PANGEO (τὸ Πάγγιον, o anche ὁ Πάγγαιος, Pangaeum o Pangaeus)
Antico nome dell'aspra catena montuosa della Macedonia, oggi chiamata Pirnari, che si estende fra lo Strimone e il Nesto, a oriente del lago Prasia e a occidente della pianura di Filippi, separata dalle montagne della Bisaltide solamente dal passo di Anfipoli. Coperta di neve e di foreste, era abitata da varie tribù tracie fiere e bellicose, tra cui sono nominati dagli antichi i Peoni, i Pierî, i Doberi, gli Odomanti, i Satri. Erano celebri nell'antichità le sue miniere di oro e di argento: secondo la leggenda Cadmo vi avrebbe scoperto e lavorato per la prima volta i minerali d'oro.
Questi furono dapprima sfruttati dai Tasî; gli Ateniesi invece, cercando dopo le guerre persiane di conquistare le regioni aurifere, furono sopraffatti e sanguinosamente battuti dalle tribù indigene, alleate fra loro nello sfruttamento e nella difesa dei tesori delle loro montagne. Infine la lavorazione delle miniere fu ripresa e intensificata da Filippo II di Macedonia. Simbolo delle favolose ricchezze della regione, dove sarebbe bastato raccogliere le sabbie d'oro nelle acque dei fiumi, e si sarebbero rinvenuti nelle viscere della terra dei pezzi più pesanti di una mina, è stato per gli antichi il mitico re di Peonia Mida. Le miniere del Pangeo erano lavorate ancora nel sec. XVI, secondo le notizie del viaggiatore francese Pierre Balon.
Bibl.: W. Leake, Travels in Northern Greece, III, Londra 1835, p. 176; L. Heuzey e H. Daumet, Mission archéol. de Macédoine, Parigi 1876, p. 2 segg.; J. N. Svoronos, L'Hellénisme primitif de la Macéd. prouvé par la numism., et l'or du Pangée, in Journ. intern. d'arch. num., XIX (1918-19), p. 166 segg.