CESI, Panfilio
Nacque a Cascia, probabilmente nei primi anni del sec. XVII, da Pietro originario del territorio di Todi. Era il maggiore di quattro fratelli, Antonio, Onofrio e Carlo, quest'ultimo, noto pittore e incisore.
Si può senz'altro escludere che fosse imparentato con la nobile famiglia umbra dei Cesi, mentre è accertato che a Cascia vissero nei secc. XVI e XVII tre notai di questo nome, con i quali un rapporto di parentela è più facilmente ipotizzabile. Secondo una notizia dell'erudito settecentesco G. B. Alvi (cfr. Morini, pp. 96 s.) il C. sarebbe stato figlio di un Pietro, originario del territorio di Todi, rifugiatosi a Cascia dopo aver commesso un omicidio. Il C. avrebbe assunto il cognome in ricordo della parrocchia di origine del padre, S. Pietro de Cesis.
Dottore in utroque, il C. non risulta aver preso gli ordini. Trascorse la vita in Umbria esercitando la professione di docente di lettere nelle scuole pubbliche di varie città. Dopo aver insegnato ad Assisi, fu chiamato nel giugno 1631 alla scuola pubblica di Todi. Il 17 febbr. 1638 passò con lo stesso incarico a Cascia; da un pagamento effettuato il 30 apr. 1638 risulta che gli veniva corrisposto un salario di poco più di sedici scudi a bimestre. Nel marzo 1658 il C. chiese di poter accettare l'offerta del card. Carlo Gualterio, arcivescovo di Fermo, che gli voleva affidare una cattedra nel seminario diocesano, ma il Consiglio municipale lo pregò di rimanere a Cascia non essendosi trovato l'accordo sul nome del suo successore. L'ultimo pagamento in suo favore per il servizio prestato nella città natale fu effettuato per il bimestre marzo-aprile 1659, ma la cifra corrisposta si riferisce al più breve periodo di un mese e otto giorni. Nulla sappiamo circa suoi eventuali ulteriori spostamenti. Per la data di morte, il termine ante quem è costituito dal 1686, anno in cui morì a Rieti il fratello Carlo, la cui eredità, essendo appunto già morto il C., toccò ai due fratelli superstiti.
Il C. è noto soprattutto come autore di opuscoli di carattere locale umbro e di operette laudative di personaggi e famiglie. Gli interessi di storia umbra, ben rappresentati da due lavori su Todi (In Tuderti priscum decorem, Tuderti 1632) e Cascia (De Cassiae antiquitate et aedificatione, Fulginiae 1658), costituiscono indubbiamente la parte più vivadella cultura del Cesi.
L'opera del C. non ha alcuna pretesa di carattere storico né raggiunge, anche sul piano dell'erudizione, un livello sufficiente a risvegliare l'interesse dell'odierno cultore di cose umbre. Nei lavori citati il C. dà un quadro generalissimo della storia delle due città, partendo dalle più remote origini, e si dilunga quindi a parlare di fatti e personaggi di età recente, ricordando anche volentieri, come una guida, monumenti e luoghi significativi. Il latino arzigogolato e artificiale in cui è scritta quasi tutta la sua produzione lo rende davvero degno del titolo di "academicus caliginosus" di cui si fregia in operette della maturità, quali l'Eulogium ... Alexandro VII Pont. Opt. Max. (Fulginiae 1658) e l'Elogio geneaologico sopra 112 huomini illustri de' Ghisilieri (ibid. 1660, scritto in latino nonostanteil titolo e aggiunto in appendice ad unaserie di biografie di membri della famigliaGhislieri apparse a Todi nel 1661 a operadi Ludovico Iacobilli). In questi aridi elenchidi glorie familiari (nell'Eulogium dedicato adAlessandro VII si esaltano naturalmente iChigi) i non profondi interessi storici del C.si annullano completamente nella più sfrenata enfasi adulatoria. Orazioni ufficiali, lettere e piccoli componimenti poetici in latinoe italiano completano il quadro delle operedi questo dotto di provincia che trasse dall'occasione il motivo fondamentale della suaattività letteraria.
Bibl.: L. Iacobilli, Bibliotheca Umbriae,sive de scriptoribus provinciae Umbriae ..., I, Fulginiae 1658, p. 231; L. Pascoli, Vite de' pittori,scultori,ad architetti moderni, II, Roma 1736, p. 176; G. Ceci, Todi nel Medio Evo, I, Todi 1897, p. XXIV;A. Morini, Todi illustrata dallostorico cascianoP. C., in Boll. della R. Deput. di storia patria per l'Umbria, XXII(1916), pp. 93-124; E. Martinori, Geneal. e cronistoria di unagrande famiglia umbro-romana: i Cesi ..., Roma 1931, pp. 4 s.