PANDOLFO
. Suddiacono d'Innocenzo III, fu un personaggio singolarmente attivo nelle lotte che agitarono l'Inghilterra al principio del Duecento. Una prima missione in quel regno nel luglio 1211 non è sicura; nel febbraio 1213 vi fu inviato da Innocenzo, minacciò al re Giovanni Senzaterra un'invasione francese, qualora non si fosse sottomesso alle prescrizioni del papa, e nella seduta del 15 maggio 1213, ricevuta nelle mani la corona del regno, la rimise al re quale feudo della S. Sede. In tal modo rimanevano frustrate le aspirazioni di Filippo Augusto re di Francia, che mirava a conquistar l'Inghilterra. Dopo questi fatti il papa inviò il cardinale Nicolò di Tuscolo, che vi giunse nel settembre, per curare insieme con P. la riscossione del denaro di S. Pietro. P. ebbe parte nella concessione della Magna Charta fatta ai suoi sudditi dal re Giovanni il 15 giugno 1215, e verso quel tempo fu nominato dal re vescovo di Norwich, ma non fu consacrato. La venuta di Guala, nuovo cardinale legato, mise in disparte P., che dopo una temporanea assenza ritornò in Inghilterra il 3 dicembre 1218, quando Guala si allontanò, e governò con abilità ed energia il regno, senza trascurare gli affari ecclesiastici; il 19 luglio 1221, per le gelosie dell'arcivescovo di Canterbury, rinunciò in Westminster ai poteri di legato, passò nel Poitou e poi a Roma. Qui fu consacrato vescovo da Onorio III il 29 maggio 1222. Nel 1223 fu presente a Saint-Denis al funerale di Filippo Augusto. Morì a Roma il 16 settembre 1226, ma il suo cadavere fu portato a seppellire nella cattedrale di Norwich.
Bibl.: The Dictionary of Nat. Biogr., XV, Oxford 1922, pp. 174-179.