PAMPAS
. Con questo nome generalmente s'indicano le pianure prive di boschi, comprese, nell'America Meridionale, fra le Ande Chileno-argentine e l'Oceano Atlantico: in senso più ristretto, in questo vastissimo territorio, si dà il nome di pampas alle zone rivestite da una vegetazione quasi esclusivamente fatta di Graminacee, con l'esclusione quasi assoluta di piante legnose. Però A. Grisebach ritiene che bisogna dare una maggiore estensione a questa denominazione includendovi, in senso ampio, tutto il dominio delle steppe racchiuso fra le zone del Brasile, dove non si hanno più le piogge tropicali, e lo Stretto di Magellano e comprendendovi quindi anche il territorio della Plata e le vaste distese ciottolose della Patagonia. Le caratteristiche della vegetazione di questo vasto territorio sono legate alle particolari condizioni d'ambiente: clima, ma soprattutto terreno; però la coltura dimostra che non è impossibile l'attecchimento e lo sviluppo delle essenze arboree.
Il numero delle specie costituenti la flora della vastissima regione è piccolo: Tweedie, in uno spazio di ventiquattro miglia geografiche, ha raccolto solo 9 specie di Fanerogame. Predominano specialmente nelle pampas della Plata le associazioni di Graminacee, così sviluppate da non lasciare posto ad altre piante; vi sono rappresentate Stipee, Poee, Avenee e soprattutto specie dei generi Stupa, Melica, Aristida, Pappophorum, ecc.
Però in talune parti del territorio si sono diffuse e rigogliosamente sviluppate alcune piante europee introdotte, o col bestiame o con le sementi, tra la fine del sec. XVIII e il principio del sec. XIX, così vigorose da nascondere con la loro altezza un uomo a cavallo. Si tratta della Cynara cardunculus, di Silybum, di Lappa e del Foeniculum officinale.
In relazione con la grande scarsezza o la mancanza d'acqua il suolo qua e là si presenta denudato. In talune località (provincia di Corrientes) alle Graminacee sono associate in primavera varie Leguminose a fiori vivaci; dove affiorano le acque si trovano canneti di Arundinaria quila dalle pannocchie d'un bel colore argenteo. Vi sono anche bambù, Agave certo introdotte, specie di Bromelia, e nelle foreste, lungo il fiume Paraná, si trovano tipi nettamente tropicali con liane, Orchidee epifite, ecc.
Le Cactacee, man mano che si scende verso il sud, si fanno sempre più rare e mentre nei paraggi di Mendoza si trovano una dozzina di specie dei generi Cereus, Opuntia e Mamillaria, nella Patagonia non vive che l'Opuntia Darwinii.
Nelle steppe salate, dove affiora il solfato di sodio in efflorescenze, si trovano Chenopodiacee (Salicornia, Atriplex, ecc.), che si addensano specialmente sui margini dei piccoli bacini lacustri.
La zona compresa fra le Ande e le Pampas propriamente dette e che il Grisebach ha chiamato steppa di chañar, dall'arbusto dello stesso nome (Gourliaea decorticans) che vi cresce insieme con la Boulnesia retama formando foreste nane spinose, secondo il Hieronymus si deve chiamare "regione di Espinale" e rappresenta una zona intermedia fra la steppa boscosa e le pampas.
Il Río de la Plata, per la sua scarsa pendenza, nel corso inferiore forma lagune e vaste paludi, dove si sviluppa un'abbondante vegetazione idrofila in cui domina la Eichhornia azurea, mentre sulle acque galleggiano le enormi foglie della Victoria regia.
Le forme endemiche delle pampas sono scarsissime: secondo Grisebach 13 generi, dei quali: 4 Composte, 2 Ombrellifere e 1 per ciascuna delle famiglie Malpighiacee, Cucurbitacee, Asclepiadacee, Borraginacee, Verbenacee, Nictaginacee e Santalacee.