PANDOSIA
. Località dell'antica Lucania e del Bruzio, più spesso menzionate delle altre due omonime dell'Apulia e dell'Epiro. L'una distante non più di 10 chilometri verso l'interno dalla città di Eraclea, era situata dove attualmente è la chiesa di S. Maria d'Anglona; nei pressi, su una collinetta, era situato nella battaglia del 280 a. C. il campo di Pirro e in questo luogo avvenne il noto combattimento con l'esercito romano al comando del console P. Valerio (v. eraclea). La seconda, vecchia fortezza degli Enotrî, fu conquistata dai Greci e in seguito ripresa dagl'indigeni. Le sue relazioni commerciali con Crotone insieme alle vicine Temesa e Terina sono testimoniate da monete fra il 450 e il 400.
Bibl.: H. Nissen, Italische Landesk., II, Berlino 1902, pp. 916 e 933; G. de Sanctis, Storia dei Romani, II, p. 393; H.-Th. de Luynes, Rech. sur la ville de P., in Ann. Inst., V (1833), pp. 5-18; A. Nigro, Memoria sulla città di Tursi e sulla antica Pandosia di Eraclea, ecc., Napoli 1851; D. Marincola-Pistoia, Pandosia città italiota, Catanzaro 1872; T. Ricciardi, Viaggio alla Sirtide e particolarmente a Pandosia, ecc., Napoli 1872; E. Ciacesi, Storia della Magna Grecia, II, pp. 301, 306, 348.