Pan chen lama X (Blo bzang 'phrin las lhun grub chos kyi rgyal mtshan)
(Blo bzang ‘phrin las lhun grub chos kyi rgyal mtshan) Abate del monastero tibetano di Tashilumpo, seconda autorità religiosa del Paese (n. 1938-m. 1989) Nella letteratura occidentale viene anche chiamato Tashi lama dal nome del suo monastero. Quando nel 1937 morì, il IX pan chen lama si trovava in Amdo, dove era stato esiliato a causa di un conflitto con le autorità di Lhasa, e lì fu trovata la sua reincarnazione. I comunisti cinesi videro nel nuovo pan chen lama del Tibet una opportunità di influenzare la politica nel Paese anche sfruttando la rivalità tra i seguaci del pan chen lama e il governo centrale. All’indomani dell’invasione cinese (1950) fu diffusa la notizia che il giovane pan chen lama aveva inviato a Mao un telegramma di sostegno. Nel 1952 fece ritorno a Lhasa dove incontrò per la prima volta il dalai-lama. Nel 1954 accompagnò il dalai-lama a Pechino, dove parteciparono al Congresso nazionale del popolo, e nel 1956 in India. Dopo la fuga del dalai-lama nel 1959 fu nominato presidente del Comitato preparatorio per la regione autonoma del Tibet. In seguito subì un lungo periodo di rieducazione politica (1962-78) per aver espresso critiche nei confronti della politica cinese in Tibet. Riabilitato, il 17 gennaio del 1989 tenne un discorso a Shigatse in cui esprimeva preoccupazione per la situazione in Tibet; cinque giorni dopo morì, forse di infarto.