PANAMERICAN HIGHWAY
. Strada transcontinentale, lunga c. 26.000 km (con le diramazioni), proposta dalla V Conferenza internazionale degli Stati americani (1923) allo scopo di collegare tra loro le nazioni dell'emisfero occidentale, dall'Alasca, attraverso Canada, S. U. A., Messico, fino all'America Centrale e Meridionale.
Essa attraversa paesaggi geografici molto diversi, dalle regioni ghiacciate dell'Alasca alla foresta equatoriale del Brasile e alle montagne più alte dell'America. Più propriamente però il nome designa la strada che da Laredo (nel Texas) attraversa Città di Messico e Panamá toccando le capitali dell'America Centrale (salvo Tegucigalpa), quindi, passando per la regione andina arriva a Valparaíso e, traversate le Ande, raggiunge Buenos Aires, Montevideo e Rio de Janeiro. Nel 1950 quattro quinti del percorso erano stati costruiti e aperti al traffico; nel 1958 è stato ultimata la parte compresa nell'America Centrale. Nell'America Meridionale (soprattutto nell'Ecuador) varî tratti sono ancora scarsamente attrezzati, tanto che non si possono percorrere nella stagione delle piogge. La strada, oltre ad avere significato simbolico, mira a collegare regioni a diversa economia, bassipiani ricchi di prodotti agricoli, zone minerarie, territorî ancora semideserti.