ANGUILLARA, Pandolfo
Nacque nella seconda metà del XII secolo, e nel giugno del 1186, insieme con altri nobili romani e con Leone "de Monumento" console di Roma, ricevette ad Orvieto Enrico VI. Con lui la famiglia Anguillara entra ufficialmente nella storia della Tuscia e di Roma. Il 2 apr. 1196 era presso Filippo conte di Tuscia, fratello di Enrico VI, a S. Quirico d'Orcia, e nell'ottobre al seguito dello stesso imperatore. Rimasto costantemente fedele alla parte imperiale, l'A. nel 1211 si trovò a Montefiascone alla corte dell'imperatore Ottone IV e fu presente agli atti con i quali costui concesse a varie persone beni spettanti alla Chiesa. Parecchi anni più tardi, e precisamente dopo il 1240, l'A. era uno dei principali partigiani di Federico II nella Tuscia romana. Come tale nel 1243 si trovò a capo di una aliquota delle truppe imperiali che stringevano d'assedio Viterbo; ritiratosi nel novembre Federico II, l'A. fu assalito a Ronciglione dai Romani; le sue forze furono disperse ed egli stesso fu fatto prigioniero. L'anno seguente, forse perdurando la sua prigionia, l'imperatore pare abbia concesso il feudo di Anguillara a Pietro di Vico; ma nel 1248, mentre costui s'era schierato dalla parte della Chiesa, l'A., libero, era tornato in possesso del suo titolo e combatteva di nuovo a pro dell'impero. Dopo questo anno non si hanno altre notizie.
Si noti che per il Brezzi, contrariamente a quanto sostiene la Sora, il p. A. del 1186 e quello attivo nel 1243 sarebbero due personaggi diversi.
Bibl.: C. Calisse, I Prefetti di Vico, in Archivio della Società romana di storia patria, X(1887), pp. 15, 21; V. Sora, I conti di Anguillara, ibid., XXIX (1906), pp. 406-408 (con l'indicazione delle fonti relative); V. Sora, Sul diploma di Enrico VI per Leone de Monumento, ibid., p.529; P. Brezzi, Roma e l'impero medioevale, Bologna 1947, p. 369.