginesi, i quali, penetrati nella Conca d'Oro, per più giorni avevano messo a sacco le messi mature dei Panormitani. Il proconsole Metello, con avveduto accorgimento, attese che tutto l'esercito nemico, indisturbato nella sua opera di devastazione, si spingesse fin sotto le mura, in modo da trovarsi con l'Oreto alle spalle, la città di fronte, il mare a destra. Allora, fatta uscire la fanteria pesante da una porta a sinistra del nemico, lo assalì di fianco, mentre dalle mura e dall'alto le truppe leggiere bersagliavano soprattutto gli elefanti, che s'erano accostati fin presso il fosso di circonvallazione. La rotta dei Cartaginesi fu completa: quasi tutto l'esercito rimase sul campo; Asdrubale si rifugiò a Lilibeo, donde fu richiamato a Cartagine e crocifisso. Quando, nel settembre, Metello trionfò in Roma, seguivano il suo carro, prigionieri, tredici ufficiali nemici e molti elefanti.
Bibl.: O. Meltzer, Geschichte der Karthager, II, Berlino 1896, pp. 316 seg., 574 segg.; G. De Sanctis, Storia dei Romani, III, i, Torino 1916, p. 166 seg.; T. Frank, in Cambridge Ancient History, VII (1928), p. 686 seg.