PANDANACEE (lat. scient. Pandanaceae)
Famiglia di piante Monocotiledoni caratterizzata da fiori diclini dioici senza perianzio o, come in Sararanga, con rudimento d'esso; fiori staminiferi con pochi o moltissimi stami con asse breve o allungato, i pistilliferi con staminodî solo in Freycinetia, con carpelli generalmente numerosi, fino a 80 in Sararanga, con stimmi sessili e con tante logge quanti sono i carpelli, ognuna contenente 1 o molti ovuli; frutto sincarpo drupaceo in Pandanus e Sararanga, baccato in Freycinetia; semi con tegumento crostoso e albume oleoso, embrione basale. Sono alberi o arbusti spesso scandenti e ramosi, con radici talora a trampoli, foglie semplici lanceolate o lineari sessili, guainanti alla base, con disposizione spirale tristica e con i margini e la costola di solito acutamente spinosi.
Tre generi: Freyeinetia 170, Pandanus 350, Sararanga 2; la maggior parte delle specie vivono nell'Asia tropicale, nelle isole del Pacifico e nell'Australia, poche in Africa, nessuna in America. Le foglie forniscono fibre ottime come materiale da intreccio per la fabbricazione di stuoie, cordami, canestri, cestini, astucci, borse, sacchi, cinture, telerie, ecc., e a tale scopo sono frequentemente coltivate e la specie più diffusa nei tropici è il P. tectorius Soland. (P. utilis L. f.). I frutti e i semi di pareechie specie e talora anche le infruttescenze, sono utilizzati nell'alimentazione, come quelli del P. edulis, di alcune varietà del P. tectorius, del P. conoideus, P. Krauelianus, ecc. Il legno, per quanto di poco valore, è utilizzato specialmente nelle Isole Polinesiane come legname da lavoro e con esso, perché assai poroso, si fanno galleggianti; anche con le radici terrestri e aeree si fanno cesti e altri oggetti in India e altrove.
Bibl.: E. Warburg, Pandanaceae, in Das Pflanzenreich, IV, ii (1900), fasc. 3; U. Martelli, in Webbia, I e segg.