PANELLENISMO
. Nome con il quale viene designato il movimento moderno che mira a congiungere in un unico aggregato politico - un risorto impero di Bisanzio - tutti i Greci della Balcania e dell'Asia Minore.
La "grande idea" appare già nella politica dell'impero bizantino e, innestata al concetto religioso, tenne viva la coscienza della fondamentale unità delle popolazioni parlanti la lingua greca. Essa non si estinse mai completamente durante i secoli della dominazione turca, e il risveglio del sentimento nazionale per effetto degli avvenimenti europei della fine del sec. XVIII e dell'inizio del XIX si concretò nella rivoluzione che, assicurando la costituzione e l'indipendenza del regno di Grecia, rappresentò solo un trionfo parziale delle aspirazioni panelleniche. La nazione ellenica aveva finalmente uno stato attorno a cui raccogliersi per realizzare l'unione di tutti i Greci, ma gl'interessi discordanti delle potenze europee e le rivalità interne impedirono che quel parziale trionfo preludesse a quello del movimento panellenico. E la guerra di Crimea passò senza vantaggio per la "grande idea". Successo a Ottone re Giorgio I, il movimento panellenico ebbe maggiore incremento e le sconfitte del 1897 non valsero ad arrestarlo. Le rivolte cretesi e la debolezza turca lo favorirono; le guerre balcaniche parvero il segno certo della sua realizzazione prossima. Ma la "grande Grecia" sognata dai panellenisti e parzialmente realizzata dopo la guerra mondiale (conferenza di S. Remo il 26 aprile 1920, trattato di Sèvres 10 agosto 1920) non resse alla dura prova con la rinnovata Turchia. La rotta sul Sangario e il susseguente abbandono dell'Asia Minore hanno inflitto un colpo forse irreparabile ahe aspirazioni del panellenismo.