PANACEA (Πανάκεια, Πανάκη)
Insieme con Igea formava il seguito femminile del dio Asclepio: impersonando l'una e l'altra i due concetti fondamentali dell'essenza di ogni divinità salutifera, quelli cioè della sanità (Igea) e della guarigione (Panacea). Per quanto assai meno diffusa e nota d'Igea, tuttavia P. tiene nel culto e nelle credenze degli antichi Greci un posto assai importante. L'origine di questa figura divina é da ricollegarsi con la credenza, assai diffusa nella Grecia antica, come del resto presso varî altri popoli, nelle virtù magiche di certe piante come risanatrici delle malattie; piante, alle quali si assegnava appunto la denominazione e l'epiteto di πάνακες. Alle divinità salutifere veniva attribuito l'uso di tali piante, considerate appunto come strumento della loro attività; e quindi troviamo le varie "panacee" note ai Greci in stretta colleganza con l'una o con l'altra divinità della guarigione; anzi la panacea assegnata ad Asclepio fu addirittura personificata e fatta sua figlia. Le sedi più notevoli del culto di P. furono Atene, il Pireo, Epidauro, le isole di Cos e di Calimno.
Si conosce oggi una sola rappresentazione sicura di P., trovata nell'Asclepieo di Atene; ivi la dea è rappresentata in gruppo con Asclepio e le altre due divinità salutifere, Iaso e Akeso.
Bibl.: Ed. Thrämer, in Roscher, Lexicon der griech. und röm. Mythologie, III, col. 1482 segg.